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Marvel’s Avengers – Recensione, tra rischio e potenziale successo

Nel gioco del Poker i campioni calcolano, a seconda delle carte in gioco e di quelle che hanno in mano, la percentuale di possibilità di vincere la mano: significa che ognuno di loro, nella propria mente, sa quale probabilità ha di aggiudicarsi l’intero piatto. Questo ovviamente non significa che quella mano sarà sicuramente vinta, ma solo che, se pensassimo a 100 giocate dello stesso tipo, nel caso la percentuale di possibilità di vittoria fosse 70%, allora 70 di quelle giocate verrebbero vinte da lui e 30 no, generando un guadagno sul lungo termine. Marvel’s Avengers, ad ora, è una mano di Poker che non può garantire un lungo periodo: il potenziale è tanto, i rischi pure, e quello che abbiamo provato è qualcosa di alto livello per alcuni aspetti, e di scadente su altri. Per questa recensione abbiamo provato profondamente il comparto multigiocatore, non prima di aver finito la Campagna ed esplorato un po’ l’endgame del gioco.

Assemble

La cosa che subito va discussa è il gameplay di Marvel’s Avengers: nella versione definitiva abbiamo potuto provare bene tutti e sei personaggi, ricevendo conferma di quanto pensavamo. In Marvel’s Avengers è perlopiù appagante menare le mani, ma serve criterio per farlo. Giocando, infatti, e salendo di livello, le cose da sbloccare aumentano gradualmente con questi ultimi, ponendo alla fine tante abilità capaci di variare attacchi base, aggiungere effetti, e dare quindi il tocco personale al personaggio. Questo porterà ad avere poi delle combo da studiare, così da saperle utilizzare se in 1vs1 o in mischia. Lo stesso combattimento, che sui “minion” più scarsi potrà sembrare ripetitivo, nelle fasi più concitate diventa davvero intrigante, richiedendo un ottimo timing di schivata, il saper utilizzare le carte in mano e conoscere il proprio personaggio alla perfezione. Tra tutti i personaggi, il meno interessante ad ora è Hulk, visto che non riesce a disporre pienamente della sua fisicità e non raffigura bene il suo ruolo da “gigante resistente”.

Ciò che subito stona è la differenza di level design tra Campagna e Iniziativa Avengers: prima di andare avanti, ecco cosa significa questa suddivisione. Così come per fumetti e film, Marvel’s Avengers sarà diviso in saghe: giocando la modalità Campagna, vi si sbloccheranno le missioni della storia (di cui parleremo più avanti), ma una volta completata potrete “switchare” su Iniziativa Avengers, così da avere le varie missioni legate alla ricostruzione del supergruppo. Probabilmente, avanzando nel tempo, tutti i contenuti extra (storie singole dei personaggi aggiuntivi, vari eventi, ecc) aggiungeranno schede a questa selezione, facendoci quindi scegliere quale saga, e quindi quale “tempo” del gioco, vivere. Purtroppo l’attenzione messa nelle missioni della campagna è decisamente più alta delle ripetitive missioni multigiocatore: con una struttura fatta di “mappa aperta con tanti segreti ben evidenziati”, alla quale segue “ascensore verso laboratorio” e poi “scazzottate a non finire fino alla stanza finale”, abbiamo trovato di rado qualche sorpresa capace di farci interessare al proseguo di quell’obiettivo.

Thor

Certo è che un looter brawler come questo non richiede troppa originalità nelle missioni (visto che servono sono per farmare risorse, prendere equip e prepararsi ai Raid, vere e proprie perle di giochi simili), ma dopo il risultato della campagna qualcosa in più ce l’aspettavamo. Per esempio, capiterà più di una volta nella storia del gioco di trovarci di fronte a inseguimenti, fughe rocambolesche mentre tutto intorno a noi esplode: se questa dinamica “platform” venisse implementata in qualche missione o raid multigiocatore, di sicuro sarebbe molto interessante (come succedeva, per esempio, con la meccanica della Spada di Crota in Destiny, che richiedeva un giocatore agile fare un percorso, colpire un nemico gigante e tornare indietro in misura millimetrica).

Per il resto non serve dire altro: come tutti i Game as a Service, l’equipaggiamento che dropperete sarà sempre più potente, potrete far crescere la Potenza del personaggio così da fronteggiare le varie sfide (che ad ora si dividono in missioni, missioni per lo S.H.I.E.L.D. e missioni per la Resistenza) e preparare il personaggio al contenuto finale, che come sempre in questi giochi esce almeno un mese dopo (e che quindi lascia questo voto con una riserva, capace di farlo salire o scendere).

La formazione dei Vendicatori

Ciò che sembrava davvero mostrare il fianco durante la Beta era la Campagna, una sorta di grande cliché da vivere più come tutorial: il gioco decisamente smonta questo parere, offrendo una scrittura interessante persino nei dialoghi più inutili. Il modo in cui avanzerà, le missioni che faremo e anche le eventuali boss fight sono ben congegnate, strutturate a modo e fanno davvero percepire il potenziale di questo gioco. La fase scriptata (come sul ponte) si riduce soltanto a quella, e l’esplorazione di alcune mappe è davvero appagante. Naturalmente è ovvio come una struttura quasi lineare riesca a nascondere meglio i limiti di un level design che nel multigiocatore invece è più evidente, ma basterà lavorare bene sul superare quei limiti così da avere un comparto online illuminato.

Con una scrittura quindi ben eseguita, il gioco pone almeno una campagna di circa 8 ore ben strutturata, che ogni tanto offre addirittura dei punti di contatto tra le classiche missioni single player e quelle multigiocatore (dove non sempre dovrete completare delle mappe, ma alcune volte si ridurranno a degli obiettivi). Se nel corso della vita di questo gioco verranno introdotte nuove Campagne di questo tipo, allora il titolo potrebbe avere vita propria anche senza un endgame ben costruito.

Marvels Avengers

Stona fortemente invece la gestione dei nemici: essi, essendo collegati alla AIM, saranno per lo più soldati e robot, e questa cosa risulta alquanto sgradevole con l’avanzare del gioco. Menare le mani sempre addosso agli stessi mob non offre tanta varietà, e le boss fight si riducono ai soliti ragni da combattere. Un paio di volte, soprattutto con le sfide S.H.I.E.L.D. e Resistenza, abbiamo avuto scontri con Abominio e Taskmaster (nonostante ci fossero delle scelte stilistiche poco chiare che vedevano questi nemici leggermente più grandi del solito per essere gestiti meglio nelle fasi 4vs1) e in quel caso ci si è parata davanti una sfida più articolata, ma per il resto risulta improbabile che, in un mondo che pullula di super nemici, ogni rischio sia dovuto solo ai soliti robot. D’altra parte, sicuramente con l’inserimento delle nuove fasi arriveranno altri nemici, e questo ci fa ben sperare.

Avengers: Endgame

Parlando proprio di ciò che si può fare alla fine del gioco, non differisce tanto da controparti come Destiny: giocando, dovrete salire di livello e, di volta in volta, avvicinarvi al limite di Potenza così da essere pronti per il primo Raid. Il gioco offre delle missioni da completare, e queste fanno parte di macro-missioni che daranno accesso a equipaggiamenti interessanti e ad una sorta di continuazione della storia. Ogni missione potrà essere giocata a difficoltà diverse, così da ricevere loot maggiori, e il titolo vi permetterà di soffermarvi anche su missioni iconiche dedicate ai 6 personaggi, che una volta completate vi daranno ottimo equipaggiamento e il costume iconico, ovvero quello visto durante l’A-Day.

Marvels Avengers

Le microtransazioni si limitano all’estetico, e nemmeno a tutto: molti costumi saranno acquistabili con valuta sbloccabile solo in-game, o addirittura potrete trovarli completando le carte sfida (che ricalcano la dinamica dei pass stagionali, ma dedicati ai singoli personaggi) o come drop nascosti (da sbloccare nel laboratorio). La più grande limitazione ad ora sembra proprio collegata all’estetica: i pezzi che dropperete, capaci di potenziare il vostro personaggio, avranno stili diversi ma non lo potrete mai vedere. Questo perché l’estetica degli eroi verrà cambiata solo dalle skin, mentre sarebbe stato interessante avere anche accesso alla visione del personaggio “al naturale”, magari dando la scelta per quei due/tre colori base così da renderlo omogeneo.

A chiudere ci pensa il reparto tecnico del gioco: sebbene sia oggi il day one, nel corso della campagna ci sono capitati all’orecchio degli switch di audio tra italiano e inglese, alcune righe di dialogo completamente mancanti e qualche bug che distorceva la grafica di gioco. Non sono mancati anche quegli errori che richiedono il riavvio del software, così come in alcune fasi concitate abbiamo visto un calo di frame rate troppo alto per qualunque gioco fuori dalla Beta. Sembra proprio che Marvel’s Avengers richieda un supporto tecnico, e non esistono scusanti per questi errori visto che la versione retail, sebbene anticipata di 3 giorni per chi ha deciso di investire di più sul gioco con Deluxe e Collector’s Edition, dovrebbe quantomeno filare liscia. Al contempo non ci spaventano questi bug in quanto, soprattutto giochi di questo tipo, sono supportati alla grande in termini di correzioni e patch fix.

Per il resto, come abbiamo ripetuto più volte, il voto che daremo a Marvel’s Avengers mescola il livello del gioco al momento e il suo potenziale. Il titolo ne ha tanto, al punto da far percepire più volte ogni singola mossa che Square Enix e Crystal Dynamics potrebbero fare per rendere i fan del gioco, dei fumetti e dei film felici. Un supporto costante potrebbe generare un nuovo universo da viversi sia su questa generazione che sulla prossima, e la risoluzione dei bug potrebbe rendere più appagante l’esperienza. Il gioco deve crescere ed evolvere per raggiungere il suo stadio finale, e se questo potrebbe far infastidire chi ha comprato il gioco alla ricerca di un titolo già completo, in realtà non è nulla di strano per un GaaS.

Marvel's Avengers

8

Con una storia ben scritta e strutturata che non ci aspettavamo e un multigiocatore ricco di potenziale, Marvel's Avengers è quello che sembrava: un Game as a Service con un'offerta dedicata anche a chi non vuole dedicarsi all'endgame, ma che offre il fianco a problemi tecnici e a qualche miglioria necessaria. L'ascolto del feedback degli utenti, unito ad un labor limae su ogni singola falla, potrebbe rendere questo titolo uno dei migliori del genere; la totale mancanza di supporto, invece, potrebbe farlo diventare l'ennesimo prodotto mal gestito. Solo il tempo saprà decretare quale dei due futuri sarà quello effettivo.

Simone Lelli
Amante dei videogiochi, non si fa però sfuggire cinema e serie tv, fumetti e tutto ciò che riguarda la cultura pop e nerd. Collezionista con seri problemi di spazio, videogioca da quando ha memoria, anche se ha capito di amarli su quell'isola di Shadow Moses.

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