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King of Eden – Recensione del nuovo manga del grande Takashi Nagasaki

Takashi Nagasaki, uno dei più acclamati sceneggiatori giapponesi ed autore di capolavori come “Monster“, “20th Century Boys“, “Master Keaton“, “Pluto” e “Billy Bat“, è pronto a stupire con il suo nuovissimo “King of Eden“, un’appassionante spy-story caratterizzata da forti tinte horror, divisa in sei volumi e che terrà il lettore incollato alle pagine in un’imperdibile storia; il tutto, magnificamente illustrato da Ignito. Il primo numero di King of Eden è disponibile in tutte le fumetterie ed edicole d’italia.

Interi villaggi della Thailandia, della Spagna e della Scozia sono stati rasi al suo da giganteschi incendi. La cosa strana però è che i cadaveri carbonizzati rinvenuti dopo l’incendio presentano evidenti segni di morsi e hanno subito deformazioni tali da non sembrare neanche più umani. Il giovane archeologo coreano Teze Yoo sembrerebbe essere l’unico vero sospettato visto che spesso e volentieri lo si vede nelle varie zone dopo gli incendi intento a studiare i corpi del malcapitati. Per i servizi segreti internazionali invece il giovane archeologo sarebbe il colpevole del rilascio di un pericolosissimo virus, bramato da ogni cellula terroristica del globo. La Dottoressa Itsuki, anch’essa archeologa ed ex compagna di studi di Teze, viene reclutata dai servizi segreti per mettersi sulle tracce di quest’ultimo che sembrerebbe come essere sparito nel nulla. Da qui comincia una vera e propria caccia all’uomo che porterà alla luce oscure verità. I disegni di quest’opera sono stati affidati a Lee Sang-cheol in arte “Ignito” illustratore sud-coreano tra i più quotati per via del suo tratto forte e realistico.

Il “Carattere” di King of Eden

Fin dalle primissime battute si nota una gran differenza di stile tra questo volume e i manga più classici: la storia, carica di tensione e continui colpi di scena, viene arricchita da una narrazione di ottimo livello e tende a discostarsi totalmente dallo stile classico per mostrarsi in una versione che strizza l’occhio a quella occidentale. King of Eden potrebbe in apparenza sembrare una storia di zombie come tante, oppure una storia legata alla sopravvivenza in pieno stile “I am a hero” o “Battle royale“,  invece questo manga ha delle radici molto più profonde che spaziano dal quadro storico a quello religioso donando all’opera uno spessore sicuramente diverso da quanto visto fino ad ora. Questa nuova storia mischia in maniera impeccabile gli elementi Horror a quelli Noir, grazie ai dialoghi e alle sequenze si accosta molto ad opere come “Dylan Dog” di Tiziano Sclavi.

Se l’horror è il vostro genere, quest’opera non vi deluderà affatto. Un virus molto simile alla rabbia che ha la capacità di trasformare gli esseri umani che ne sono venuti a contatto in una sorta di “licantropo”? Possiamo dunque dire che dopo aver letto la trama, sfido chiunque a non incuriosirsi e ad interessarsi a questo manga. Questo primo volume fa da introduzione al mondo in cui si svolge questa incredibile vicenda, senza tralasciare nessun dettaglio, con un finale che ci farà venire ancora più voglia di correre in fumetteria per prendere il secondo volume in uscita. Ho adorato questo primo numero della serie: bagni di sangue, colpi di scena e mutazioni genetiche non solo sono il pane quotidiano degli amanti del genere, ma hanno anche dato a questo manga una dimensione diversa, e sopratutto ha la capacità di tenerci incollati alle sue pagine con il pensiero costante su come proseguirà questo primo numero. I disegni, molto precisi e di forte impatto, sono senza ombra di dubbio il valore aggiunto di questa storia e rappresentano in maniera impeccabile la violenza e le sequenze crude e sanguinarie di quest’opera. Inutile dire che se non siete fan dell’horror e la visione del sangue vi disturba, questo manga non fa decisamente al caso vostro.

King of Eden

7.5

Un'appassionante spy-story a forti tinte horror, divisa in sei volumi, che terrà il lettore incollato alle pagine di questa imperdibile storia. I disegni, precisi e dal forte impatto, sono il valore aggiunto di questa storia e rappresentano in maniera impeccabile la violenza e le sequenze crude e sanguinarie di quest'opera.

Valerio Pagnotta Proietti
Ventisettenne romano con una grande passione per il cinema d'autore, i gangster movie e i film del maestro Tarantino. Cresciuto a pane, Magic e fumetti americani, ama vivere al massimo ogni sua passione, condividendole sempre con qualcuno per renderle migliori.

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