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Microsoft aumenta i guadagni degli sviluppatori [AGGIORNATA]

Microsoft ha pianificato di ridurre la tassa del suo Store a solo il 12%. Come annunciato dalla stessa azienda di Redmond sul blog ufficiale Xbox Wire, sono stati modificati i termini di utilizzo del Microsoft Store per gli sviluppatori. A partire dal primo agosto 2021, infatti, Microsoft non richiederà più una percentuale pari al 30% sulla vendita dei giochi agli sviluppatori tramite il proprio store ma bensì del 12%. Questa importante novità è però legata unicamente ai giochi per PC venduti sul Microsoft Store, mentre per quelli destinati alle console Xbox la percentuale rimane ferma al 30%.

Questa è senza alcun dubbio una mossa importante da parte di Microsoft, visto che si è allineata alla concorrenza del panorama PC. La tariffa in questione, infatti, è la medesima di Epic e del suo store, mentre Valve è ferma ancora al 3o% con la sua piattaforma Steam.

Tornando agli store digitali su console, un portavoce di Microsoft ha affermato che attualmente non ci sono programmi similari per l’ecosistema Xbox, ma che l’intenzione è quella di tagliare le sue tariffe anche al di fuori del mondo PC. Di seguito vi riportiamo un breve estratto del comunicato stampa pubblicato su Xbox Wire:

Gli sviluppatori sono coloro che portano grandi giochi ai nostri giocatori e vogliamo che trovino il successo sulle nostre piattaforme. Ecco perché oggi annunciamo che stiamo aggiornando i nostri termini di Microsoft Store per gli sviluppatori di giochi per PC. Come parte del nostro impegno per consentire a ogni creatore di giochi per PC di ottenere il massimo, a partire dal 1° agosto la quota degli sviluppatori del fatturato netto delle vendite di giochi per PC di Microsoft Store aumenterà dal 70% all’88%. Una quota di entrate chiara e senza vincoli significa che gli sviluppatori potranno portare più giochi a più giocatori e ottenere un maggiore successo commerciale nel farlo.

AGGIORNAMENTO: una spokeperson di Microsoft ha smentito l’aumento dei guadagni per gli sviluppatori su console, ma non è ancora chiaro da cosa l’equivoco sia nato.

Paolo Saccuzzo
Laureato in Lettere Moderne e in Comunicazione della e Cultura dello Spettacolo, da sempre appassionato di tutto ciò che concerne l'intrattenimento in tutte le sue forme, dal cinema alle serie TV, dai fumetti alla musica, fino ad arrivare ai videogiochi. Amante del mondo Sony, è però cresciuto con i classici Nintendo, nello specifico Super Mario 64 e The Legend of Zelda: Ocarina of Time.

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