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Immortals Fenyx Rising – Recensione, la nuova Grecia di Ubisoft

Alla prima presentazione ufficiale, abbiamo conosciuto Immortals Fenyx Rising come God and Monsters, che già dal nome lasciava ben presagire un’avventura dai toni epici. I mesi che hanno accompagnato l’arrivo del gioco hanno fatto emergere in modo ancora più netto come Ubisoft puntasse su questa nuova IP, che proviene proprio dallo stadio Quebec, gli stessi  autori di Assassin’s Creed Odyssey. Le solide basi di quest’ultimo gioco sono state riprese da Immortals, mischiandole ad altri generi e creando un prodotto che, seppur non in modo rivoluzionario, può essere apprezzato dalla maggioranza degli appassionati dei giochi di ruolo a stampo action. Immortals Fenyx Rising prende ispirazione da diversi titoli, e sebbene la struttura ludica principale si avvicini molto di più a Breath of the Wild, la missione di conservare una propria identità è riuscita. Gran parte del merito va dato sicuramente alla sceneggiatura, che sebbene sfrutti un incipit abbastanza classico riesce a divertire l’utente fino alla fine. I toni scherzosi e a tratti provocatori rendono infatti la storia principale ricca di sfaccettature sebbene il tutto venga affiancato da una profonda ironia di base.

Un’avventura epica 

Immortals Fenyx Rising ci riporta ai tempi dei miti greci, quando le storie alimentavano le leggende dei tanti eroi di cui abbiamo sentito parlare: Achille, Ulisse, Odisseo e chi più ne ha più ne metta. La volontà di Ubisoft è quella di creare un racconto epico, la storia di come Fenyx sia riuscito a salvare il mondo dal perfido Tifone, che di nascosto puntava a spodestare gli dei e innalzarsi come padrone dell’intero creato. I narratori d’eccezione di questa avventura saranno Zeus e Prometeo che, al netto di tutto, saranno anche l’apice della comicità. I due daranno spesso vita a divertenti gag, affrontando con scioltezza anche tematiche piuttosto forti. Il botta e risposta tra queste figure sarà continuo, scandendo passo dopo passo i progressi del giocatore.
Sebbene le premesse narrative alquanto scontate, ci troviamo davanti a un prodotto ben scandito, in grado di offrire sempre più spunti interessanti man mano che si prosegue. I personaggi che incontrerete saranno tutti ben riconoscibili, con personalità in grado di mettere ancor più in risalto il folle contesto in cui vi troverete a giocare. Immortals Fenyx Rising è un titolo che non si prende sul serio, e se lo fa è solo perché le risate o le battute sono dietro l’angolo. Questa spensieratezza va in netta opposizione con i toni apparentemente seriosi dell’avventura, dando vita a un contrasto che risulta essere un vero e proprio valore aggiunto. Al netto di questo, però, c’è da dire che nella sua interezza la storia principale sicuramente non spicca, ma se cercate del sano divertimento, da questo punto di vista siete in ottime mani.

Sensazioni di déjà vu

Il problema principale di Immortals Fenyx Rising è quello di arrivare dopo anni di action GDR tutti abbastanza simili tra loro. Ubisoft con questo titolo sicuramente non inventa niente, né cerca di spremere qualche componente ludica, limitandosi a fare il suo senza stravolgere nulla. L’enorme open world è suddiviso in zone con biomi diversi e, proprio come in Zelda, appena lasciata la prima area potrete andare fin da subito quasi ovunque. L’effetto scenico ad inizio gioco è magnetico, riesce a catturare l’attenzione stimolando di continuo l’utente. A questo va incontro un art direction davvero di spessore, in grado di regalare scorci dall’incredibile impatto. Montagne innevate, statue colossali degli dei, templi antichi, villaggi in rovina e immense strutture, questi sono solo alcuni esempi di bellezze architettoniche che troverete nel gioco.
Difficilmente non avrete attività intorno a voi, dato che il team di sviluppo ha letteralmente riempito la mappa con luoghi d’interesse utili allo sviluppo del personaggio. Ci saranno minigiochi, puzzle ambientali, raccolte di materiali e tanto altro. Lo studio ha imbastito un gran numero di compiti da svolgere, così da stimolare in continuazione il giocatore ed incentivarlo all’esplorazione. Spesso infatti ci siamo trovati completamente a caso davanti ad enigmi di vario genere che portavano naturalmente ad una squisita ricompensa. Tutto nel mondo di gioco è pensato per far ottenere dei vantaggi, infatti quanto appena detto si collega inevitabilmente alla crescita del protagonista, ma su questo ci torneremo più avanti. Le dimensioni di questa enorme mappa vengono compensate da un numero davvero elevato di viaggi rapidi disponibili. La libertà di movimento lasciata al giocatore è a dir poco generosa, potrete planare da altezze smisurate con le vostre possenti ali, arrampicarvi, nuotare o cavalcare il vostro destriero. Tutto in Immortals Fenyx Rising è fatto per permettere al giocare di raggiungere un determinato posto in poco tempo, così da non smorzare la voglia di esplorazione.
In tutto questo, però, stiamo comunque parlando di un gioco davvero suggestivo, ricco di spunti e interazioni. Sebbene non ai livelli di un capostipite come Zelda, Immortals Fenyx Rising ha un mondo di gioco vivo e che, seppur in piccola parte, reagisce agli stimoli del giocatore. A questo principalmente ci penserà Tifone stesso, che si arrabbierà se progredirete troppo velocemente nella storia, mettendovi davanti a sfide interessanti che non vogliamo rivelarvi. Questo infatti riduce un pochino la libertà di movimento nella mappa di gioco: sebbene non la blocchi del tutto, vedere la reazione così irrequieta del boss vi farà sicuramente balenare l’idea di tornare indietro. Tuttavia il senso di progressione non viene mai interrotto, anche grazie a nemici che cresceranno insieme a voi per poter offrire sempre la giusta sfida.
Proprio sui nemici è giusto spendere qualche parolina in più: sebbene popolino in abbondanza il mondo di gioco, i loro modelli sono sempre gli stessi e poco fantasiosi, limitandosi ad aggiungere qualche mossa man mano che crescerete giusto per complicarvi la vita. Tuttavia il gioco a difficoltà normale è abbastanza accessibile, con i momenti complessi legati più agli enigmi ambientali che alle battaglie. Anche i boss e mini boss non sono particolarmente memorabili, alcune battaglie sono sì divertenti, ma la maggior parte degli scontri con questi temibili avversari sono, purtroppo, privi di mordente. Una maggiore varietà dei nemici avrebbe aiutato di molto, anche a spezzare quel senso di monotonia che alcuni utenti potrebbero avvertire alla lunga durante gli scontri.

Ieri era zero, oggi un guerriero 

Il sistema di combattimento di Immortals Fenyx Rising funziona, a livello di comandi, più o meno come in Odyssey, ma l’intero comparto è più orientato ad una componente hack and slash. Fenyx potrà attaccare con i classici colpi pesanti e leggeri, sfruttare l’arco ed una serie di abilità che sbloccherete man mano nello storia. Gli scontri contro i nemici saranno ritmici e frenetici, spesso vi troverete a schivare più colpi consecutivamente, cosa che vi farà capire in fretta l’importanza di muoversi costantemente. Le battaglie dunque risultano essere adrenaliniche, capaci di divertire anche dopo diverse ore. Il problema tuttavia è quello di una scarsa diversificazione dei nemici, e il progredire non gli porta niente di nuovo se non per qualche leggero cambio del move set. Questo vi permetterà di leggere alla svelta i loro movimenti, capire subito i loro punti deboli e così facendo contrastarli senza il minimo problema. In generale però la messa in scena generale funziona e difficilmente scapperete da una sana lotta.
Una volta sbloccato l’hub di gioco capirete alla svelta che potrete potenziare ogni aspetto del protagonista, sia per quanto concerne il lato estetico che quello più spiccatamente ludico. Infatti, per migliorare la stamina, aumentare la vita’ far crescere altre abilità o trovare nuovi set di armi e armature, vi saranno richiesti specifici oggetti reperibili tramite un elevato numero di attività secondarie. Se in alcuni casi la ricerca del materiale sarà più facile, in altre dovrete affrontare vere e proprie sfide come le cripte, zone in cui sarà necessario risolvere degli enigmi per proseguire sempre più internamente e trovare l’oggetto interessato. Possono esserci anche sfide di varia natura come la corsa o il tiro con l’arco, tutto per permettere al giocatore di cimentarsi in sfide diverse.
A tutto questo va aggiunto anche un sistema di pozioni che, per bilanciamento di gioco, il team ha provveduto a non spingere troppo oltre. Infatti, avrete a disposizione quattro bevande magiche diverse: una per la vita, una per la stamina, una per l’attacco e l’ultima per la difesa. Ognuna di queste può essere ricreata tramite la raccolta di determinati fiori, ma la cosa più importante è che il loro utilizzo muta gli equilibri degli scontri. Il nostro consiglio è di non sottovalutare il loro utilizzo, visto che possono dare una mano davvero concreta per sciogliersi da situazioni particolarmente aggrovigliate. Ciò che tuttavia andrà a rappresentare l’ago della bilancia altri non sarà che la vostra “resistenza”, quanto non troverete stancanti o monotoni alcuni meccanismi che alla lunga potrebbero risultare tediosi. Per noi quanto imbastito dal team di sviluppo è un’ottima insalata mista, in grado sì di prendere ispirazione da più fonti ma al contempo capace di stupire a suo modo. Anche per quanto concerne il sistema di quest di certo non si brilla per fantasia, con la maggior parte delle missioni risolvibili con uno scontro o tramite la risoluzione di un enigma. Nulla di troppo sconvolgente, ma portare avanti alcune storyline vi garantirà una bella ricompensa.

Conclusioni

 A livello tecnico stiamo parlando di un ottimo prodotto; noi abbiamo testato il gioco su PS5, trovandolo tutto sommato in ottimo stato. Scorci e paesaggi erano davvero estasianti, e i caricamenti rapidi rendono tutte le zone facili da raggiungere e visitare in qualunque momento vogliate. Il gioco lo abbiamo trovato abbastanza stabile, con davvero leggerissimi cali di frame rate ma nulla in grado di compromettere l’esperienza di gioco. Abbiamo trovato un bug abbastanza importante che ci impediva l’avanzamento della storia principale, ma è stato ovviato caricando un salvataggio precedente. Tuttavia crediamo che già al Day-One, con la prima patch, piccoli errori come questo verranno sistemanti. A quanto appena detto vanno ad aggiungersi le musiche, ben riconoscibili e che accompagnano in modo coeso l’avventura, dando al tutto un tono molto più epico. Fortunatamente anche il doppiaggio risulta di buon livello, con voci e toni azzeccati per tutti i personaggi.
Immortals Fenyx Rising è un gioco che tutto sommato funziona e diverte, che riesce a tenere incollati fino alla fine. Per certi versi la storia di Fenyx diventerà anche la vostra, e siamo sicuri che molti giocatori saranno appagati dalla sceneggiatura messa in piedi dalla software house francese. Il titolo Ubisoft ha delle potenzialità, ma purtroppo arriva dopo una serie di produzioni che nel recente passato hanno già contribuito in modo significativo alla crescita del settore videoludico. Confrontarsi con certe opere è difficile, ma appurato questo il team ha raccolto la sfida con umiltà e determinazione, proponendo un videogame coraggioso e che, seppur con qualche sbavatura, si merita una chance. Non stiamo dicendo che sia perfetto, probabilmente è un prodotto che farà storcere il naso a chi vede certi tentativi come minestre già riscaldate; noi non la pensiamo così, visto che un gioco deve prima di tutto saper divertire, e Immortals Fenyx Rising in questo riesce senza problemi, proponendo un intrattenimento libero e senza pensieri.

Immortals Fenyx Rising

8

Giunti al momento della verità, non possiamo far altro che definire Immortals Fenyx Rising come un ottimo titolo che però non riesce mai a eccellere; i fan degli Action GDR troveranno pane per i loro denti in questa ricca avventura, ma siamo sicuri che la produzione troverà anche dei forti detrattori che non sanno però cosa si andranno a perdere.

Patrizio Coccia
Patrizio non era ancora nato quando entrarono in casa la Super Nintendo e Super Mario Bros. Pochissimi anni dopo, insieme a lui, arrivò anche la Play Station, e fu tutta un'altra storia. Aveva 4 anni quando a malapena riusciva a tenere il controller tra le mani, ma non mollò più la presa, imparando a giocare a tutti i generi. Appassionato di musica rap, film fantasy, e con un passato da writer, predilige indiscutibilmente i giochi di ruolo, fortemente affezionato alla serie di Kingdom Hearts di cui conserva l'intera collezione, spin-off inclusi.

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