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La Ruota del Tempo – Recensione dei primi tre episodi

Buone notizie per gli appassionati di letteratura fantasy: l’uscita della trasposizione de La ruota del tempo è vicinissima, e Prime Video ci ha permesso di vedere in anteprima i primi tre episodi della nuova serie, in uscita il 19 novembre sulla piattaforma Amazon. È una data segnata da tempo sul calendario dei fan: il processo di trasposizione della serie letteraria creata da Robert Jordan – 14 libri pubblicati tra il 1990 e il 2013 – è cominciato nei primi anni 2000, ma è stato finalizzato solo nel 2017, con l’annuncio definitivo da parte della Sony.

Un’impresa colossale quasi quanto l’opera originale di Jordan: stiamo parlando di una delle saghe fantasy più celebri e rinomate, con un fandom accanito e oltre 90 milioni di copie vendute in tutto il mondo. Un ecosistema narrativo, quello a cui La ruota del tempo fa riferimento, dal perimetro ben definito, con richiami specifici a una mitologia ricca e complessa e un intero universo fiabesco tratteggiato fin nei minimi dettagli, in linea con la dimensione più espansiva dell’high fantasy: sarà riuscita la serie a fare giustizia alla grandiosità del progetto letterario dell’autore statunitense?

La compagnia de…

La prima stagione della serie tv copre quanto raccontato nel primo volume della saga (The eye of the world), con qualche riferimento al secondo e al terzo volume. Si parla, come succede spesso con l’incipit dei romanzi fantastici, dell’inizio di un viaggio: quello dei quattro ragazzi protagonisti, costretti ad abbandonare il proprio villaggio natio per salvare il mondo dal potere del Tenebroso, un nemico invisibile e potentissimo. Se l’intreccio suona in qualche modo familiare, è perché le similitudini con la saga fantasy per eccellenza sono chiare sin da subito. Jordan, d’altronde, aveva già dichiarato di essere un discepolo di Tolkien. La domanda sorge spontanea: è possibile che un autore di letteratura fantastica non lo sia? I primi tre episodi, nello specifico, si muovono ricalcando esplicitamente il canovaccio de La compagnia dell’anello, con i protagonisti che affrontano l’inizio di un viaggio pericoloso sotto la guida di un personaggio saggio e potentissimo, l’algida Moiraine (Rosamund Pike), un’incantatrice dagli strabilianti poteri alla ricerca del Drago Rinato, la reincarnazione di un antico eroe in grado di contrastare il potere del Tenebroso.

La ruota del tempo anteprima dei primi tre episodi

Quella capitanata da Rafe Judkins, lo showrunner della serie, è un’operazione che si muove con scioltezza all’interno di una tradizione di storytelling ormai cementificata, tutta costruita sui capisaldi secolari del genere. I primi tre episodi, in questo senso, non evidenziano alcun tentativo di svecchiamento: tra stregoni potentissimi, creature sanguinarie e prescelti incaricati di salvare il mondo, La ruota della fortuna sembra felice di giocare in casa. A forza di riferimenti e prese in prestito, questo primo assaggio fa presagire una sorta di compilation fantasy più che un oggetto narrativo a sé stante, un greatest hits di luoghi comuni che pesca a piene mani dalle produzioni più recenti del genere, da Game of Thrones a The Witcher. Ciò non detrae nulla in termini d’intrattenimento spicciolo, sia chiaro. Sulla base di quanto anticipato nei primi episodi, però, è lecito aspettarsi un prodotto ampiamente di maniera.

Una mitologia intrigante

A rinfrescare il discorso letterario de La ruota del tempo, più che la storia in sé, è la dimensione mitologica e spirituale che governa il racconto. L’universo di Jordan è guidato infatti da un meccanismo di chiara ispirazione buddhista, che ridisegna lo scorrere del tempo come un moto ciclico destinato a ripetersi. I quattro protagonisti, tutti papabili discendenti del Drago, si trovano catapultati nei meandri di questa ruota infinita, a fare i conti con un passato a loro estraneo da cui non possono fuggire: è su questo conflitto che, nei momenti più belli dei primi tre episodi, la serie si concentra, ed è nel medesimo frangente che La ruota del tempo trova la propria dimensione più personale e identitaria.

La ruota del tempo anteprima dei primi tre episodi

Al di là dell’interessante componente spirituale, però, la descrizione dell’universo umano in cui la serie si svolge appare, perlomeno nei primi tre episodi, spezzettata e frammentaria. L’azione si sposta da un luogo all’altro seguendo una linea narrativa ben chiara, ma senza riuscire a creare l’unità geo-immaginifica che contraddistingue i migliori racconti fantasy: all’universo de La ruota del tempo manca il sentore di un mondo vero e proprio, di una terra fantastica e unificata sotto una singola stella. Si tratta, forse, di un’impressione che verrà smentita nelle prossime settimane, con l’uscita dei restanti tre episodi. Per adesso, in ogni caso, il consiglio agli appassionati è quello di abbassare le aspettative e procedere con cautela.

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