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Google Stadia: chiudono entrambi gli studi interni di sviluppo

Google Stadia, il servizio/piattaforma proprietario di Google lanciato ormai circa un anno fa che prometteva di far giocare tutti quanti senza più l’utilizzo di una console fisica, fin dal suo lancio non è mai riuscita a fare breccia nel cuore dei milioni di gamer, forse ancora troppo affezionati e volenterosi di possedere una macchina da gioco piuttosto che un servizio in abbonamento. Sebbene le premesse siano state positive sotto diversi aspetti, ad oggi Stadia è definibile quasi come un fallimento, tanto da indurre la stessa azienda a chiudere le uniche due divisioni gaming incentrate nella realizzazione di titoli. La società ha infatti annunciato che lascerà la propria piattaforma direttamente agli editori di giochi, pur continuando ad offrire al pubblico il suo servizio Stadia Pro, ma senza più far parte del business della creazione dei titoli.

Ad oggi non erano stati ancora distribuiti nessuno dei due lavori, e tutti i dipendenti situati presso le sedi di Los Angeles e Montrel, circa 150 sviluppatori, saranno ridistribuiti con nuovi ruoli all’interno di Google. Come già descritto, il colosso continuerà ancora a gestire il servizio e ha indicato le possibilità di firmare ancora per nuovi titoli in esclusiva o di portare giochi di terze parti sulla propria “piattaforma”. Il capo delle operazioni di Google Stadia, Phil Harrison, dirigente della piattaforma di lunga data, si concentrerà sul perseguimento di queste nuove partnership.

Vediamo un’importante opportunità di lavorare con partner alla ricerca di una soluzione di gioco basata sull’infrastruttura tecnica avanzata e sugli strumenti della piattaforma di Stadia. Riteniamo che questo sia il percorso migliore per trasformare Stadia in un’attività sostenibile a lungo termine che aiuti a far crescere il settore.

Vedremo come l’evolversi dalla situazione porterà dei miglioramenti o meno al servizio di Google che, almeno per una piccola parte, gli utenti hanno deciso di sposare.

Fonte:
Andrea Ferri
Da bambino mi innamorai subito della cultura pop, dei videogames, degli anime e del cinema. Cresciuto a suon di VHS, la posta di Sonia e di partite alla PS1, sono anche un avido collezionista di tutto quello che mi passa per le mani. Il mio amore più grande? Toy Story, al quale sempre sarò fedele verso l'infinito, e oltre!

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