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inFAMOUS: Second Son – Recensione

Infamous Second Son, terzo capitolo “distaccato” dai primi due, è il primo vero gioco next-gen per Ps4.

Mentre Microsoft ha puntato tutto su Titanfall (riuscendoci), cosa avrà fatto Sony con questo capitolo della saga di Infamous?

Partiamo dal principio: impersonerete non più Cole McGrath, protagonista dei primi due titoli, ma Delsin Rowe, un Conduit con l’abilità di copiare i poteri degli altri Conduit che tocca.

I conduit, per chi non lo sapesse, sono esseri umani dotati di poteri sovrumani, spesso riguarda il controllo di qualche elemento o tipologia di oggetto. Dopo gli eventi di Infamous 2, ben 7 anni dopo, la maggior parte dei Conduit sono spariti, e quelli ricomparsi sono chiamati “bioterroristi” e sono braccati da una forza speciale chiamata DUP.

Senza indugiare sulla trama, ed evitando spoiler, partirete con il fratello Reggie, alla ricerca della supercattiva di turno (Conduit col controllo del cemento), a Seattle, città dove il gioco è ambientato.

Da questo punto, analizzerò il gioco sotto vari aspetti, spiegandone punti di forza e debolezze.

Poteri: Senza dirvi quali prenderete, vi dico che sono 4, abbastanza simili sotto alcuni punti di vista, molto diversi sotto altri. E per ricaricare il potere desiderato, dovrete trovare la fonte in giro. Ed è così che Seattle in Infamous Second Son diventa un personaggio vero e proprio, che vi darà accesso a questi poteri, permettendovi di scegliere quindi la tattica di gioco, cosa che nei primi due invece era limitata dai soli poteri elettrici. I poteri potranno essere potenziati attraverso la raccolta di frammenti che troverete in giro.

Movenze: Sono molto simili alle movenze dei precedenti capitoli, lasciandovi quindi un po’ l’amaro in bocca perchè da un senso di copiatura, specialmente col primo potere. Ma è con i poteri successivi che si nota la differenza. Inoltre il tutto risulta molto più fluido e realistico.

Personaggi: Delsin risulta un personaggio molto diverso da Cole, già per il fatto che, mentre il vecchio protagonista odiava i suoi poteri, il nuovo invece ne trova gusto nell’usarli. Inoltre mentre Cole di professione faceva il corriere a piedi, Delsin invece non ha professione, ma è un writer, inserendo così in game la possibilità di taggare i muri come delle sotto missioni. I secondari sono ben caratterizzati, con molte sfaccettature. Persino il nemico ha le sue ragioni.

Missioni principali: Molto varie, divertenti e esaltanti, vi faranno aguzzare l’ingegno, ma non servirà essere geni per finire il gioco. Peccato la durata marginale di 8/9 ore, sopperita però dalle missioni secondarie di cui parleremo fra poco e dalla possibilità/obbligo di completare due volte il gioco per scoprire entrambi i finali.

Invece le Missioni Secondarie consisteranno in mini obiettivi sparsi nella mappa tra cui tag sui muri, ricerca dell’agente DUP sotto copertura, distruzione telecamere e posti di blocco, che ad un certo punto sbloccheranno la possibilità di riconquistare una zona di mappa. Ottima la missione “L’eredità di Cole” e “Paper Trail”. Mentre la prima è un DLC solo per le Limited Edition, la seconda è un DLC gratuito a puntate (disponibile la prima), che collegherà le missioni in game contro un Conduit della carta, a analisi delle prove trovate tramite il vostro PC fisso (intendo il vostro nella vita reale).

Karma System: torna più potente che mai il karma system, che sarà composto da 5/6 scelte fatidiche e molte piccole scelte (catturare/uccidere nemici, sventare spaccio di droga o uccidere manifestanti, tag sui muri buoni/cattivi). Con la vostra scelta, cambieranno i poteri sbloccabili, i vostri abiti e anche la storia stessa. Saranno disponibili due finali di gioco, come ogni Infamous.

Grafica: Wow! Non è la grafica di Ryse, per carità, ma per essere un sandbox, combatte davvero bene!! Riflessi paurosi, acqua stupenda, effetti luce realistici e animazioni al limite fra gioco/realtà, vi faranno sentire il vero stacco fra old e next gen: ma uno stacco non definitivo, marginale. Un po’ come le prime esclusive della generazione Ps3/Xbox 360. Leggeri cali di frame rate intaccheranno un esperienza al limite dei 60 fps.

In definitiva, il gioco risulta un ottimo capitolo di Infamous, anche se Cole non è più presente. La continuity è ben rispettata e anche coerente. I personaggi saranno coinvolgenti, mettendovi in crisi nelle scelte. Insomma, Infamous Second Son è il primo gioco per cui vale la pena comprare una Playstation 4.

Simone Lelli
Amante dei videogiochi, non si fa però sfuggire cinema e serie tv, fumetti e tutto ciò che riguarda la cultura pop e nerd. Collezionista con seri problemi di spazio, videogioca da quando ha memoria, anche se ha capito di amarli su quell'isola di Shadow Moses.

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