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L’era degli zombie è veramente finita?

Dopo svariati anni dominati dai giochi di zombie sarebbe lecito pensare che il loro tempo stia giungendo al termine, ma una forte smentita arriva proprio da una software house che sui morti viventi ha creato delle forti fondamenta: Techland. Il primo grande successo avvenne dopo la metà degli anni ’90: i film di Romero, a partire dagli anni ’70 appassionarono milioni di persone in tutto il mondo, creando il terreno fertile in cui un mercato dei videogames, sempre più crescente, avrebbe gettato le sue radici. Un esempio è stato quello di Capcom con Resident Evil, una delle serie più longeve e seguite di sempre. Sebbene nel corso degli anni la presenza di non morti nei nuovi titoli in uscita sia via via diminuita, grazie ad alcune serie TV di successo come The Walking Dead, questi mostri hanno riguadagnato prepotentemente il loro posto nel campo videoludico.Dying Light The Following Enhanced EditionTechland, software house sviluppatrice di Dying Light e Dead Island, crede che il mercato degli Zombie Games sia ancora sano e ben lungi dalla sua saturazione; questo pensiero deriva sia dal sempre crescente numero di sostenitori del genere che si contrappone ai suoi oppositori, sia dall’adattabilità che questi mostri possiedono, rendendoli così utilizzabili in molte ambientazioni differenti. In una recente intervista rilasciata all’ MCV UK, Pawel Kopinski, Global Marketing Director di Techland, si è così espresso:

Credo che la ricchezza di giochi di zombie là fuori in realtà aiuta a dimostrare che esiste un mercato sano per loro. Gli oppositori spesso parlano di un eccesso di saturazione, ma i giocatori stanno dimostrando il loro interesse e impiegano del tempo per il supporto di questi giochi. Credo che un grande motivo di questo sia che il “gioco di zombie” non è un genere rigoroso. È un ambiente o un tema che si può adattare a diversi generi di gioco. Si può avere un tema zombie attorno ad un titolo Open World, intorno ad uno sparatutto, giochi lineari con narrazione guidata, giochi di sopravvivenza e così via. Abbiamo visto che la chiave è fare qualcosa di unico e ben lucidato in modo da distinguersi dalla massa.

Visto il crescente ed enorme successo che Dying Light sta avendo, non stupisce che Techland voglia sviluppare ulteriormente il suo franchise, puntando ancora una volta su un genere “evergreen” come quello zombie.

 

Marco Crippa
Il mio debutto nel mondo videoludico inizia verso la fine del 1990 con un bellissimo Commodore 64. Negli anni a venire sono passato da una console all'altra senza mai sdegnare il mio amato PC, ma senza amarne mai una in particolare. Non sono tipo da console war, io compro la piattaforma in base alle sue esclusive così da non dovermene mai pentire.

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