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Il Signore degli Anelli: i giochi più rappresentativi ambientati nella Terra di Mezzo

Che si ami o si odi il fantasy, è impossibile non riconoscere l’importanza che ha avuta la trilogia de Il Signore degli Anelli per le sorti del cinema di intrattenimento d’autore e per il genere. Se dopo quasi vent’anni questi film rendono appetibili molti dei prodotti da essi derivati, è evidente che Peter Jackson ai tempi riuscì a fare un vero e proprio miracolo. A dimostrazione dell’importanza dell’universo creato da J.R.R. Tolkien nell’immaginario collettivo, ci sono gli innumerevoli Tie-In videoludici usciti in questi anni, tra i quali anche il prossimo The Lord of the Rings: Gollum, annunciato di recente e per ora privo di una data d’uscita ufficiale, seppur il team abbia fatto sapere di star puntando a un rilascio del tutto durante il 2021 su Playstation 5, Xbox Series X e PC. Senza ovviamente tralasciare la serie TV Amazon che sarà ambientata durante la Seconda Era. Nell’attesa di poter tuffarci nuovamente nel magico mondo creato da Tolkien, facciamo un riepilogo della storia de Il Signore degli Anelli nel mondo dei videogiochi, analizzando quelli che sono stati a nostro parere i dieci titoli più importanti per la serie in ordine di uscita!

Lo Hobbit (1982)

Lo HobbitAncor prima che il Signore degli Anelli diventasse un vero e proprio fenomeno culturale, nel lontano 1982 lo studio australiano Beam Software realizzò quello che a conti fatti è il primo videogioco ambientato nella Terra di Mezzo. Lo Hobbit era una classica avventura testuale e, nonostante i limiti tecnici dell’epoca, fu un titolo avveniristico. Il titolo di Bream Software dava la possibilità al giocatore di inserire frasi complesse nei comandi e includeva un interessante sistema di fisica. Lo Hobbit quindi non era un semplice titolo su licenza, ma si prendeva molto sul serio e lo si può tranquillamente definire come innovativo per l’epoca.

Il Signore degli Anelli: Le due torri e Il ritorno del re (2002/03)

Il Signore degli AnelliCon l’avvento della saga sul grande schermo, Electronic Arts decise di cavalcare il successo dei film diretti da Peter Jackson acquistando i diritti di sfruttamento del materiale cinematografico. Mentre parallelamente Vivendi Universal Games produceva un discutibile titolo dedicato a La Compagnia dell’Anello, EA distribuì tra il 2002 e il 2003 due titoli tratti dal secondo e terzo capitolo della trilogia targata Jackson. Il risultato fu sorprendente, soprattutto considerando che nella maggior parte dei casi i titoli su licenza sviluppati durante la sesta generazione di console erano facilmente dimenticabili. I due brawler riuscivano a far rivivere al giocatore la spettacolarità delle sequenze cinematografiche grazie sia alla colonna sonora ufficiale composta Howard Shore che al comparto tecnico incredibile per l’epoca. Se Lo Hobbit di Beam Software fu il primo titolo dedicato all’universo Tolkeniano, i due titoli targati EA furono i primi tratti dalle opere cinematografiche.

Lo Hobbit (2003)

Lo HobbitLo Hobbit prodotto da Sierra Entertainment e sviluppato da Inevitable Entertainment nel 2003 ha decisamente migliorato la sua reputazione con il passare degli anni. Probabilmente i forti giudizi negativi dell’epoca furono figli del fatto che il titolo prodotto da Sierra fosse uscito in contemporanea con Il ritorno del re di EA, e le differenze qualitative erano oggettivamente nette. Lo Hobbit era comunque un titolo discreto, seppur nulla di indimenticabile. Prendeva a piene mani dallo stile di gameplay di The Legend of Zelda e lo stile artistico ricordava vagamente The Wind Waker, ma ovviamente aveva poco a che vedere con la saga Nintendo se non per le intenzioni. Di titoli peggiori di questo ambientati nella Terra di Mezzo, comunque, ce ne sono stati.

Il Signore degli Anelli: La Terza Era (2004)

Il Signore degli AnelliUn anno dopo l’ottimo Il ritorno del re, e di riflesso anche dalla fine della trilogia cinematografica, EA decise di sfruttare ancora la gallina dalle uova d’oro con un altro titolo che, seppur non narrasse le vicende viste in sala, si ispirava fortemente all’universo creato da Peter Jackson. Nacque così La Terza Era, videogioco che incarnava l’epicità della trilogia vista al cinema e ne confermava lo stile artistico e l’atmosfera, ma differenziava dai precedenti lavori di EA sul gameplay. La Terza Era, infatti, fu un Gioco di Ruolo che si ispirava fortemente allo stile ludico di Final Fantasy (soprattutto il decimo capitolo della serie). Da molti considerato come il miglior titolo ambientato nella Terra di Mezzo, è senza dubbio uno dei meglio riusciti.

Il Signore degli Anelli: Tactics (2005)

Il Signore degli AnelliA molti piace spesso scherzare sull’oggettivo insuccesso di PlayStation Vita, ma in pochi si ricordano che il precedente esperimento in ambito portatile di Sony (che prese il nome di PlayStation Portable) regalò ai fan varie piccole perle meritevoli di essere giocate. Nell’immenso parco titoli di PSP c’è anche un interessante titolo dedicato a Il Signore degli Anelli, ovvero Tactics. Le battaglie venivano condotte su un sistema a griglia che premia adottando un approccio più tattico. La conseguenza di ciò era che il senso di epicità vista nei capitoli per console fisse si perdeva inesorabilmente, ma per gli amanti del mondo creato da Tolkien, Tactics è un titolo molto sottovalutato che vale la pena recuperare e rivalutare. Gli assoluti punti di forza del titolo erano una grande longevità e la colonna sonora ufficiale della trilogia, oltre ad un buon comparto tecnico.

Il Signore degli Anelli: La Battaglia per la Terra di Mezzo 2 (2006)

Il Signore degli Anelli La Battaglia per la Terra di Mezzo 2

Parlando ancora di giochi strategici, i migliori esponenti in tal senso sono senza ombra di dubbio i due capitoli de La Battaglia per la Terra di Mezzo. I due titoli sono molto simili tra loro, per questo abbiamo deciso di dare maggior focus al secondo capitolo, che riuscì a migliorare il suo predecessore sotto ogni punto di vista. EA riuscì infatti a fondere in maniera perfetta il genere strategico con l’epicità tipica delle battaglie viste nei film di Peter Jackson e, seppur il genere non sia appetibile per tutti i palati, ogni fan del mondo creato da Tolkien dovrebbe assolutamente provarlo. Non ve ne pentirete!

Il Signore degli Anelli Online (2007)

Il Signore degli AnelliSeppur si stia parlando di un MMO datato 2007, è innegabile come Il Signore degli Anelli Online sia riuscito a catturare perfettamente la grandiosità della mitologia di Tolkien. È encomiabile soprattutto per il fatto che il progetto è ancora in vita dopo tutti questi anni e riceva continuamente aggiornamenti ed espansioni (una è persino prevista per il 2021). Il Signore degli Anelli Online è oggettivamente una delle migliori incarnazioni videoludiche del brand, grazie non solo al team di sviluppo che dopo più di un decennio sta tenendo vivo il progetto, ma anche alla sua incredibile community.

Il Signore degli Anelli: La Guerra del Nord (2011)

Il Signore degli AnelliDopo la fruttuosa parentesi targata EA, i diritti di sfruttamento passarono in mano a Warner Bros. Interactive Ent. L’avventura di Warner Bros. nella Terra di Mezzo partì decisamente con il piede sbagliato, prima con il terribile Il Signore degli Anelli: L’avventura di Aragorn (2010) e successivamente con Il Signore degli Anelli: La Guerra del Nord. Quest’ultimo, per quanto migliore rispetto al titolo dedicato al celebre Ramingo, era un hack and slash facilmente dimenticabile e si rivelò un fragoroso flop commerciale. Il titolo uscì infatti nel medesimo periodo di rilascio di capolavori del calibro di Dark Souls, Uncharted 3: Drake’s Deception e The Elder Scrolls V: Skyrim. In uno scenario del genere, qualsiasi gioco ne sarebbe uscito con le ossa rotte.

LEGO Il Signore degli Anelli e LEGO Lo Hobbit (2012/14)

LegoMessi da parte questi primi sonori fallimenti, Warner Bros. decise di allontanarsi dalla tipica atmosfera epica vista nei film e affidò quindi ai ragazzi di Traveller’s Tales il compito di riconvertire il tutto in chiave LEGO. Nacquero così, tra il 2012 e il 2014 LEGO Il Signore degli Anelli e LEGO Lo Hobbit. I due titoli comprendevano tutti e sei i film diretti da Peter Jackson e potevano vantare la splendida colonna sonora di Howard Shore. Per il resto, parliamo di un tipico gioco LEGO dei Traveller’s Tales, tra centinaia di personaggi sbloccabili, altrettanti segreti e lo humor tipico di questo genere di produzioni sviluppate dallo studio britannico.

L’ombra di Mordor e L’ombra della Guerra (2014/17)

Il Signore degli AnelliFiglio illegittimo di Assassin’s Creed e Batman Arkham, L’ombra di Mordor si rivelò essere un vero e proprio fulmine a ciel sereno grazie ad un ottimo sistema di gameplay, una mappa liberalmente esplorabile – ricca di collezionabili e missioni secondarie – e il sistema Nemesis che rendeva unica e innovativa l’esperienza. L’ombra della Guerra, suo sequel, confermò quanto di buono visto nel suo predecessore, peccato per la malsana idea di inserire a forza un sistema di microtransazioni che ha prematuramente compromesso il progetto e di conseguenza allontanato i fan. Pur essendo entrambi degli ottimi giochi, però, va detto che paradossalmente i due titoli sviluppato da Monolith Productions sono quelli in cui meno si respira l’atmosfera tipica de Il Signore degli Anelli, a tal punto che se si fossero intitolati in un altro modo (togliendo ovviamente alcune evidenti citazioni e personaggi) nessuno si sarebbe accorto della differenza.

Paolo Saccuzzo
Laureato in Lettere Moderne e in Comunicazione della e Cultura dello Spettacolo, da sempre appassionato di tutto ciò che concerne l'intrattenimento in tutte le sue forme, dal cinema alle serie TV, dai fumetti alla musica, fino ad arrivare ai videogiochi. Amante del mondo Sony, è però cresciuto con i classici Nintendo, nello specifico Super Mario 64 e The Legend of Zelda: Ocarina of Time.

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