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Marvel’s Spider-Man: Miles Morales – Insomniac mostra i muscoli su PS5

Marvel’s Spider-Man è stato senza dubbio una delle esclusive più importanti su PlayStation 4. L’opera targata Insomniac Games, celebri autori della saga di Ratchet e Clank, è stata l’esclusiva più venduta di sempre negli USA, un successo che, se sommato alle vendite degli altri paesi, permettere di superare la mastodontica somma di 13 milioni di copie distribuite in tutto il mondo. Spinta da questo enorme successo, Sony ha deciso di dare ai fan un assaggio della PlayStation 5 passando proprio dal talento della casa statunitense, proponendo al pubblico Marvel’s Spider-Man: Miles Morales. Il breve trailer presentato all’evento, tuttavia, oltre che alimentare l’hype dei fan, ha spostato l’attenzione su un’altra importante domanda: cos’è il gioco?  A rispondere proprio su questo quesito ci ha pensato Simon Rutter, VP head of European Business di Sony, che ha commentato la questione descrivendo il prodotto come una vera e propria espansione e miglioramento del titolo. All’interno di questa esperienza ci sarà una componente sostanziale dedicata a Miles, ma sono state apportate modifiche sia al gameplay che al motore grafico, implementando alcune delle principali tecnologie e funzionalità della nuova console. Di base, l’iniziativa commerciale si muoverà sulla falsa riga di quanto visto in Uncharted: L’Eridità Perdua o Infamous: First Light.

Dove eravamo rimasti?

Facciamo un breve passo indietro, visto che molti di voi potrebbero non avere tutto Marvel’s Spider-Man ben impresso. Nell’universo videoludico creato da Insomniac, Miles è il figlio di Jefferson Davis, un poliziotto che ci troveremo ad incrociare durante la storia principale del gioco. Tuttavia, un attacco terroristico causato dai demoni costringerà l’uomo ad una prematura morte, portando un figlio ancora giovane a dover affrontare un enorme lutto. Peter prenderà sotto la sua ragnatela protettrice il ragazzo, tanto da confidargli la sua vera identità. Se avete giocato i DLC dedicati, avrete visto che il tutto si conclude con Peter intento a dare lezioni a Miles su come si diventa Spider-Man. Dal trailer possiamo dunque vedere – non con molta sorpresa, a dire il vero – che la dedizione del ragazzo ha portato i suoi frutti, tanto da assomigliare al vero Spider-Man quasi in tutto.

Il filmato si concentra sulle mosse del giovane Miles, ben coreografate e in linea con lo stile del personaggio. Proprio queste potrebbero dare all’esperienza una maggiore varietà, con il focus principale però spostato sui poteri del supereroe invece che unicamente sui gadget. Il filmato in questo senso sembra inequivocabile, Miles oltre alle classiche abilità di Spider-Man può diventare invisibile e colpire i nemici con potenti scariche elettriche. Di sfondo ovviamente c’è New York, ma non crediamo che verrà modificata in modo drastico. La presenza della neve tuttavia suggerisce un forte cambiamento almeno dal punti di vista artistico, e non è detto che questo elemento non avrà ripercussioni anche sul gameplay. Indipendentemente da ciò, le sequenze d’immagini scelte per presentare il gioco danno l’idea che la nuova produzione avrà un tono ben più cupo, sfruttando maggiormente le ore notturne rispetto al suo predecessore. Le fasi stealth non si sono ancora mostrate, ma crediamo che da qui all’uscita avremo più informazioni a proposito.

Non solo Spider-Man

Il trailer però non intende mostrare unicamente Miles, o meglio, sparge piccoli indizi che potrebbero risultare decisivi per la comprensione dell’insieme. Nel filmato è chiaro come il protagonista si sbarazzi senza troppi problemi di alcuni misteriosi nemici, attirando la nostra attenzione proprio su questa nuova minaccia. Abbiamo potuto ammirare anche una sequenza su un ponte che crolla, in pieno stile Spider-Man, facendo intuire al pubblico che l’intento sarà quello di ricreare e ingrandire la formula vincente sfruttata nel primo gioco. Questi segmenti, infatti, univano in maniera egregia le meccaniche ludiche alle più classiche scene dei film Marvel.

Quanto appena detto, però, potrebbe essere una lama a doppio taglio, visto che si rischia di riproporre quanto già fatto in passato. La vera sfida sarà non solo quella di convincere sul piano narrativo e tecnico, ma anche proporre un prodotto che possa giustificare a pieno il suo acquisto. Trattandosi di un capitolo stand alone, speriamo che i difetti del primo siano stati limati, preparando la strada al vero e proprio sequel di Marvel’s Spider-Man.

Eventi futuri

Ok, adesso è appurato: a New York ci sono due Spider-Man all’attivo. Sebbene Insomniac nel trailer non abbia minimamente menzionato Peter Parker, per noi è facilmente intuibile che in qualche modo sarà presente. Ma cosa succederà dopo l’avventura di Miles? Se il nostro amato Peter avrà vita lunga, non è da escludere che la casa di sviluppo ci stia in un certo senso preparando a controllare due personaggi in vista del vero Marvel’s Spider-Man 2. Questa ovviamente è solo una teoria, visto che gli intrecci narrativi potrebbero portare uno dei due anche lontano da New York. Tuttavia, l’eccessiva ridondanza della grande mela potrebbe essere eccessiva; per questo crediamo che in futuro, se la città che farà da sfondo alle vicende dovesse essere nuovamente questa, la software house potrebbe apportare modifiche sostanziali alla mappa e ingrandirla di parecchio, proponendo distretti aggiuntivi come Brooklyn e Queens. Queste però sono solo supposizioni, visto che non abbiamo nessun tipo di conferma.

Marvel’s Spider-Man: Miles Morales ha di base tutte le caratteristiche che permetterebbero al titolo di essere un grande apripista per la nuova generazione Sony. Il gioco come sappiamo arriverà in inverno, nel corso del 2020, e crediamo sia lecito aspettarselo già al lancio di PlayStation 5. Allo stato attuale delle cose non vediamo l’ora di vestire i panni del Ragno-Nero (citazione ovviamente rivolta al costume), volteggiare tra i grattacieli di Manhattan e prendere a calci i cattivi con nuovi poteri.

Patrizio Coccia
Patrizio non era ancora nato quando entrarono in casa la Super Nintendo e Super Mario Bros. Pochissimi anni dopo, insieme a lui, arrivò anche la Play Station, e fu tutta un'altra storia. Aveva 4 anni quando a malapena riusciva a tenere il controller tra le mani, ma non mollò più la presa, imparando a giocare a tutti i generi. Appassionato di musica rap, film fantasy, e con un passato da writer, predilige indiscutibilmente i giochi di ruolo, fortemente affezionato alla serie di Kingdom Hearts di cui conserva l'intera collezione, spin-off inclusi.

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