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Il futuro di Nintendo nelle mani del finanziere Tatsumi Kimishima

Quanti vorrebbero tornare a tre mesi fa? Le spiagge, il sole, il divertimento, le vacanze, il relax, l’estate. Eppure, sono sicuro, c’è una gran schiera di persone che come me mai vorrebbe rivivere il 13 luglio 2015 e no, non sto parlando di coloro che amano l’inverno invece che l’estate: in quel giorno Nintendo ha annunciato la morte del presidente Satoru Iwata, avvenuta due giorni prima, cosa che ha davvero toccato nel profondo l’intero mondo videoludico.

Ma così come ha fatto la stessa società, è tempo di guardare avanti; abbiamo ringraziato e continuiamo a ringraziare il buon Satoru per ciò che ha fatto da sviluppatore e da presidente (qui potete leggere uno speciale a lui dedicato), ma ora concentriamoci sul nuovo capoccia di Nintendo: Tatsumi Kimishima, 65 anni, ufficialmente presidente a partire dal 16 settembre.

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Una scelta un po’ inaspettata, per alcuni deludente, ma che probabilmente ha una strategia di base ben solida.

Perché dico questo? Basti sapere che Kimishima, prima di entrare in Nintendo nel 2002, ha lavorato presso la Sanwa Bank of Japan, confluita successivamente in Bank of Mitsubishi UFJ Financial Group Inc. con sede a Osaka. Chi meglio di un finanziare può rimettere i “conti” a posto in un periodo non proprio felice per Nintendo, soprattutto in visione delle feste natalizie? E’ per questo che la scelta è ricaduta su di lui, disilludendo le attese di tutti coloro che si aspettavano nomi più blasonati, come il maestro Shigeru Miyamoto e Genyo Takeda, divenuti rispettivamente responsabile creativo di Nintendo e responsabile delle operazioni riguardanti gli ambiti tecnologici.

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Per la prima volta, quindi, non abbiamo al comando una persona da definire “videogiocatore”, ma un uomo d’affari, che si concentrerà sul futuro della compagnia di Kyoto cercando di evitare qualsiasi tipo di errore: d’altronde la scelta iniziale di Iwata di non considerare il mercato mobile è uno dei motivi della crisi di Nintendo. Si prospetta un futuro davvero enigmatico, con NX che desta curiosità in tutti ma che, al momento, è davvero un’incognita: il successo del 3DS non è stato replicato dal Wii U ed è forse questo il motivo che ha portato la grande N a pensare in grande, volendo puntare su un ecosistema che coinvolga qualsiasi dispositivo, come smartphone, tablet, console portatili e fisse.

Ma sono molti i dubbi anche sullo stesso presidente: il suo “contratto” ha una durata di un solo anno, cosa comunque più volte successa in Nintendo, con la carica di presidenza confermata di anno in anno; potrebbe però non essere questo il caso, con una scelta caduta su Kimishima come soluzione temporanea per evitare che la situazione economica si aggravasse ancora di più (ipotesi che rafforzerebbe la scelta di una persona più di stampo finanziario/manageriale piuttosto che una persona di spicco del mondo del settore), per poi avere, magari quando si saranno calmate le acque, un vero nuovo presidente, magari il tanto acclamato Miyamoto.

La strada è lunga e piena di insidie ma in ogni caso sembra quella giusta; grazie alla collaborazione con DeNa sono in sviluppo le prime app per smartphone, il primo gioco mobile è già arrivato ed ha avuto un successo enorme (Pokémon Shuffle) ed è già stato annunciato un nuovo gioco di realtà aumentata, Pokémon GO; non possiamo non aspettarci quindi che altri brand più blasonati come Mario o Zelda possano fare “la stessa fine”.

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Ho usato appositamente un modo un po’ brutale per definire l’arrivo dei brand Nintendo sui dispositivi mobile, “la stessa fine”, perché in effetti sono in tantissimi ad inorridire di fronte al pensiero di vedere le grandi IP sfruttate per giochini su smartphone, ma almeno su questo dovremmo stare sicuri: più volte è stato ribadito che il mercato mobile verrà sfruttato come trampolino di lancio e per destare curiosità nella massa, che poi ritroverà i veri giochi di appartenenza dei vari brand su console NX.

Altra questione: i Nintendo Direct. Geniale intuizione di Iwata, hanno saputo conquistare il pubblico con tante e piccole sessioni durante l’intero anno piuttosto che concentrare l’attenzione solamente durante le conferenze dei vari E3. Il buon vecchio presidente era solito mostrarsi e perché no, anche “mettersi in ridicolo” con gag appositamente studiate per presentare i vari giochi; non ci aspettiamo di certo che Kimishima si comporti allo stesso modo. Molto più probabile che i Direct saranno affidati ai vari presidenti dei rispettivi mercati, con Reggie Fils-Aime per gli USA e Satoru Shibata per l’Europa, ma non è ancora chiaro come il tutto si svolgerà. Avremo di nuovo delle scenette recitate? O solamente annunci, video-interviste agli sviluppatori e sessioni di gameplay? Il primo Direct post-scomparsa di Iwata non è ancora andato in onda, la curiosità è davvero tantissima.

Il mercato cambia e con esso i gusti dei consumatori: una Nintendo troppo radicata al passato, per quanto possa essere la Nintendo che piace ai fan, non può sopravvivere a lungo e starà a Tatsumi Kimishima riuscire a dosare in maniera perfetta passato e futuro per portare la compagnia ai fasti di un tempo. E’ la persona giusta? La risposta probabilmente la avremo il prossimo anno, quando con tutta probabilità l’ecosistema NX segnerà il futuro di Nintendo, ci auguriamo in positivo.

Damiano "Xenom" Pauciullo
Videogiocatore da quando aveva 3 anni grazie ad un bel GameBoy rosso fiammante, si chiede ancora come facesse a quell'età a completare i giochi. Predilige i platform (soprattutto se come protagonista hanno un idraulico baffuto) e i giochi d'avventura (ma solo se il personaggio ha una tunica verde); diciamo che quel 23 settembre del 1889 avevano previsto la sua nascita, fondando quindi la Nintendo.

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