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Hardcore Mecha – Recensione del titolo targato RocketPunch Games

Nato con il nome di Code:Hardcore, progetto che ben quattro anni fa ottenne un’accoglienza molto positiva su Kickstarter, ha finalmente fatto il suo debutto sul mercato videoludico Hardcore Mecha, un titolo molto più accattivante ma soprattutto diretto. Perché sì, il progetto indipendente dei ragazzi di RocketPunch Games ha come tema portante lo scontro tra i Mecha, ovvero i celebri “robottoni” giapponesi che tanto amiamo grazie a Goldrake, Mobile Suit Gundam, Voltron e tanti altri.

Troppo spesso progetti nati su Kickstarter hanno avuto esiti infelici (vedi il disastroso Agony), ma fortunatamente non è questo il caso. Perché Hardcore Mecha, per quanto non sia un capolavoro del genere, ha comunque dei pregi degni di nota che sicuramente emozioneranno e faranno felici coloro che ai tempi persero le ore dietro a giochi del calibro di Robot Wars e Metal Slug.

Trama

La trama di Hardcore Mecha, come suggerisce il titolo del videogioco qui trattato, vede coinvolti dei robot giganti. Il titolo, già dallo stile grafico, si presenta come un vero e proprio anime. In un futuro remoto, gli abitanti della Terra sono riusciti a colonizzare lo spazio, riuscendo persino a prendere il controllo di Marte. Tarethur, il protagonista della storia, si troverà invischiato in uno scontro tra fazioni. Il primario obiettivo della sua squadra è recuperare un’infiltrata in possesso di informazioni molto preziose. La trama, come potete vedere, non spicca certo per originalità, e anzi la storia è intrisa di stereotipi e fanservice (soprattutto per quanto concerne le figure femminili) tipici dello stile nipponico. Oltretutto il gioco non ha una localizzazione in italiano, ma solo dei sottotitoli in inglese. Fortunatamente, quello utilizzato è semplice e comprensibile anche per i neofiti, ma in generale la trama non è di certo il punto forte dell’offerta.

Hardcore MechaSicuramente, da questo punto di vista Hardcore Mecha guadagna numerosi punti, riuscendo a prendere spesso in giro gli stessi stereotipi giapponesi del quale è pregno. E forse questo è dovuto al fatto che il team di sviluppo sia cinese.

La campagna sarà suddivisa in 8 distinti capitoli, per un totale di diciotto missioni e circa 5 ore di durata complessiva, almeno impostando la difficoltà a normale. A facile riuscirete a terminare l’avventura in meno tempo, ma vi perdereste tutta l’adrenalina che contraddistingue l’esperienza.

Il gameplay

Definire a quale genere preciso appartenga Hardcore Mecha sarebbe fin troppo riduttivo, oltre che difficile. Ovviamente, trattandosi di un titolo in due dimensioni a scorrimento laterale, le fasi da platform sono presenti, intervallate come intuibile dalle più preponderanti fasi brawler e di shooting. Hardcore Mecha ha quindi due anime distinte ma che convivono, ovvero quella dell’esplorazione scorrimento e quella (molto più interessante e suggestiva) dello shooter a scorrimento orizzontale.

La vera forza di Hardcore Mecha sta infatti nella frenesia degli scontri tra i robot, e percorrere le lineari mappe di gioco (cosa che di per sé potrebbe alla lunga risultare ripetitiva) si trasforma in uno spasso quando durante il percorso dovremo farci strada tra decine e decine di mecha. Ciò sarà possibile sia sfruttando tutto l’ampio arsenale del nostro robot da combattimento, sia grazie al combattimento corpo a corpo.

Da questo punto di vista il mix tra brawler e shooter rasenta la perfezione. L’azione è sempre frenetica e non starete fermi. Il gioco vi darà la possibilità non solo di poter potenziare il vostro robot, ma potrete anche equipaggiare le armi lasciate cadere dai nemici, molto varie e differenti tra loro. Dal menù potremo modificare il nostro mecha, aumentare le statistiche, equipaggiare dei consumabili e molto altro.

Hardcore MechaPer potenziare il vostro robot da combattimento dovrete raccogliere dei crediti. Questo sarà possibile tramite il completamento di alcune missioni secondarie, l’abbattimento dei nemici e la distruzione di alcune casse. Al termine di ogni livello otterremo una valutazione: più essa sarà alta più saranno i crediti ottenuti.

Oltre ai combattimenti tra robot, Hardcore Mecha ha anche alcune fasi stealth in cui controlleremo Tarethur. Durante queste sezioni, ovviamente, non mancheranno alcuni momenti in puro stile shoot’em up. Queste fasi, per quanto aggiungano poco o nulla all’esperienza di gioco, riescono comunque a variare efficacemente la formula di gioco.

Il gameplay risulta davvero ostico (e divertente) nelle fasi più concitate, durante le quali dovremo stare attenti non solo ai punti vita del nostro mecha, ma anche a ben dosare il boost dei nostri propulsori (utili per saltare, scattare, rimanere a mezz’aria ed evitare gli attacchi nemici). Inizialmente le varie combinazioni di tasti potrebbero essere poco intuitive, ma dal menù sarà possibile accedere a un tutorial che vi spiegherà per bene tutte le abilità che potrete utilizzare sul campo di battaglia.

Come avrete di certo capito, comandare il vostro mecha è l’aspetto più appagante dell’intera esperienza, soprattutto quando riuscirete a padroneggiarlo al meglio. Certo, il sistema di puntamento alle volte risulta leggermente impreciso, e i vari comandi non rispondono sempre in maniera adeguata, ma basta un minimo di pratica per fare vostro il gioco e ovviare ai piccoli difetti di programmazione. I game over, comunque, saranno all’ordine del giorno se doveste prendere sotto gamba il titolo, soprattutto a difficoltà normale.

Modalità extra

Una volta ultimata la campagna in singolo di Hardcore Mecha, potremo accedere alla Simulation Mode, ovvero una classica modalità orda grazie alla quale potremo accumulare crediti da spendere successivamente nel potenziamento del nostro caro robot da combattimento (oltre ad altre chicche extra). Inoltre sarà presente un comparto multigiocatore (locale e online) per quattro giocatori, dove però sarà presente solo una modalità, ovvero un classico e poco ispirato deathmatch tutti contro tutti.

Questo è sicuramente l’anello debole dell’offerta, sia perché attualmente i server sono semi-deserti, sia perché l’esperienza multiplayer risulta davvero troppo poco varia per essere presa in considerazione. Si spera in qualche aggiornamento futuro.

Comparto tecnico

Un altro degli evidenti punti di forza del titolo qui trattato è sicuramente il suo ottimo comparto tecnico e stilistico. Hardocore Mecha è ovviamente figlio di prodotti nipponici venuti prima. Serie animate quali EvangelionGundam sono state senza ombra di dubbio fonte di grande ispirazione per il team di sviluppo, ma il risultato finale ha sicuramente un suo perché. A livello tecnico il titolo risulta una gioia per gli occhi, e lo stile super deformed utilizzato durante le fasi di gameplay non stona per nulla con lo stile più canonico utilizzato nelle cutscene statiche.

Hardcore MechaAnche dal punto di vista del sonoro si è fatto un lavoro encomiabile. Oltre all’ottimo lavoro svolto in fase di doppiaggio, gli accompagnamenti musicali sono sempre azzeccati e coinvolgenti, in particolar modo nelle boss fight.

Nella soundtrack è presente anche il cantante giapponese Hironobu Kageyama, il quale ha già partecipato ad altre produzioni videoludiche come Dragon Ball: Raging Blast, ma è ovviamente conosciuto dai più per aver cantato tutti i brani di Dragon Ball Z.

Conclusioni

Il lavoro firmato dai ragazzi di RocketPunch Games, seppur non esente da insindacabili difetti, risulta a conti fatti un piccolo miracolo. Gli sviluppatori sono riusciti a creare un gioco divertente, frenetico e vario per il genere di appartenenza, con un stile che, seppur sia derivativo, ha un suo carisma.

Oltre ad una campagna single player adrenalinica e divertente, sono presenti si vanno ad affiancare due modalità extra che nel bene, la Simulation Mode, e nel male, il comparto Multuplayer, riescono a rendere ancora più longeva l’esperienza di gioco.

Se amate gli sparatutto a scorrimento orizzontale ma soprattutto i robottoni giapponesi, Hardcore Mecha è il titolo che fa per voi. E visto il prezzo al quale viene venduto, ovvero una ventina di euro, non avete proprio nessuna scusa!

Hardcore Mecha

8

Un titolo che ha del miracoloso, essendo nato da una campagna Kickstarter. Un videogioco a tema robottoni giapponesi che per quanto non spicchi per originalità e non inventi nulla riesce a divertire grazie ad un gameplay frenetico e adrenalinico. A livello tecnico è stato fatto un lavoro encomiabile, privo di qualsivoglia sbavatura. Peccato davvero per l'esile campagna multigiocatore

Paolo Saccuzzo
Laureato in Lettere Moderne e in Comunicazione della e Cultura dello Spettacolo, da sempre appassionato di tutto ciò che concerne l'intrattenimento in tutte le sue forme, dal cinema alle serie TV, dai fumetti alla musica, fino ad arrivare ai videogiochi. Amante del mondo Sony, è però cresciuto con i classici Nintendo, nello specifico Super Mario 64 e The Legend of Zelda: Ocarina of Time.

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