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Joanne Linville morta, ci lascia a 93 anni l’attrice di Star Trek

Sulle pagine di Variety è stato confermato poche ore fa che Joanne Linville, attrice particolarmente nota per il ruolo di una Romulana in Star Trek, è morta all’età di 93 anni. Nonostante la notizia sia emersa oggi, l’attrice ci ha lasciato in realtà domenica 20 giugno 2021.

Al di fuori del proprio ruolo in Star Trek, Joanne Linville ha interpretato anche diverse altre parti, in quanto dagli anni ’50 agli ’80 ha avuto modo di apparire in oltre 100 film, fra cui diversi titoli alquanto importanti come Kraft Theatre, Studio One e Alfred Hitchcock Presenta.

Morta a 93 anni, Joanne Linville si lascia alle spalle un ampio spettro di contributi al cinema al di fuori del suo ruolo in Star Trek, nonostante la sua carriera sia iniziata in un settore completamente scorrelato. Nata a Bakersfield, in California, il 15 gennaio 1928, ha frequentato le scuole superiori di Long Beach e ha lavorato come dentista.

Successivamente, studiando con l’attrice Stella Adler, la Linville si è pagata gli studi come ballerina. Da allora, il suo portfolio si è arricchito dei ruoli più disparati, con la giornalista Hedda Hopper nella biopic James Dean: La storia vera del 2001 tra gli ultimi interpretati nel corso della sfolgorante carriera.

Joanne Linville

Dal 1962, Joanne Linville è stata sposata con l’attore e regista Mark Rydell, dando in seguito alla luce Amy e Christopher Rydell, a loro volta attori. Nel 1985, lei e la collega Irene Gilbert hanno fondato la scuola di recitazione Stella Adler Academy, dove ha anche tenuto un corso.

Linville è inoltre l’autrice dell’autobiografia Joanne Linville’s Seven Steps to an Acting Craft (“I sette passi di Joanne Linville per l’arte della recitazione”). Come lascia intuire il titolo (qui sopra), il libro del 2011 pubblicato da Cameron & Company non svolge solo un ruolo esclusivamente biografico, fungendo anche da manuale di recitazione.

La rosa di ruoli interpretati dalla Linville è difficile da riassumere in un mero articolo. Se non altro, il suo ruolo più famoso nel mondo fantascientifico (teatro di un altro cordoglio questo mese) è una semplice finestra sulla vita artistica di una grande donna.

Fonte:
Alessandro Bozzi
Classe 1989, viene introdotto ai videogiochi dal padre durante l'età prescolare con DuckTales: The Quest for Gold su DOS (dopo essersi innamorato dell'omonima serie animata) in veste di spettatore. Inizia a giocare con Boulder Dash con un polveroso Commodore 64. Al decimo compleanno esordisce nel gaming moderno con Crash Bandicoot 3: Warped, per poi perdersi nel mondo Nintendo con Pokémon Versione Oro. La ricerca di uno sbocco professionale per la sua passione videoludica lo ha portato su GameLegends.

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