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Hyrule Warriors Legends – Recensione

Due anni fa veniva annunciato Hyrule Warriors per Wii U, il primo esperimento in cui Nintendo, in collaborazione con Omega Force e Team Ninja, focalizzava l’attenzione sulla guerra piuttosto che sull’avventura che da sempre contraddistingue i titoli della serie The Legend of Zelda. Il risultato fu un musou più che discreto, minato da qualche pecca (per la maggior parte caratteristiche “tipiche” del genere) ma arricchito da quel tocco che tutti i fan di Link e compagnia non possono che aver apprezzato. Ora, un anno e mezzo dopo, ecco che arriva su 3DS un porting migliorato sia in contenuti che nel gameplay: Hyrule Warriors Legends, e Nintendo ha fatto (quasi) di nuovo centro.

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In realtà la questione va leggermente chiarita: il titolo come già detto è un porting dell’originale e quindi tutti coloro che hanno già spolpato a dovere la versione Wii U e che hanno addirittura comprato i DLC troveranno in Hyrule Warriors Legends un vero e proprio doppione e l’acquisto, per ovvi motivi, è del tutto sconsigliato. Discorso diverso invece per chi si approccia per la prima volta al musou ambientato ad Hyrule: in questo caso l’effetto novità unito all’effettiva bontà del gioco rendono il titolo altamente consigliato, mettendo comunque in conto che bisognerà far fronte ad alcuni difetti di cui parlerò in seguito.

Una Hyrule piena di cose da fare!

Hyrule Warriors Legends è sì un porting ma Nintendo ha voluto comunque rendere appetibile il gioco al maggior numero possibile di fan della saga: troviamo quindi molte modalità di gioco tra cui alcune inedite: abbiamo la modalità Leggenda (la storia vera e propria), la modalità Avventura, la modalità Fatine oltre agli sbloccabili che faranno la gioia di tutti i patiti del collezionismo. Le ore spese in questo musou, dunque, si aggirano intorno alla decina di ore per la sola modalità Leggenda, ma vi assicuro che se si vuole completare tutto, dalla modalità Avventura ai collezionabili, arriverete anche ad un centinaio di ore, se riuscirete comunque a sopperire alla noia che, prima o poi, giungerà. E qui arriviamo ad uno dei difetti del gioco ma che, in realtà, è una caratteristica tipica dei musou ed è quindi quasi sbagliato far pesare la ripetitività sulla valutazione complessiva del gioco (sarebbe come prendere come negativo la presenza di “troppi salti” in un platform). Nella modalità Leggenda avremo a che fare con la trama del gioco: nulla di eccezionale o di particolarmente profondo, ma vedere i nostri beniamini che abbiamo imparato ad amare in tutti questi anni comportarsi in modo più “maturo”, proprio per il fatto di ritrovarsi in una misteriosa guerra tra universi paralleli, rende il tutto interessante e si lascia giocare con piacere per tutta la durata della modalità. In ogni missione ci ritroveremo catapultati in un’arena molto vasta, composta da diverse basi e avamposti che dovremo cercare di conquistare eliminando il capo a guardia di quella zona: ovviamente nel mentre dovremo uccidere centinaia e centinaia di nemici destreggiandoci tra attacchi base, combo e attacchi speciali davvero spettacolari.

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In generale lo scopo di ogni missione sarà quella di evitare che la nostra base venga conquistata dai nemici e di eliminare il generale dell’armata avversaria; ovviamente in tutto ciò ci saranno anche missioni secondarie, avamposti e basi nemiche da conquistare (per espandere il proprio esercito e minimizzare le possibilità che le nostre basi vengano attaccate) e alleati da salvare. Il caos, quindi, regnerà sovrano: non capiterà raramente di dover prendere delle decisioni su chi salvare o cosa conquistare, spesso dovendo rinunciare ad una missione secondaria per poterne portare a termine un’altra la cui locazione è dalla parte opposta della mappa. Fortunatamente in questa versione per 3DS abbiamo un’aggiunta davvero utile: sul touch screen, infatti, durante lo svolgersi delle missioni potremo scegliere quale personaggio utilizzare e cambiarlo istantaneamente, potendo quindi optare per il guerriero più vicino ad un punto da raggiungere evitando quindi di dover correre da una parte all’altra dello stage con la speranza di raggiungere in tempo l’obiettivo; come se non bastasse sulla mappa abbiamo dei totem che ci permetteranno di teletrasportarci in diversi punti dello stage, quindi la questione “raggiungere l’obbiettivo” è stata sicuramente facilitata rispetto alla controparte Wii U. Oltre alla modalità Leggenda, come già detto prima, abbiamo anche una modalità Avventura in cui, in una schermata che ricorda tantissimo il primo The Legend of Zelda, bisognerà spostarsi di riquadro in riquadro ed affrontare diverse missioni con personaggi imposti: se nella modalità Leggenda il potenziare i nostri guerrieri è importante, qui la cosa diventa fondamentale: dimenticatevi di portare a termine determinate missioni con il set base di armi e attacchi, la difficoltà sarà davvero elevata.

L’arte della guerra

Come in ogni musou che si rispetti, anche in Hyrule Warriors Legends avremo un gran numero di personaggi giocabili (che comunque non raggiungono le centinaia come nei vari Dinasty Warriors), tutti tratti dall’universo di Zelda e ognuno con le proprie caratteristiche peculiari e moveset: se infatti con Link abbiamo un personaggio equilibrato e adatto alla maggior parte delle situazioni, con Linkle (la cui storyline è davvero interessante) abbiamo un personaggio perfetto per eliminare nemici a distanza, mentre per la forza bruta dovremo ad esempio affidarci ad Impa o Darunia. Nel corso dell’avventura avremo modo, comunque, di sbloccare nuove armi di potenza e poteri diversi, così come abilità speciali che permetteranno di aumentare il numero di combo eseguibili, di oggetti utilizzabili o di effetti negativi che subiremo in modo minore o che infliggeremo maggiormente ai nemici. Potenziare e far aumentare di livello i personaggi sarà molto utile ai fini della modalità Leggenda: nonostante un livello di difficoltà leggermente minore rispetto al titolo originale per Wii U, non basterà proseguire spediti ed eliminare tutti i nemici per portare a termine le missioni; una minima dose di preparazione tattica, dal potenziamento dei guerrieri all’impartire ordini ai diversi personaggi sulla mappa sarà d’obbligo se non si vuole vedere la scritta “Game Over” troppo presto. Ma l’effetto Zelda non è presente solo nei personaggi, ritroveremo infatti diversi elementi tipici della saga, come le bombe, l’arco, il boomerang o l’arpione, fino alle rupie (la moneta del gioco), le Fate Radiose, le ampolle con relative pozioni, gli scrigni e i portacuore: quel che in effetti ci sembrerà di giocare è un vero e proprio capitolo della saga in cui però il tutto è concentrato solo sulla guerra, il che potrebbe far storcere il naso a chi considera inadatti questi esperimenti ma che, a conti fatti, ha portato ad un risultato ottimo.

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La guerra che porta desolazione

Fino ad ora sembra proprio che Hyrule Warriors Legends abbia centrato in pieno tutti gli obiettivi: se non facciamo pesare troppo la noia del ripetere sempre le stesse azioni per tutta la durata del gioco (ma come già detto, se è questo che vi preoccupa allora i musou non fanno per voi), il titolo potrebbe sembrare quasi perfetto, ma ecco che dobbiamo parlare del comparto tecnico del gioco. Se su Wii U, nonostante non facesse gridare al miracolo, avevamo comunque una grafica ad alta definizione con effetti speciale davvero sorprendenti, per ovvie ragioni sul 3DS perdiamo tutto questo: texture spesso scarne nel mondo di gioco, colori slavati e qualche intoppo nel frame rate ci fanno ben capire come la portatile di Nintendo venga messa a dura prova con questo titolo. Parliamoci chiaro: in generale Hyrule Warriors Legends si fa ben giocare, con personaggi dettagliati, ambienti enormi (seppur abbastanza vuoti) e fluidità quasi sempre al top (su New 3DS), ma si ha comunque la sensazione di qualcosa di castrato. Anche qui però, come fatto all’inizio, bisogna fare una precisazione: il titolo giocato sulla versione base del 3DS offre un’esperienza diversa rispetto allo stesso su New 3DS. Nel primo caso, infatti, l’effetto 3D verrà automaticamente disattivato, il tutto girerà a 30fps e i nemici a schermo saranno meno numerosi, con effetti di luce dei vari attacchi speciali molto meno appariscenti. Sul New, pur essendo essenzialmente lo stesso gioco, la situazione cambia, con un 3D attivabile (ma che se disattivato permette di giocare a 60fps), un numero di nemici a schermo più elevato (con il fastidioso effetto pop-in assente rispetto alla versione 3DS normale) ed effetti di luce migliori. Nulla cambia invece sul comparto audio in cui abbiamo effetti sonori nella norma con una colonna sonora che strizza molto l’occhio (o meglio dire, l’orecchio) al rock, con brani composti appositamente per il gioco e altri che faranno la felicità dei fan della saga, con tracce tipiche della serie riarrangiate per meglio adattarsi alla frenesia del titolo.

Hyrule Warriors Legends

Dunque Hyrule Warriors Legends serviva davvero? Attualmente la versione per 3DS, in generale, può essere considerata migliore rispetto alla controparte Wii U. Se si passa sopra una grafica ovviamente peggiore, abbiamo comunque un gameplay migliorato, modalità in più e tutti i DLC già compresi nella cartuccia (oltre ad altri contenuti già annunciati), che quindi assicurano decine e decine di ore di gioco: starà a voi e alla vostra “pazienza” giudicare queste ore divertenti o altamente noiose.

Hyrule Warriors Legends

7.

Hyrule Warriors Legends non è solo un mero porting dell’originale uscito su Wii U quasi due anni fa: con questo capitolo portatile abbiamo un gameplay migliorato che aiuta ad affrontare le missioni in modo meno stressante, modalità e contenuti per decine e decine di ore. Purtroppo un comparto grafico un po’ zoppicante e una ripetitività di base che alla lunga potrebbe stancare penalizzano un titolo altrimenti davvero ottimo. Consigliatissimo comunque a tutti i fan della saga di The Legend of Zelda.

Damiano "Xenom" Pauciullo
Videogiocatore da quando aveva 3 anni grazie ad un bel GameBoy rosso fiammante, si chiede ancora come facesse a quell'età a completare i giochi. Predilige i platform (soprattutto se come protagonista hanno un idraulico baffuto) e i giochi d'avventura (ma solo se il personaggio ha una tunica verde); diciamo che quel 23 settembre del 1889 avevano previsto la sua nascita, fondando quindi la Nintendo.

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