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Killer Is Dead: Video Delle BossFight

Killer Is Dead si mostra in tutto il so cell shading targato Suda

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Il protagonista del gioco, Mondo Zappa, dovrà e potra affettare tutti i suoi avversari con la sua temibile Katana, oltre che crivellarli di colpi mediante il suo Musselback!!

Killer is Dead è un action Hack’n’Slash come da tradizione, ma con tutto o stile ed il tripudio di colori che siamo stati abituati a vedere nei giochi di Suda.

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Del tutto scollegato dal sistema di combattimento è, invece, la fase di “accalappiamento femmine” che farà di certo alzare il sopracciglio a più di un giocatore e in particolar modo a qualche giocatrice. Si tratta in sostanza di dover conquistare il cuore (sì, certo, il cuore…) di una “bellezza” (termine ufficiale utilizzato nel gioco), al bancone di un bar. E come? Prima prendendo coraggio, ovvero lanciando occhiate ai punti caldi della bellezza stessa, utilizzando lo stick che gestisce la visuale e quindi immortalando nella memoria i punti più, ehr, intriganti grazie alla pressione di un pulsante dorsale. Il gioco, in questo caso, non aiuta a capire bene come e cosa fare, dato che l’adattamento in italiano continua a suggerire di “scattare foto”.

Zappa non ha a disposizione alcuna macchina fotografica. Una volta trovato tutto il coraggio, evitando di lanciare occhiate languide quando la bella rivolge lo sguardo all’eroe per evitare una sana compilation di schiaffi, si può procedere alla fase regalo: si preme un altro pulsante e si sceglie un regalo da un catalogo. Come decidere quale faccia al caso della donzella? Semplice, facendo precedere a questa fase un’altra, in cui si indossano degli occhiali che permettono al nostro sia di gustarsi la bellezza in lingerie, sia di leggere nella sua mente e scoprire per quale regalo abbia un debole. Se tutto va bene la scena si sposta in una camera da letto, la telecamera scappa verso l’alto e… e ci si ritrova con un potenziamento in più.

Tiziano Sbrozzi
Lusso, stile e visione: gli elementi che servono per creare una versione esterna di se. Tiziano crede fortemente che l'abito faccia il monaco, che la persona si definisca non solo dalle azioni ma dalle scelte che compie. Saper scegliere è un'arte fine che va coltivata.

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