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[Gamescom 2018] LEGO DC Super Villains – Provato, mattoncini e malavita

Abbiamo visto i mattoncini LEGO in tutte le loro salse, soprattutto in ambito videoludico. Dagli Avengers agli Incredibili, ogni personaggio del “mondo nerd” ha avuto come omaggio una controparte fatta di cubi digitali. Tra i nostri appuntamenti alla Gamescom 2018 siamo stati ospiti di Warner Bros. Games, che nel suo stand dedicato ci ha mostrato l’attesissimo LEGO DC Super Villains. Grazie a questa occasione abbiamo potuto ammirare qualche sequenza unica del gioco, oltre ovviamente a provarlo con mano. I cattivi più iconici del mondo DC sono pronto a entrare nelle vostre case in perfetto stile LEGO. TT Games, come al solito, ci propone qualcosa di nuovo che possa dare un significativo cambio di rotta alla serie.

Nuovi mattoncini, vecchi criminali

La prima cosa che gli sviluppatori ci hanno mostrato è stata un’introduzione inedita per la serie, ovvero un editor dedicato alla creazione del personaggio. Adesso infatti i giocatori potranno plasmare il loro protagonista, sia nei poteri sia nell’aspetto, così da avere l’onore di affiancare il vostro avatar ai più grandi criminali del mondo DC. La grandezza di questa feature sembra proprio che non lascerà scontento nessun giocatore, poiché ci saranno un gran numero di modelli e di possibilità. Potrete puntare tutto sulla paura, creando una controparte crudele e cattiva, oppure una più folle vestita in modo assurdo ma pur sempre pericolosa. Il primo livello mostrato dagli sviluppatori è stato la prigione di Stryker’s Island, location ubicata nella città di Metropolis. In alcune sequenze successive poi abbiamo fatto la conoscenza di alcuni personaggi come Heathwace, Lex Luthor e tanti altri. Il team ha messo in mostra fin da subito la cosa che più ci premeva: LEGO DC Super Villans avrà un roster davvero numeroso, così da accontentare i fan di ogni supercattivo.

Lo scopo di questa prima fase era quello di scappare dalla prigione. L’unica possibilità di farcela sarà quella di unire i poteri con gli altri membri del gruppo, sfruttando lo scenario nella sua totalità e progredire man mano nei livelli. Inoltre, da quanto visto dalla prova degli sviluppatori, il roster è composto anche da supereroi che potrete sfruttare nella modalità gioco libero.

Sento puzza di scimmie

Dopo questa breve dimostrazione, abbiamo potuto finalmente provare con mano LEGO DC Super Villains. Il livello a nostra disposizione era quello di Gorilla City. Lo scopo di base era quello di presentarci davanti al Boss, ma farlo in stile LEGO ha sicuramente un gusto diverso. Infatti le sezioni platform del titolo sono rimaste praticamente invariate, con il classico “rompi e ricomponi” a fare da padrone a quasi tutti gli enigmi. I puzzle non ci sono sembrati particolarmente complessi, ma è giusto ricordare anche che non siamo noi più grandi il target di riferimento della produzione. Nonostante questo però il team si è dimostrato, come al solito, in grado di diversificare il roster, dando un’esatta caratterizzazione a ogni personaggio. Per questo cambiare protagonista sarà fondamentale per la riuscita dei vari puzzle ambientali.

Per quanto riguarda questo punto dunque non ci sono grosse novità degne di nota. Discorso totalmente opposto per quanto concerne il lato tecnico: i colori sono perfettamente amalgamati e coesi con le varie location, dando all’intera produzione un colpo d’occhio davvero notevole. Rimangono parecchi dubbi sulla nostra prova, tutti profondamente legati alla stesura della trama poiché, per quanto concerne il gameplay, non abbiamo notato particolari differenze. In conclusione possiamo dire che LEGO DC Super Villains sia una possibile sorpresa, al patto che TT Games abbia utilizzato abbastanza energie creative anche sul fronte narrazione. Il numeroso roster da potenzialmente ore di longevità infinite, poiché alcune fasi o sezioni potranno essere affrontate solo con determinati personaggi, cosa che spingerà l’utente a cercare di sbloccare tutti i cattivi.

Patrizio Coccia
Patrizio non era ancora nato quando entrarono in casa la Super Nintendo e Super Mario Bros. Pochissimi anni dopo, insieme a lui, arrivò anche la Play Station, e fu tutta un'altra storia. Aveva 4 anni quando a malapena riusciva a tenere il controller tra le mani, ma non mollò più la presa, imparando a giocare a tutti i generi. Appassionato di musica rap, film fantasy, e con un passato da writer, predilige indiscutibilmente i giochi di ruolo, fortemente affezionato alla serie di Kingdom Hearts di cui conserva l'intera collezione, spin-off inclusi.

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