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Hextech Mayhem: A League of Legends Story – Recensione, un bombarolo a piede libero!

Sono passati circa un paio di anni dal decimo anniversario di Riot Games, quello in cui la casa di sviluppo del noto League of Legends aveva annunciato più e più progetti, e finalmente adesso ne vediamo i frutti. Ricordiamo infatti l’uscita nel corso del tempo di un gioco di carte (Legends of Runeterra), uno sparatutto (Valorant), una serie animata (Arcane), e tanti altri titoli ancora. Oggi vi vogliamo parlare dell’ultimo loro gioco uscito, Hextech Mayhem: A League of Legends Story, un titolo veloce appartenente al genere dei rhythm games, che seguirà che scorribande di Ziggs per le strade di Piltover. Ma bando alle ciance e andiamo subito a calarci nella recensione vera e propria.

Come accennato prima, in Hextech Mayhem controllerete Ziggs, noto yordle bombarolo del mondo di Runeterra, che ha deciso di seguire un obiettivo: costruire la bomba più grande del mondo. Il piccoletto parlerà di questa sua ambizione ad Heimerdinger – altro noto scienziato yordle apparso anche in Arcane – che cercherà in tutti i modi di fermare questa folle impresa. Dovrete quindi darvi alla fuga mentre una miriade di agenti cercheranno di bloccarvi la strada e arrestarvi.

Hextech Mayhem: A League of Legends Story

Il gameplay è molto semplice e pragmatico, si tratta di un gioco 2d su binari a scorrimento automatico dove avrete a disposizione solamente 3 comandi: salta, abbassati e lancia la bomba. Tramite questi dovrete riuscire a sgominare tutti gli ostacoli o i nemici che vi si pareranno davanti e stare attenti a non sbattere addosso a qualche muro.

Inoltre, essendo appunto un rhythm game – ovvero un gioco musicale – dovrete stare attenti anche ad andare a tempo con la musica sia per raccogliere i vari ingranaggi sparsi in giro, sia per ottenere più punti.

Alla fine di ogni livello infatti verrà assegnata una valutazione in base alla vostra bravura, che considererà quanti comandi corretti e a tempo avrete eseguito, quanti ingranaggi normali (50 in ogni stage) e rari (3 in ogni stage) avrete ottenuto, e se avrete preso o meno l‘ingranaggio speciale. Questi saranno delle rotelle sparse lungo tutta la mappa e, sebbene quelli normali saranno facilmente accumulabili seguendo semplicemente il ritmo della canzone, gli altri spesso richiederanno dei movimenti extra e non indicati dal gioco, dovrete essere davvero bravi per riuscire ad ottenerli tutti.

Un’esplosione di colori… circa!

Diamo adesso un’occhiata più al lato tecnico di Hextech Mayhem. Graficamente il gioco non si presenta male, ha un’estetica molto cartoonesca con tanti colori, anche se non sempre saranno abbastanza definiti da distinguere bene alcuni elementi tra di loro. Complice anche il fatto che, per la tipologia del titolo di cui stiamo parlando, difficilmente avrete tempo e modo di dare un’occhiata in giro e ammirare le scene o i vari paesaggi, dato che starete fissi a cercare di seguire i comandi ed il ritmo di gioco.

Hextech Mayhem: A League of Legends Story

I brani ricevono bene o male lo stesso giudizio dato alla grafica, non sono male, anzi, soprattutto quando verrà “sbloccato” l’accompagnamento rock – ovvero quando riuscirete a mantenere una combo con moltiplicatore 4x – le basi vi prenderanno un sacco. Peccato però che, dall’inizio alla fine del gioco, nessuna risalti particolarmente, risultano tutte carine ma senza quel qualcosa che vi impedisca di scordarvele non appena inizierete il livello successivo. Piccola menzione d’onore la meritano relative ai boss, che sono un po’ migliori.

Una feature davvero fastidiosa

La responsività ai comandi di Hextech Mayhem è ottima, e non abbiamo mai notato nessun tipo di input lag – come si addice ad un buon rythm game – e non abbiamo mai notato nessun particolare bug o glitch che impattasse sul gameplay. Una feature che però non abbiamo apprezzato particolarmente è come vengono interpretate le note sbagliate. Ci spieghiamo meglio: quando in un qualunque titolo musicale sbagliate il ritmo e premete la nota troppo presto, oppure troppo tardi, perderete la combo e dovrete ricominciare da zero, ma senza interrompere il flusso del gioco.

In Hextech Mayhem invece non c’è solo questa possibilità, quando infatti una nota si trova eccessivamente vicina ad un muro o ad un ostacolo grande, e voi sbaglierete a dare il comando, Ziggs andrà a sbattere e il gioco si bloccherà per un attimo, per poi riprendersi e far continuare la canzone da un po’ più avanti per permettervi di continuare. Buono il fatto che non sia automaticamente game over in questi casi, così che anche i giocatori meno esperti possano giocare senza che risulti eccessivamente impegnativo, ma in generale questo evento vi porterà solo tanta frustrazione.

 

Qualunque giocatore di rhythm games infatti saprà quanto sia importante non perdere il ritmo e il flusso della canzone durante la partita, e se sbagliare una nota è volendo una cosa da poco dal momento che il livello non si interrompe e potrete riprendervi subito, la soluzione adottata in questo gioco al contrario bloccherà tutto, facendovi oltretutto perdere ulteriori note prima di ripartire. Il problema sta nel fatto che ci saranno davvero molti punti in cui il fallimento della nota sarà accompagnato dall’interruzione della partita, e non è per niente piacevole.

Hextech Mayhem: A League of Legends Story

Riflessioni finali su Hextech Mayhem

Diamo quindi una degna conclusione a questa recensione di Hextech Mayhem: A League of Legends Story. Il titolo tutto sommato è carino e piacevole da giocare, dal costo di circa 9 euro su Steam, e che li vale abbastanza, anche considerando le feature extra come le skin da poter mettere su Ziggs, oppure le due modalità sbloccabili nell’endgame, che vi permetteranno una di avere tutti i comandi a schermo, anche quelli per ottenere gli ingranaggi speciali, ed una che invece vi toglierà completamente qualsiasi tipo di comando visivo.

Sicuramente il tentativo di Riot Games (o forse sarebbe più corretto parlare di Riot Forge) è interessante, e riuscire a mettere la propria “bandierina” su davvero tanti generi di videogiochi diversi è un ottimo modo per riuscire a far conoscere a più persone possibili il proprio mondo. Come però avrete intuito dal resto della recensione, questo Hextech Mayhem non ci ha convinti proprio del tutto.

Non tanto per qualche problema di gameplay o bug trovato, ma per il semplice fatto che non ha davvero nulla di nuovo da portare a chi lo compra, né in meccaniche, né a livello grafico e nemmeno nel comparto sonoro, l’unica cosa che lo differenzia dagli altri titoli è avere 2 personaggi presi da League of Legends all’interno. Questo fa sì che il gioco in sé sia giocabile e anche carino mentre lo si completa, ma che venga dimenticato facilmente.

Hextech Mayhem: A League of Legends Story

6.5

Hextech Mayhem: A League of Legends Story è un gioco carino, quasi più un piccolo extra piuttosto che un vero e proprio gioco. Molto semplice, rapido sia nell'insegnare i comandi quanto nel catturare il giocatore con il proprio stile estremamente umoristico e cartoonesco. Purtroppo per quanto non presenti dei veri e propri difetti grossi, non mostra nemmeno chissà quale qualità unica e che lo distinguano dagli altri. Un titolo breve e piacevole, ma niente di eccezionale.

Leonardo Mesce
Nasce nel 1997 e fin da piccolo ha una grande passione per l'informatica trasmessagli da suo padre. Ottiene la sua prima console a 4 anni e si innamorerà molto velocemente di quel mondo, ampliando poi i suoi interessi anche verso fumetti, film e serie tv. Grande appassionato del mondo Pokémon e The Legend of Zelda.

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