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Graveyard Keeper – Recensione del simulatore di cimiteri medioevali di Lazy Bear Games

Sono molti i romanzi e i videogiochi che si rifanno al medioevo, un periodo storico piuttosto controverso, ma che sicuramente racchiude in sé un grande fascino. Molti di voi leggendo quei libri o giocando a quei titoli hanno sognato di trovarsi in mezzo a tutti quei cavalieri dall’armatura scintillante, a sfidare la sacra inquisizione o più semplicemente di battere del ferro incandescente su un’incudine per forgiare una lama dalle caratteristiche sensazionali. Ed è proprio per questo motivo che lo studio indipendente Lazy Bear Games, dopo aver sviluppato un gioco di successo come Punch Club, ha deciso di creare un’avventura dal forte sapore medioevale dando così vita a Graveyard Keeper. Come molti di voi avranno intuito dal titolo, quest’opera non ci permette di vivere le avventure di un cavaliere, ma bensì quelle di un membro della Chiesa o quanto meno di qualcuno che vive a stretto contatto con il clero: impersoneremo infatti un umile becchino. Come tale dovremo preoccuparci di preparare i cadaveri ad affrontare il proprio viaggio verso l’aldilà, ma non di rado ci verrà chiesto di fare qualche piccolo “favore” agli uomini di scienza o di sopperire al costante bisogno di carne di “primissima qualità” della locanda del paese. Siete dunque pronti a tuffarvi in quest’avventura per scoprirne tutte le qualità e le criticità?Graveyard Keeper recensione

Ecco cosa succedere ad avere il tristo mietitore come amico

Tutto inizia ai giorni nostri: il nostro protagonista sta tranquillamente attraversando la strada guardando il proprio smartphone e pensando al bel regalo di compleanno che porterà quest’oggi alla sua amata quand’ecco che… Sbaaaam! Un camion lo investe… Se ve lo state chiedendo, sì, siete morti, ma la Morte ha in serbo ben altri piani per voi. Infatti, anziché fare un giro all’altro mondo, verrete letteralmente catapultati in un altro mondo dove il tempo si è fermato al Medioevo. Il tristo mietitore vi ha portati qui per sostituire il precedente becchino che è scomparso in circostanze misteriose e il vostro obiettivo sarà quello di trovare un modo per recuperare la vostra vecchia vita, tornando così alla vostra normale routine giornaliera. Accompagnati da Gerry, un teschio parlante che sfortunatamente soffre di amnesia, sarete chiamati a compiere scelte più o meno discutibili (per esempio vendere carne umana spacciandola per carne di maiale, o infrangere la legge della Chiesa vendendo o comunque scambiando ossa e organi con i più smaliziati eruditi del villaggio) e avrete la possibilità di conoscere persone influenti come il sacro inquisitore, che più di una volta vi inviterà a prendere parte come spettatore ai suoi sacri roghi. Tutto questo vi servirà per scoprire di più sul passato del precedente becchino e per trovare il modo di tornare alla vostra vecchia vita.Graveyard Keeper recensione

Un po’ di svago tra un tomba e l’altra

Graveyard Keeper sembra ispirarsi molto, seppur intraprendendo una strada diversa, a titoli come Harvest Moon o al più recente Stardew Valley. Lo scopo del giocatore non sarà infatti solo quello di sezionare alla bene e meglio i cadaveri che gli saranno portati, ma dovrà cimentarsi invece con un complesso sistema di crafting che gli permetterà, dopo aver accumulato l’esperienza necessaria, di costruire macchinari per la creazione dei più disparati strumenti. Durante la vostra giornata dovrete infatti tagliare alberi, cercare minerali ferrosi o contenenti minerali preziosi, coltivare e, ovviamente, anche svolgere la vostra professione di becchino, scegliendo il modo migliore per seppellire o per liberarvi dei corpi che vi saranno portati.

Per ogni vostra azione guadagnerete fino a tre diversi tipi di esperienza (rosso, verde e blu) che, se accumulata, vi permetterà di accedere a un complesso albero delle abilità che vi consentirà di creare diversi tipi di utili oggetti o che vi darà accesso a interessanti abilità. Le tecnologie (da ora in poi le chiameremo così) saranno suddivise in sette diversi settori e ognuno di questi vi permetterà di raccogliere o craftare differenti oggetti che vi saranno utili per avanzare nel gioco. I ragazzi di Lazy Bear Games, convinti della loro idea, hanno voluto inserire nel gioco una moltitudine di tecnologie sbloccabili (136 in tutto), ma sfortunatamente, così facendo, hanno appesantito moltissimo il gameplay, lasciando al giocatore una grandissima libertà di scelta che lo porta spesso a compiere scelte poco opportune.Graveyard Keeper

In Graveyard Keeper, proprio come nella vita reale, le settimane saranno composte da sette giorni e ognuno di questi seguirà un preciso ciclo di giorno/notte. Sarà fondamentale per il giocatore comprendere da subito il preciso ciclo settimanale, perché saranno molteplici i personaggi e le azioni che potrete intraprendere solo in una determinata giornata. Potrete infatti incontrare il vescovo solo di domenica e allo stesso modo solo in questa giornata, con l’avanzare delle missioni, potrete dire messa, aumentando così la fede dei vostri “discepoli”. Sfortunatamente la possibilità di incontrare un dato NPC solo in una specifica giornata renderà piuttosto tediosa la partita, questo perché per portare a termine una quest dovrete attendere una settimana in game e non vi sarà possibile mandare avanti il tempo velocemente. Altra nota dolente relativa alle quest è la ripetitività di queste: infatti saranno tutte molto simili e prevederanno di portare l’oggetto X alla persona Y (nel migliore dei casi vi sarà chiesto di craftare l’oggetto X). L’intero gioco sarà inoltre legato strettamente alle missioni, lasciando pochissima libertà di movimento al giocatore. A differenza di Stardew Valley, titolo da cui sicuramente prende spunto, dove il giocatore era libero di vivere la giornata come meglio credeva senza grosse limitazioni, in Graveyard Keeper ogni personaggio vi affiderà una quest e il suo svolgimento sarà strettamente necessario per il progredire sia della storyline che per ampliare le vostre tecnologie disponibili. Tutto questo aumenta sensibilmente la longevità dell’opera, rendendo però piuttosto pesante ogni partita. Vale però la pena di dire che i personaggi con cui avrete modo di parlare saranno spesso irriverenti e daranno vita a delle conversazioni molto spassose e, alle volte, ben lontane dal politicaly correct; il vero peccato è che i testi del gioco non sono stati localizzati in italiano, rendendo quindi di difficile comprensione per chi mastica poco la lingua inglese l’ironia che si respira in tutta la nostra avventura.Graveyard Keeper recensione

Graficamente quest’opera è piacevole alla vista, ma sicuramente il team di Lazy Bear avrebbe potuto fare di più. Tutti gli oggetti presenti in gioco, che siano alberi, rocce, minerali o fiori, presentano diversificazioni davvero minime e, seppur lo sviluppatore si faccia chiamare “orso pigro”, noi ci saremmo aspettati sicuramente di più. A questo si aggiunge il fenomeno dello stuttering che si ripresenta ciclicamente a ogni cambio area: nonostante questo problema l’opera è sicuramente giocabile, ma questo difetto appesantisce l’esperienza del giocatore. Sul comparto sonoro non possiamo invece dire davvero nulla di sgradevole. La colonna sonora infatti funziona e ben si adatta al tipo di gioco che stiamo analizzando, amplificando l’intera esperienza del giocatore.

Conclusioni

Graveyard Keeper cerca sicuramente di introdurre delle interessanti innovazioni al suo interno, ma sfortunatamente con queste appesantisce l’esperienza generale del giocatore. Cercando di distanziarsi da altri capostipiti del genere, come Stardew Valley, quest’opera intrappola il giocatore in una fitta rete di quest ripetitive, eliminando così dalla formula la libertà di vivere alla giornata. Questo titolo presenta anche dei problemi di stuttering che, sfortunatamente, non sembrano essere risolvibili attivando l’opzione V-Sync, e questo non va di certo a suo favore. Vale però la pena di andare oltre a questi difetti e di vedere quanto c’è di buono in quest’opera che ha voluto rischiare: la trama è piuttosto interessante e le varie battute che è possibile scambiare con gli NPC sono alle volte davvero divertenti. In sostanza Graveyard Keeper avrebbe potuto divenire il punto focale del suo genere, ma sfortunatamente non è riuscito completamente nel suo intento.

Graveyard Keeper

6.9

Graveyard Keeper cerca di innovare il genere a cui appartiene, ma sfortunatamente, nonostante le buone idee al suo interno e alla passione degli sviluppatori (gli stessi di Punch Club), soffre di diverse problematiche che rendono l'esperienza generale piuttosto tediosa. Un vero peccato, perché quest'opera ha sicuramente delle potenzialità.

Marco Crippa
Il mio debutto nel mondo videoludico inizia verso la fine del 1990 con un bellissimo Commodore 64. Negli anni a venire sono passato da una console all'altra senza mai sdegnare il mio amato PC, ma senza amarne mai una in particolare. Non sono tipo da console war, io compro la piattaforma in base alle sue esclusive così da non dovermene mai pentire.

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