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Hitman 3 – Anteprima, è in arrivo la chiusura dei conti

Ci sono davvero pochi titoli che sono riusciti non solo a mantenere la propria identità, ma che hanno anche avuto modo di implementare feature senza snaturare il concetto d’origine, e Hitman rientra tra questi. Nato agli inizi del 2000, il gioco già da allora vantava una libertà d’azione fantastica: era impensabile infatti, durante quegli anni, l’idea di un gioco che fosse capace di consentire molteplici strade e molteplici modi di completare un obiettivo, ma Hitman ci riuscì. Se poi questo obiettivo era quasi sempre quello di uccidere su commissione qualcuno, allora tutto prendeva un altro gusto. Nel corso degli anni il brand si è evoluto senza mai dimenticare il passato: abbiamo saggiato giochi con più feature, titoli dedicati più alla trama (cosa che nei primi era presente ma non era il traino del tutto), e infine Hitman 3, quello che il 20 gennaio concluderà la trilogia World of Assassination.

Se andiamo a vedere quindi i capitoli del brand usciti, dopo i primi 4 (che comprendono anche Contracts, una sorta di “Best of”) che hanno portato al culmine della maestosità della gestione sandbox delle missioni con Blood Money, IO Interactive ha provato a cambiare rotta con un gioco più “story-driven” come Hitman: Absolution, grande capitolo della serie che però limitava il giocatore in alcuni frangenti. La scelta di Hitman (si chiama così il sesto episodio, quasi a segnare una sorta di soft reboot) è stata quindi quella di dare di nuovo una gestione alla Blood Money, ma stavolta ampliando tutto al massimo: alcune mappe di gioco infatti riescono a contare innumerevoli NPC, tutti con la propria routine e le proprie azioni da svolgere. Abbiamo avuto modo di provare un po’ questo Hitman 3, e l’idea rimane sempre quella: ci sono pochi brand che riescono ad evolvere senza denaturarsi, e Hitman è tra quelli.

Spazio alla Storia

Una delle cose che subito salta all’occhio quando si inizia a giocare a Hitman 3, è quanto stavolta la trama sia più importante: sebbene i primi capitoli della serie avessero una storia che serviva quasi da pretesto per avanzare, stavolta la caccia intrapresa fin dalle prime missioni di Hitman è serrata, e lo diventa sempre di più, gettando le sue radici persino in temi e argomenti visitati nella serie originale (parliamo dei capitoli pre-Absolution). Per motivi di coerenza, se una trama diventa più importante, serve anche una sorta di binario che riesca a trasmettere questo anche mentre si gioca. Per questo motivo in Hitman 3 sembra subito che la costruzione delle missioni sia più incentrata sull’avanzamento della trama, con delle reminiscenze che ci permettono di paragonarlo ad Absolution ma senza uscire dai canoni della trilogia. Tutto questo si tramuta quindi in un compromesso davvero apprezzabile: la prima volta che giocherete la missione, avrete una cinematica d’apertura dedicata (che finalmente tornano e tolgono quelle scene a immagini statiche che avevano inserito nel 2), e degli eventi in-game utili per l’avanzare della trama e qualche binario che vi “obbligherà” a seguire una sorta di percorso. Ovviamente avrete comunque libertà totale d’azione nel completare gli obiettivi, solo che la prima volta il fantasma della narrazione sarà lì a guidarvi un po’. Se tutto questo potrebbe passarvi inosservato, non lo faranno invece le scelte di telecamera utilizzate in alcuni tratti delle missioni, vere e proprie costruzioni sceniche utili a donare un po’ di spettacolarità. Ovviamente, una volta finita una missione, come da consuetudine per questa serie, potrete rigiocarla liberamente, stavolta scegliendo praticamente tutti i dettagli che volete.

Un’altra novità di questo Hitman 3 riguarda lo smartphone, oggetto che il nostro assassino preferito potrà portare con sé e che permetterà di svolgere due funzioni: fare delle foto (attenzione, non è una photo mode) e sbloccare delle serrature elettroniche. Nonostante tutto, non è così importante il suo utilizzo (salvo in qualche scena obbligata dalla trama) e forse si poteva optare per qualcosa di diverso, ma tutto sommato non si tratta di niente di così inficiante. Tornano ovviamente i contratti, i contenuti stagionali, le Escalation e le missioni Sniper Assassin, e lo fanno in un pacchetto che diventa un must per i fan del sicario dal codice a barre sulla nuca: Hitman 3 infatti permetterà di importare tutti i livelli dei primi due giochi (oltre ai progressi di gioco), con tanto di contenuti speciali, missioni particolari e tutto quello che è uscito nel corso degli anni. Ovviamente, tutto questo potrà essere fruito con il sistema di gioco migliorato, che vede tante piccole novità e tante rifiniture atte a limare l’esperienza finale. Ovviamente, nel caso non foste mai approdati sulle coste dell’Agente 47, potrete acquistare dei Pass per i precedenti due capitoli, così da sbloccare le location e le missioni (e nel caso optaste per il Pass Goty, anche i contenuti speciali). A tutto questo, ovviamente, non dimenticate che verranno aggiunte interessanti nuove location, tra cui figurano Dubai (Emirati Arabi Uniti), Dartmoor (Inghilterra) ma anche Berlino, Chongqing e non solo. Il mood delle missioni che abbiamo provato, vista la costruzione particolare di queste e l’importanza che ha la trama, rispecchia delle particolarità che nei primi due capitoli non erano così evidenti. Per farvi un esempio, se la prima missione sarà proprio la classica infiltrazione – uccisione dei bersagli – esfiltrazione, la seconda inserirà delle dinamiche intriganti che richiederanno un’analisi dei dettagli maggiore, cambiando anche un po’ il fulcro attorno al quale gira il gameplay.

Che vista mozzafiato!

Hitman 3 propone anche un nuovo sistema grafico, tirato a lucido per l’occasione e capace di migliorare a sua volta le precedenti location. Tra riflessi, luci e dettagli grafici, ogni zona che visiterete si mostrerà nella sua magnificenza, con tanti piccoli dettagli che non saranno solo orpelli utili per farvi sbavare un po’, ma vere e proprie occasioni da sfruttare per completare il vostro obiettivo. A tutto questo, unite infine il fatto che su PlayStation potrete giocare il titolo in VR (e quindi anche le precedenti location), spostando il fulcro dalla terza alla prima persona e permettendovi quindi di vivere l’esperienza dell’Agente 47 da una nuova prospettiva.

Insomma, Hitman 3 è il non plus ultra dell’offerta per questo gioco stealth che ormai da 20 anni ci fa impazzire: i miglioramenti visti nei precedenti capitoli tornano accompagnati da nuove feature, da un comparto grafico rivisitato e da tante novità che potremo scoprire quando il gioco uscirà (ricordiamo infatti che anche Hitman 3 avrà i Bersagli Elusivi e le Escalation). Il fatto di poter importare le precedenti missioni rende infine questo capitolo il migliore dal punto di vista dell’offerta disponibile: poter rigiocare tutta la trilogia su un’unica piattaforma è fantastico, e poter rivivere alcune missioni stagionali, o magari completare dei contratti complessi, rende il tutto più divertente. Abbiamo potuto provare poco di questo nuovo capitolo, ma per ora ci sono tutti i presupposti per un grande successo: chi ha infatti amato il sistema sandbox di Hitman e Hitman 2, qui troverà pane per i propri denti, chi invece ha sempre cercato di seguire la trama dietro a Hitman, stavolta troverà un intreccio che sembra prendere una piega intrigante.

Simone Lelli
Amante dei videogiochi, non si fa però sfuggire cinema e serie tv, fumetti e tutto ciò che riguarda la cultura pop e nerd. Collezionista con seri problemi di spazio, videogioca da quando ha memoria, anche se ha capito di amarli su quell'isola di Shadow Moses.

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