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Gravity Rush Remastered – Recensione

Gravity Rush è uno dei pochi grandi titoli usciti quasi quattro anni fa pensati e sviluppati appositamente per il dispositivo portatile di casa Sony, la PlayStation Vita, mirati al rilancio della stessa console ma che purtroppo non riuscirono nell’intento. Il GDR action è stato diretto da Keiichiro Toyama, scritto da Naoko Sato (noto per aver scritto anche la serie Siren ed il primo Silent Hill) e ruota intorno alla storia della misteriosa Kat e alla sua spettacolare capacità di manipolare la forza di gravità, che le permette di muoversi in maniera unica all’interno di tutte le bellissime ambientazioni.

Gravity Rush Remastered

Un po’ di storia

L’affascinante e biondissima protagonista si risveglierà privata della sua memoria all’interno di Hekseville, una particolare cittadina caratterizzata da uno stile steampunk, che vive momenti di panico causati da un’improvvisa invasione di strani mostri chiamati “nevi”. La prima cosa che la protagonista incontrerà nel suo viaggio aprendo gli occhi sarà un particolare gatto nero, il quale sembrerà inizialmente la fonte del suo potere. Superata velocemente la prima breve fase di confusione l’eroina inizierà immediatamente a servire il prossimo aiutando anche un po’ maldestramente le persone della graziosa cittadina, che non subito saranno pronti però ad accettarla, ma al contrario la tratteranno con molta diffidenza. Servirà dunque del tempo prima di far sì che Kat venga riconosciuta come eroina da tutti i cittadini di Hekseville, e dovrà svolgere ogni compito iniziando dal basso, dalle piccole cose e cercando nel mentre di costruirsi anche un piccolo “buco” dove poter vivere e riposare. La storia, tutt’altro che scontata ma frizzante e ricca di personaggi interessanti da scoprire e apprezzare, scorrerà tutto sommato in maniera abbastanza leggerà e ci verrà spiegata attraverso l’utilizzo delle tavole a fumetti realizzate come sempre egregiamente, forse ancor di più con questa nuova versione remastered e con alcuni dialoghi che sì, dovremo proprio seguire e leggere riga per riga e che ci aiuteranno a conoscere meglio la storia e le caratteristiche di alcuni personaggi, anche perché la lingua parlata nella città è inventata e non sarà ben comprensibile visto che a primo impatto sembrerebbe somigliare al francese.

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Tecniche e tecnicismi

Gravity Rush per chi non lo avesse giocato è un titolo che sorprende per la particolare scelta grafica in cell-shading, che secondo Toyama spicca rispetto alla tendenza occidentale al fotorealismo. Il titolo effettivamente è una delizia per gli occhi soprattutto grazie allo splendido lavoro di porting effettuato dagli ormai veterani BluePoint Games, portando la versione PS4 ad avere una risoluzione fissa a 1080p che consente una perfetta e nitida visualizzazione delle tavole a fumetti e impreziosisce notevolmente la bellezza della cittadina steampunk. In confronto alla versione precedente su PlayStation Vita, questo nuovo rifacimento corregge il pesante aliasing con l’applicazione di un filtro antialiasing che pulisce e ci restituisce un’immagine quasi sempre perfetta. Ma il grande lavoro dei ragazzi di BluePoint Games non solo consente al titolo di avere una nuova veste grafica di livello, ma lo innalza notevolmente anche sotto il profilo del gameplay che per via delle dinamiche create unicamente per sfruttare al massimo le potenzialità di PSVita in alcuni casi risultava impastato e a volte molto scoraggiante. Invece per questa nuova versione possiamo tranquillamente dirvi che se deciderete di comprarlo avrete tra le mani un titolo completamente rivisto sotto questo profilo e adattato alle dinamiche del pad di PS4, con un effetto sorprendente perché in grado di riuscire a gestire alcune situazioni caotiche che prima creavano momenti di frustrazione notevoli. Inoltre nelle fasi più avanzate del titolo quando dovrete gestire in maniera veloce le situazioni gravitazionali che vi porteranno in maniera rapida a spostarvi in punti verticali e orizzontali dello schermo si farà sentire la modifica al frame rate che girerà in tutti i momenti del gioco a 60 frame al secondo, anche quando schizzerete da una parte all’altra dell’ambientazione. Questa grade resa grafica non solo migliora la qualità visiva ma anzi migliora soprattutto il gameplay che grazie anche allo sfruttare uno schermo più grande risulterà molto pratico e renderà persino i combattimenti più duri specie contro i boss enormi fantastico ed elettrizzante.

Aggiunte per PS4

La nuova versione di Graivity Rush, non aggiunge solamente tocchi raffinati nella grafica e nel gameplay, ma integra perfettamente al suo interno tutte le missioni dei DLC usciti su PSVita, dividendo le missioni principali con le secondarie che appariranno sulla mappa con icone colorate in maniera differente. Anche i trofei saranno gli stessi della versione base: 1 Platino, 4 Oro, 10 Argento, 25 Bronzo più gli 8 inseriti con i vari DLC. La conquista della maggior parte dei trofei non è impossibile anche perché si otterranno completando i vari capitoli della story mode o sconfiggendo ogni sorta di mostro che si parerà di fronte al nostro cammino, mentre più impegnativo sarà riuscire a potenziare al massimo tutte le abilità di Kat e completare le innumerevoli sfide che troveremo lungo le vie di Hekseville. Questa nuova versione riesce a convincere inoltre, secondo il nostro punto di vista, perché ha eliminato molte barriere architettoniche dovute allo stretto sviluppo basato sulle dinamiche PSVita, che cercava di sfruttare il touch e il giroscopio della portatile garantendo sì dinamiche innovative ma anche a volte difficili e farraginose, che rapportate all’utilizzo del pad della PS4 risultano invece molto più divertenti, anche se inizialmente avrete bisogno di un po’ di pratica, muovere Kat a mezz’aria tra un combattimento una scivolata e qualche oggetto da recuperare non sarà sempre un gioco da ragazzi.

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CONCLUSIONI

Senza ombra di dubbio la versione originale di Gravity Rush rimarrà un must per i titoli sviluppati su PSVita, che di certo non hanno raggiunto però la dovuta popolarità e fama solamente perché la portatile di casa Sony non è stata molto fortunata, ma vi assicuriamo che la versione PS4 è davvero imperdibile. Facciamo i nostri complimenti a BluePoint Games che in questo caso ha fatto un lavoro spettacolare redendo e riportando il titolo alla possibilità di tutti grazie ad una grafica impeccabile, al gameplay semplice e divertente ed al prezzo non proibitivo fissato da Sony a € 29.90, capace di proiettarvi con molta impazienza all’arrivo del secondo capitolo della saga.

Gravity Rush Remastered

8.2

Il titolo è stato migliorato in tutto e per tutto, le uniche note negative si riscontrano solamente nella telecamera che in alcune occasioni di gioco si perde e non sempre si fa trovare nella posizione migliore e nella mancanza assoluta di contenuti nuovi aggiuntivi, che lasciano il titolo ad una longevità non eccezionale fermandosi alle 10 ore di gioco.

Alessio Cialli
Eclettico personaggio, ha iniziato la sua carriera videoludica con un Commodore 64. Si consacra nei titoli Platform, Stealth e GDR. Titolo preferito: Alex Kidd in Miracle World "Sega Master System", gioco più vecchio di lui!

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