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GameStop e il rialzo delle azioni, cos’è successo davvero?

Nell’ultimo mese avrete sicuramente sentito parlare dell’incredibile caso che coinvolge la nota catena di negozi di videogiochi GameStop, Reddit e, addirittura, Elon Musk. La società statunitense negli ultimi anni aveva infatti registrato un impressionante calo di fatturato ma, proprio nel corso dell’ultimo mese, il valore delle azioni di GameStop è schizzato alle stelle. Con l’aiuto del team di IoInvesto, artefici del movimento più grande d’Italia sul mondo degli investimenti, abbiamo analizzato la situazione, per cercare di comprendere i motivi dietro a questo “boom azionario”, e quali saranno le conseguenze di questa situazione, sia nel lungo che nel breve termine. Vediamo quindi di ricapitolare cos’è successo nell’ultimo periodo.

L’americana GameStop, quotata in Borsa, è il più grande rivenditore al mondo di videogiochi e accessori, con oltre 6000 negozi fisici nel mondo. Come ben sappiamo, però, nel bene o nel male, il mercato dei videogiochi si sta spostando sempre più verso il mondo digitale, con DVD e Blu-ray sempre meno utilizzati, e con la spietata concorrenza di giganti dell’e-commerce come Amazon. A contornare il tutto, poi, abbiamo lo spettro della pandemia COVID-19, che ha reso i negozi impraticabili.

Il calo di fatturato, che aveva iniziato a impressionare già dal 2015, aveva portato nel 2019 alla conversione dei negozi fisici in hub 2.0 che avevano dato speranza alla società e al titolo. Il COVID-19 ha però tagliato le gambe al progetto, che richiedeva tempi più lunghi, e soprattutto al titolo, sfruttato dai cosiddetti hedge fund, i grandi fondi speculativi.

Sul finire di gennaio 2021, succede che un grande gruppo di investitori si mette d’accordo su Reddit, il famosissimo social network dove si creano gruppi con persone che hanno gli stessi interessi, per comprare in massa il titolo con azioni e derivati, di fatto manipolando il prezzo e costringendo chi possedeva le azioni a tutelarsi, acquistando di conseguenza grandi quantità di azioni.

Un’impresa che non passa di certo inosservata e che arriva sotto il naso di Elon Musk. L’imprenditore a capo di Tesla, decide infatti di condividere sul proprio account Twitter l’iniziativa del subreddit wallstreetbets e il gioco è presto fatto: tanta richiesta, il titolo sale alle stelle (+8000%) con un fenomeno che in gergo tecnico viene definito “Short squeeze”. Il rialzo dei prezzi a quattro cifre è stata una vera e propria manipolazione per una scommessa, per così dire: e lo scostamento dai fondamentali e dalla reale situazione aziendale e dal suo valore è diventato folle.

 

Si inizia quindi a parlare di Gamestonk, simpatico gioco di parole che fonde il nome della società americana e il famosissimo meme “stonks”, un caso storico, in grado di attirare l’attenzione di Wall Street e, più in generale, di tutto il mondo, finanziario e non. Questo non significa, ovviamente, che GameStop diventerà una delle società più redditizie di sempre, anzi, tutto il contrario.

Quello che è successo e che succederà è che tutti i poveri investitori che stanno comprando adesso, per non perdere il capitale iniziale o come speculazione, perderanno un sacco di soldi, perché i prezzi torneranno al reale valore dell’azienda intorno ai 10$. È proprio il team di IoInvesto, al termine della nostra intervista, che ci mette in guardia:

In Italia tutti pensano che fare trading sia facile, anche perché i diversi siti millantano guadagni importanti con zero esperienza. Non è così e lo dimostra il crescente successo della nostra community: l’informazione finanziaria è basilare, oltre che utile e persino divertente. Il trading non è un videogioco che si può ricominciare con una nuova scorta di vite ogni volta.

Francesco Samperna
Nato nel mai troppo lontano 2002, la sua immensa passione per i videogiochi nasce quando prende in mano per la prima volta il Dualshock 2. Amante dei titoli action, è sempre alla ricerca di nuovi e luccicanti trofei di platino. Tra una partita e l'altra trova comunque il tempo per un po' di sano binge watching!

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