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Konami: la divisione videogiochi incassa profitti record grazie anche a Momotaro Dentetsu

Konami  ha rilasciato i dati riguardanti i guadagni nei primi mesi dell’anno fiscale 2021. Tra questi si può notare un aumento dei profitti della sezione videogiochi, chiamata digital entertainment, non indifferente. Il merito sarebbe di alcuni titoli dedicati al mercato giapponese, tra cui un gioco uscito su Nintendo Switch chiamato Momotaro Dentetsu. I profitti  della divisione gaming, rispetto all’anno passato sono aumentati del 79,4 %, un dato che evidenzia l’andamento più che positivo dell’azienda. Non si può dire però la stessa cosa della branchia di Konami dedicata alle slot, ai Pachinko e ai videogiochi Arcade che, a causa della pandemia di COVID-19, ha visto le sue entrate diminuire considerevolmente.

Recentemente Konami è stata al centro di diverse notizie, da parte della stampa di settore, che riportavano una chiusura delle tre divisioni dell’azienda dedicate allo sviluppo dei videogiochi. La stessa Konami ha poi smentito queste voci spiegando che si tratta di una semplice ristrutturazione delle varie sezioni dell’azienda, ribadendo che il mondo del gaming sarà ancora una parte importante dei suoi progetti futuri. Tra i titoli che hanno fatto schizzare i profitti dell’azienda alle stelle troviamo anche diversi titoli mobile, tra cui Professional Baseball Spirits A, titolo sportivo molto in  voga in terra nipponica.

Konami deve parte del suo successo negli ultimi mesi a Momotaro Dentetsu Showa Heisei Reiwa mo Teiban! Il titolo, una sorta di board game, simile a monopoli, fa parte di una serie molto  longeva che conta decine di titoli rilasciati quasi esclusivamente in Giappone. Il gioco ha venduto oltre 2,5 milioni di copie su Nintendo Switch in soli tre mesi dal lancio, avvenuto a novembre 2020 solamente in terra nipponica. In sostanza Konami se la passa più che bene e, analizzando quanto detto sopra, il merito sarebbe quasi esclusivamente del mercato dei videogiochi dedicati al pubblico del sol levante. Sarà molto curioso vedere come il publisher si muoverà in futuro dopo questi esaltanti traguardi econimici, sperando però che non si chiuda in un mercato dedicato solo alla sua madre patria.

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