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Mario + Rabbids Kingdom Battle Recensione

Mario + Rabbids Kingdom Battle è quel titolo che, pur passando sottotono per la maggior parte dei fan, è riuscito ad avere un incredibile successo. Ci troviamo davanti ad un lavoro ben concepito e strutturato nel modo giusto, in perfetto stile Mario ma che non manca di unicità e personalità. Il videogame, sviluppato dalla divisione milanese di Ubisoft, doveva essere l’ennesimo crossover inutile che, fatecelo dire, a conti fatti non sarebbe stato preso minimamente in considerazione dagli appassionati. I ragazzi di Milano però non si sono arresi a questo “destino segnato” ed hanno lavorato veramente sodo per rendere omaggio sia all’iconico idraulico che alle mascotte dell’azienda, senza venir meno alla propria onestà intellettuale. Il risultato? Probabilmente uno dei migliori strategici a turni mai concepiti negli ultimi anni.

Mario salvaci tu! Di nuovo…

Purtroppo quando si tratta di Mario l’incipit delle storie è quasi sempre lo stesso anche se, in questo caso, la software house ci ha tenuto a mettere del suo: i Rabbids, le mascotte di Ubisoft per intenderci, a causa di uno strano congegno scientifico invadono il regno dei funghi. Ovviamente il compito di salvarlo toccherà al baffuto idraulico ed ai suoi amici, questa volta anche in compagnia di alcuni coniglietti che saranno una sorta di “cosplay” dei soliti protagonisti. Neanche a dirlo il gioco è folle davvero, a partire dalle ambientazioni fino ad arrivare agli atteggiamenti dei vari personaggi; è veramente tutto fuori di testa. A questo assurdo contesto vanno aggiunti i già citati combattimenti a turni, gli scenari ben architettati e con un’art direction certamente originale e divertente, un level design decisamente ben calcolato, nonostante il gioco si sviluppi prevalentemente in ampiezza, un processo di evoluzione dei vari personaggi, il gruppo ben diversificato nelle abilità e davvero tanto altro.

Prima di parlare del gameplay vero e proprio è giusto farvi una breve anticipazione: nonostante il party completo sia di 8 elementi, durante gli scontri ne potrete controllare un massimo di 3, con Mario perennemente come leader. Ogni character, come già detto in precedenza, ha caratteristiche uniche, a partire dalle armi fino ad arrivare al modo di esprimersi. Un’altra grande differenza tra i protagonisti sono le armi che sfrutteranno, dal fucile da cecchino di Luigi al fucile a pompa di Rabbids Mario, tanta diversificazione per adattarsi in qualsiasi situazione. Mario + Rabbids Kingdom Battle dunque, nonostante sia un gioco europeo, riesce a far rendere al massimo Mario e compagni, mantenendo accesa la sempreverde luce dell’iconica star Nintendo e dando il giusto spazio sotto ai riflettori anche ai pazzi coniglietti.

Mario + XCOM: Kingdom Battle

Non prendete il titolo di questo paragrafo come una mancanza di rispetto, ma è quello che il gameplay fa pensare fin dal primo momento. Nonostante sia un’opera leggera e spensierata Mario + Rabbids Kingdom Battle non è esattamente quel videogame proprio adatto a tutti gli utenti. Nonostante i personaggi noti, il titolo è uno strategico a tutto tondo, con regole rigide ed una complessità tutt’altro che accessibile. Per ovviare a questo problema, infatti, è stata inserita la possibilità di impostare la difficoltà a facile prima di ogni scontro. Il risultato finale delle battaglie è un platform molto ostico con un level design ben strutturato che, se non osserverete a dovere il terreno dello scontro, vi porterà non poche spiacevoli sorprese. Sicuramente per Mario una veste del genere è totalmente inedita: ogni mossa dovrà essere ben calcolata e capiterà più volte di ricominciare una battaglia per degli stupidi errori di calcolo.

Il gameplay è comunque la croce e delizia dell’intera produzione, che dimostra la voglia della divisione milanese di puntare subito in alto sia con le idee, sia con i fatti. Il sistema di combattimento è solido, e le varie azioni sono chiare e lineari fin dal primo momento; anche la decisione di mettere un indicatore che permetta di capire la possibilità di colpire il nemico è una trovata tanto semplice quanto geniale, poiché aumenta la lettura di determinati momenti e di pianificare le azioni in maniera più scaltra ed efficace. Un’altra cosa che abbiamo apprezzato è che ogni personaggio avrà 3 mosse da fare: l’attacco, lo spostamento e l’abilità. Potrete cambiare i protagonisti quando vorrete senza avere un ordine specifico sia per la turnazione che per svolgere qualsiasi azione: un esempio calzante potrebbe essere sfruttare l’abilità di Rabbid Mario per far uscire allo scoperto i nemici, poi sfruttare gli attacchi o i tackle in scivolata degli altri compagni per farli fuori, le soluzioni sono davvero numerosissime. Come ogni strategico che si rispetti vi troverete a sfruttare dei ripari: questi vi garantiranno una parziale protezione, ma potranno essere distrutti man mano che vengono colpiti, lasciandovi dunque allo scoperto. Starà a voi decidere come agire, se caricare a testa bassa o giocarvela in maniera più ragionata. Tutto dipenderà dalle vostre scelte. Una cosa che non abbiamo comunque digerito è l’impossibilità di annullare se per caso si è sbagliato una mossa, questa sarebbe una feature da implementare, magari con aggiornamenti futuri.

L’intelligenza artificiale dei nemici è assolutamente convincente, occhio quindi a non cadere nei loro tranelli. Nella prima parte di gioco probabilmente non troverete nessuna difficoltà ma, più avanti, rischierete di bloccarvi in alcuni punti se non affronterete la battaglia con il giusto party. Il titolo ha anche una leggera componente GDR, con la possibilità sia di cambiare arma, acquistandone sempre di più potenti, sia di sviluppare la forza dei personaggi negli appositi alberi delle abilità. Potrete aumentare il numero degli usi dei poteri, gli HP, aggiungere effetti secondari a determinate azioni e tanto altro. Ogni acquisizione che farete sull’apposita schermata vi costerà sfere abilità, ottenibili al termine di una quest. Inizialmente il modus operandi potrebbe sembrare leggermente più dispersivo, ma vedrete che con un po’ di pratica sarà tutto più chiaro. Non abbiate paura però, se sbaglierete a sviluppare qualcosa potrete resettare l’intero skill tree da zero senza perdere nessun globo. Ogni character, così come ogni bocca da fuoco, avrà abilità attive e passive oltre che ad un’arma principale ed una secondaria, dunque dovrete scegliere anche quale usare al momento giusto.

Come detto più volte in precedenza, tutte queste peculiarità del gameplay fanno in modo di avere così tanta varietà che quasi spiazza e confonde, perché, diciamola tutta, neanche nei giochi di ruolo più articolati ci siamo trovati davanti a classi così diverse tra loro per utilizzo e per abilità. Ma nel titolo non ci saranno solo le battaglie, come in perfetto stile platform, ma vi troverete ad affrontare puzzle ambientali, utili per sbloccare oggetti nascosti o vie alternative, e sub livelli che vi doneranno armi esclusive. Anche sul lato longevità Mario + Rabbids Kingdom Battle si difende in maniera perfetta: al termine di ogni mondo otterrete delle abilità speciali, queste vi apriranno strade prima inaccessibili negli scenari precedenti. Al termine di questa “seconda run” con zone esclusive, oltre a sconfiggere il mindboss dell’area, sbloccherete delle armi dorate davvero sorprendenti.

Bello da giocare, bello da vedere

Mario + Rabbids Kingdom Battle è un titolo che dal punto di vista grafico è davvero eccezionale, con una creazione degli ambienti che, nonostante siano in perfetto stile Mario, non rinunciano alla loro unicità. Gli sviluppatori hanno voluto mettere la loro mano anche negli scenari e, con la scusa dei pazzi Rabbids, hanno potuto condire il tutto con strutture inedite e luoghi comuni su noi italiani molto spassosi. Nonostante siano aree abbastanza vuote, se leviamo le monete da raccogliere ed i puzzle, il tutto sembra realmente vivo ed avvolgente, tanto che si avverte un senso di immersione talmente profondo da riuscire a coinvolgere l’utente fino alla fine dell’avventura. Il frame rate ci è sembrato abbastanza stabile, senza grossi cali sia sul televisore che nella versione portatile, anche se qualche bug che bloccava il titolo per alcuni secondi (specialmente durante gli scontri) all’inizio lo abbiamo notato, ma la con prima patch rilasciata questo problemino è stato risolto, almeno in parte.

Mario + Rabbids Kingdom Battle in conclusione è un’opera che rende omaggio sia a Mario, agli strategici a turni e alle proprietà intellettuali degli sviluppatori, che hanno creato qualcosa di loro ed unico all’interno del panorama dei videogame. Nonostante sia passato leggermente in sordina, almeno all’inizio, il titolo è per il momento uno dei prodotti di punta della line up Nintendo Switch. Ogni possessore della console ibrida della grande N non potrà non avere nel suo parco giochi quest’opera, piccola perla che sta riscuotendo un enorme successo sia nazionale che internazionale. Da quanto ha dimostrato la divisione milanese di Ubisoft, noi italiani non siamo solo pizza e mandolino ma anche ottimi programmatori e, per questo motivo, crediamo che Mario + Rabbids Kingdom Battle sia il segnale di cui aveva bisogno l’industria videoludica nel nostro Paese. Speriamo in futuro di recensire con ottimi voti altri giochi creati nel nostro territorio, così di poter dire la nostra come fanno altre grandi software house in giro per il mondo.

Patrizio Coccia
Patrizio non era ancora nato quando entrarono in casa la Super Nintendo e Super Mario Bros. Pochissimi anni dopo, insieme a lui, arrivò anche la Play Station, e fu tutta un'altra storia. Aveva 4 anni quando a malapena riusciva a tenere il controller tra le mani, ma non mollò più la presa, imparando a giocare a tutti i generi. Appassionato di musica rap, film fantasy, e con un passato da writer, predilige indiscutibilmente i giochi di ruolo, fortemente affezionato alla serie di Kingdom Hearts di cui conserva l'intera collezione, spin-off inclusi.

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