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Inbento – Recensione, il tenero puzzle game di Afterburn arriva su Nintendo Switch

Realizzato dagli autori di Golf Peaks, un simpatico puzzle game legato al golf e arrivato sia su dispositivi mobile che su Nintendo Switch, Inbento è un tenero e rilassante titolo dello stesso genere giunto oggi sull’ibrida della casa di Kyoto. Già disponibile su iOS e Android, si tratta di un’opera all’apparenza semplice, ma che in realtà si rivela intelligente con la capacità di sapere come mettere alla prova le menti dei giocatori. Andiamo quindi ad analizzare il titolo più nel dettaglio.

Riso, sushi e gatti

In Inbento, come potete ben immaginare, il nostro obiettivo è quello di riempire dei bento utilizzando varie pietanze di forma quadrata e cercando di comporre un piatto identico a quello mostrato dal livello. Per farlo avremo a disposizione solo certi alimenti, a volte singoli, a volte a coppie o aventi altre particolari restrizioni. Il gioco richiede quindi particolare attenzione alla disposizione generale dei cubetti che ci saranno messi a disposizione all’inizio, e di quelli corrispondenti al risultato finale, con il fruitore deve essere capace di pensare fuori dagli schemi per arrivare alla sempre soddisfacente soluzione.

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Ovviamente questo non vale per i livelli iniziali, i quali risultano molto semplici e dediti a spiegare pian piano le meccaniche di gioco. Praticamente ci troviamo di fronte ad una sorta di tutorial – anche se all’effettivo risultano già dei livelli veri e propri – atti a farci entrare mentalmente nell’ottica corretta. Ciò che però è apprezzabile, oltre alla difficoltà crescente e ben regolata, è la quasi costante introduzione di novità. I 127 livelli che compongono l’esperienza sono infatti divisi in più “mondi”, se così possiamo chiamarli, che spesso aggiungono una dinamica inedita e donano quindi sempre varietà e freschezza ai puzzle.

Ad esempio, piano piano verranno aggiunti degli “slot” non contenenti cibo, ma opzioni dedicate allo spostamento di ciò che è già presente all’interno del contenitore. Essi aggiungono decisamente più vivacità e profondità al titolo. Il giocatore è infatti chiamato a ponderare ancor di più le sue scelte, dovendo pensare non solo alla disposizione e sovrapposizione degli alimenti ma anche al momento giusto in cui utilizzare tutto ciò che ha a disposizione, in modo che il risultato sia quello sperato.

Il risultato finale si traduce all’effettivo in un titolo piacevole da giocare, che allo stesso tempo occupa e rilassa la mente. Il suo effetto rasserenante è dato da in primo luogo da un tenero setting che vede una mamma gatta preparare il pranzo per il figlioletto, con tanto di immagini sbloccabili proseguendo negli stage. In secondo luogo, il titolo gode di un sound design delizioso, per quanto semplice, e di musiche dolci e leggere che variano ogni tanto. Il tutto conferisce quindi un’atmosfera serena perfetta per trascorrere delle ore in tranquillità, prendendosi il proprio tempo per arrivare all’agognata soluzione.

Da mobile a ibrido

Essendo un porting da mobile, Inbento è naturalmente povero graficamente se visto su una console casalinga (soprattutto se prendiamo come metro di giudizio la gran parte di titoli attualmente disponibili sul mercato). Tuttavia, considerando il genere di appartenenza, la grafica e lo stile restano comunque piacevoli e appropriati. In generale il gioco è stato adattato più che bene, grazie alla buona implementazione dei comandi da controller e alla compatibilità con il touch screen della console ibrida quando si fruisce in portabilità, che sicuramente è la modalità più consigliata per godere al meglio della simpatica creatura di Afterburn. Nonostante tutto, e questa è una delle parti più dolenti, non ci sono veri e propri motivi per preferire la versione Nintendo Switch a quella per iOS e Android, soprattutto se consideriamo che in questa nuova versione il costo proposto al pubblico è leggermente più alto.

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Sebbene graficamente possa apparire estremamente semplice e minimale per un gioco casalingo, la versione Switch di inbento è ben realizzata e adatta a gradevoli sessioni di gioco in portabilità, perfetto per chi vuole rilassarsi con un titolo facile da capire ma che sa proporre sfide interessanti e fresche, che sanno rinnovarsi nel tempo. L’alta quantità di puzzle e la loro ingegnosità saprà tenervi coinvolti per qualche ora, tuttavia la mancanza di contenuti aggiuntivi e il prezzo poco più alto rispetto all’edizione mobile rende questo porting privo di una vera attrattiva per qualsiasi possessore di uno smartphone.

Francesco Lancia
Dopo aver passato la sua infanzia tra titoli PC tie-in basati su film d'animazione e Game Boy Color, i videogiochi sono diventati la sua principale fonte di divertimento. Ritiene la musica una delle componenti più rilevanti e non può fare a meno di ascoltare le OST dei suoi giochi preferiti a oltranza. Nonostante attenda sempre le uscite più importanti, negli ultimi anni ha sviluppato un desiderio incontrollabile per gli indie, tra cui ha trovato alcune tra le produzioni più coraggiose e interessanti.

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