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Ikoria: Terra dei Behemoth – Analisi dell’espansione di Magic: The Gathering

Con l’evoluzione del famoso gioco di carte Magic: The Gathering targato Wizards of the Coast, le nuove espansioni possono essere approfondite sotto un altro punto di vista prima del loro debutto ufficiale. Nei giorni precedenti al debutto del prossimo set, la compagnia si preoccupa infatti di rivelare ufficialmente tutti i contenuti che questo conterrà una volta finalizzato il lancio, garantendo ai giocatori delle interessanti informazioni su come potrebbe assestarsi il meta nel giro di qualche settimana. Il nuovo titolo free-to-play Magic: The Gathering Arena permette inoltre di provare le suddette carte in una Closed Beta, che abbiamo potuto assaporare in anteprima. Ecco quindi cos’è pronta a offrire la nuova espansione Ikoria: Terra dei Behemoth, formata da 274 carte, nel gioco cartaceo e nella versione digitale!

Umani e bestie, fra lotte e mutazioni 

Il tema di Ikoria: Terra dei Behemoth vede delle feroci bestie mitologiche di ogni genere interfacciarsi con i più classici umani, i quali certamente non condividono gli stessi effetti ma aprono degli scenari per una gamma di abilità tutt’altro che indifferente. Particolare attenzione è stata posta in un character design che porti in ballo mostri giganteschi e sensazionali, in alcuni casi già noti come l’imprevedibile Godzilla. Le creature “non umano” possono utilizzare fra loro un particolare effetto, per unirsi e creare una singola carta con interessanti aggiunte. Giocando determinate di queste dalla mano è possibile pagarle per il loro costo di Mutazione e posizionarle quindi sopra o sotto una creatura non umano già sul terreno.

Non sarà necessaria l’abilità Rapidità, dato che la nuova creatura avrà potrà ancora attaccare, ma il posizionamento comporta un cambio netto dell’effetto. Se posizionata sotto, il mostro giocato dalla mano fornirà solamente il proprio effetto a quella già sul campo, se posizionato sopra, invece, diventerà il principale e porterà in gioco anche le sue statistiche, annullando quelle della creatura con cui si effettua la Mutazione. L’effetto è utilizzabile un numero indefinito di volte, e alcuni specifici mostri garantiscono bonus in base al numero di volte in cui sono stati Mutati.

Ikoria: Terra dei Behemoth

In questo ecosistema gli umani risultano ovviamente meno consistenti, ma alcuni servitori di questo tipo sono utili per avere dei bonus con le bestie, che all’effettivo hanno tuttavia dominato il campo da gioco nella nostra prova. Il tutto ha presentato un power level piuttosto basso, almeno nelle modalità Sealed e Draft. Anche se meno presenti abbiamo potuto interfacciarci anche con delle creature piuttosto particolari, che portano in campo un effetto simile a quanto visto nella modalità Commander. Si tratta di specifici servitori, i quali richiedono di comporre un mazzo “su misura” per gli stessi per via dell’effetto Compagno, rinunciando in ogni caso a dei tipi di carta o assicurandosi che tutte le magie inserite soddisfino dei requisiti comuni.

Il premio di tutto ciò diventa la possibilità di lanciare fuori dal gioco, una sola volta per partita, uno dei mostri di cui si rispettano i requisiti, pagandone ovviamente il costo di mana. Si tratta di creature piuttosto potenti, che anche se giocate normalmente sono efficaci, anche se parliamo pur sempre di carte Leggendarie. Rimandando alla modalità Commander con la meccanica in quest’espansione Standard, Wizards of the Coast vuole mettere in risalto la sua focalizzazione per questo formato un po’ recentemente trascurato, con delle carte atte a migliorare la stabilità dello stesso e che non vedranno principalmente gioco all’interno delle partite più classiche.

Grandi ritorni e cambiamenti

Oltre che delle nuove aggiunte, Ikoria: Terra dei Behemoth propone anche delle rivisitazioni di alcune meccaniche già viste, e un’interessante novità per l’ecosistema di gioco relativo a Magic: The Gathering Arena. Parliamo innanzitutto degli Ultimatum, carte tricolore dall’alto costo che non richiedono mana incolore per essere giocate, ma presentano degli effetti devastanti viste le alte risorse richieste. Rispetto alla loro prima proposizione, possiamo dire che le cinque aggiunte all’interno di quest’espansione si mostrano come decisamente più bilanciate e dal power level non incredibilmente alto, il che non consente a chiunque le utilizzi di vincere immediatamente la partita ma fornisce solo uno spiccato vantaggio, utile per recuperare o come win more in determinate occasioni.

Ikoria: Terra dei Behemoth

La meccanica Ciclo inoltre, presente dagli albori di Magic: The Gathering, viene riproposta in grande stile e sembra più efficace che mai, vista la quantità di carte che riescono a renderla più efficiente e utile in moltissime situazioni. La base è sempre la stessa, scartare la carta con ciclo e pagare un costo in mana per pescarne una nuova, ma le nuove carte di Ikoria: Terra dei Behemoth permettono di attivare in queste situazioni degli effetti aggiuntivi utili per ottenere maggiore valore dalle carte.

L’ultima grande novità di Ikoria: Terra dei Behemoth riguarda dei particolari segnalini, i quali esulano dal concetto delle statistiche ridotte e aumentate – a cui ormai siamo ormai abituati da anni – ma riguardano tutte le abilità delle creature in gioco. Una lunga lista di parole chiave può adesso venire fornita alle creature attraverso determinate carte, parliamo nello specifico di: Attacco Improvviso, Travolgere, Legame Vitale, Tocco Letale, Minacciare, Anti-Malocchio, Volare, Raggiungere e Cautela. Nella maniera in cui queste vengono garantite ai servitori, le stesse possono anche essere spostate da un mostro all’altro, il che permette l’ideazione di interessanti combo con le carte già presenti e con quelle appena introdotte dall’espansione. Un’idea semplice, ma che aumenta la grande gamma di segnalini già visti in questo gioco di carte, proponendo all’effettivo la possibilità di ideare degli archetipi con delle abilità da tramandare, dato che ovviamente i segnalini permangono fino alla morte di una creatura e non svaniscono alla fine del turno

 

Andrea Pellicane
Nasce nel 2000 già possessore di una Playstation 1 e già appassionato di videogiochi. In tenera età scopre il mondo dell’informatica ed inizia la sua inutile corsa verso la bramatissima Master Race. Nonostante la potenza di calcolo sia la sua linfa vitale è alla perenne ricerca della varietà e di titoli indie che piacciono solo a lui, incurante del fatto che potrebbero funzionare agevolmente anche su un tostapane. Viene spesso avvistato mentre effettua incomprensibili ragionamenti (soprattutto per lui) legati all'economia. Eccelle particolarmente nel trovare i momenti meno opportuni per iniziare e divorare intere serie TV.

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