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Kingdom Under Fire II – Intervista agli sviluppatori di Blue Side

Nel corso della nostra visita in Germania presso il Castello di Reichenstein, lo scorso sette novembre, abbiamo avuto l’occasione di porre domande dirette agli sviluppatori di Blue Side che grazie a questo stupendo evento organizzato da Gameforge, hanno potuto rispondere a tutto senza problemi. Kingdom Under Fire II si presenta come un titolo più che interessante, e se volete sapere di più a riguardo in attesa del rilascio ufficiale previsto per domani, vi rimandiamo alla nostra anteprima del gioco, che vi abbiamo proposto nei giorni scorsi. Ma bando alle chiacchiere, e dedichiamoci all’intervista: eccome come è andata!

Kingdom Under Fire II sarà un free-to-play?
No. Il titolo in uscita il prossimo 14 Novembre è in formato Pay-To-Play: i giocatori possono acquistare diverse versioni del gioco, ciascuna più costosa dell’altra, si parte da un prezzo base di €/$29,99 passando per €/$49,99 fino ad arrivare ad una versione ricchissima di contenuti venduta a €/$99,99

Ogni versione differente del gioco, darà dei vantaggi effettivi al giocatore o no? Saranno inoltre presenti microtransazioni all’interno del gioco?
No, all’effettivo quanto acquisito nella versione più costosa rispetto alla base è comunque ottenibile giocando e non si avranno effettivi vantaggi in late game, certo di base chi spende di più avrà oggetti iniziali superiori al normale ma si tratta di un vantaggio temporaneo che per altro non influenzerà il PVP. Sì, esiste uno store in-game ma questo darà accesso unicamente a modifiche estetiche dei personaggi, cavalcature alternative e bonus ai punti esperienza per far progredire prima i personaggi secondari.

È possibile acquistare la valuta di gioco con denaro reale?
Per fortuna no: potrete ottenerla solo giocando, per cui divertitivi!

Parlando di PVP: sappiamo che esistono ben cinque classi e una sesta in arrivo a pochi mesi dal lancio; come avete pensato di regolare il bilanciamento dei protagonisti quando si scontreranno tra loro?
Il bilanciamento è stato un punto focale per noi: vogliamo che i nostri giocatori si sentano liberi di giocare equamente qualsiasi classe. Per permetterci di bilanciare le classi abbiamo sviluppato un sistema che rende ogni classe più performante in base a chi si trova davanti: facciamo degli esempi pratici; un Berserker sarà drasticamente avvantaggiato contro un Gunslinger o una Spellsword ma si troverà in difficoltà contro una Elementralist e ancora peggio contro un Ranger, viceversa un Ranger potrebbe soffrire uno scontro contro il Gunslinger e contro la Spellsword mentre essere performante contro il Berserker di prima e l’Elementralist . Non esiste la classe perfetta, tutti hanno un punto debole ed i team PVP dovranno cooperare per arrivare alla vittoria.

Il gioco è localizzato in diversi paesi oppure sarà un “tutti contro tutti”? È prevista una localizzazione in italiano?
Il gioco è region free, ciò significa che potreste giocare dall’Italia con la Cina senza limiti, eccetto una leggera latenza, mi pare ovvio. No, al momento il gioco è previsto in Inglese, Tedesco e Francese per l’Europa.

È prevista una versione console?
No, al momento il team di sviluppo è al lavoro sulle novità dei primi sei mesi di gioco, in divenire valuteremo.

Questi contenuti che sopraggiungeranno nei mesi successivi al lancio saranno a pagamento?
No, al momento non sono previsti pagamenti né per gli aggiornamenti, né per il nuovo personaggio in arrivo, né tanto meno per i Raid che si manifesteranno con il tempo.

Il titolo è di una complessità unica: come avete pensato ad una meccanica così peculiare?
Il mondo degli MMO ristagna da un po’, la nostra intenzione è quella di portare una ventata d’aria fresca, inserendo quelle meccaniche come la parte RTS del gioco, che riteniamo migliori sia per i nostri giocatori che per noi stessi: siamo giocatori anche noi e vogliamo sviluppare i giochi che ci piacerebbe giocare.

Tiziano Sbrozzi
Lusso, stile e visione: gli elementi che servono per creare una versione esterna di se. Tiziano crede fortemente che l'abito faccia il monaco, che la persona si definisca non solo dalle azioni ma dalle scelte che compie. Saper scegliere è un'arte fine che va coltivata.

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