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Miyamoto cerca sempre sviluppatori che non siano super-appassionati di videogiochi

Nell’ultima intervista del 2017, rilasciata dal celere amministratore generale di Nintendo, Shigeru Miyamoto, ai microfoni del New York Times, è emerso l’interessante approccio che l’organizzazione di Nintendo e in generale quello dello stesso amministratore utilizzano per la selezione del personale.Shigeru MiyamotoCome ci si poteva aspettare da una mente brillante come quella del creatore di Mario, l’approccio che ci si poteva aspettare nel selezionare il nuovo personale non poteva essere banale. Miyamoto, ha confessato che quando deve introdurre nuovi sviluppatori all’interno della grandissima Nintendo, cerca figure che non siano estremamente appassionate di videogiochi:

“Sempre di più cerco di fare in modo che siano i più giovani a prendere le redini. Cerco sempre dei designer che non siano dei super-appassionati fan di videogiochi. Per me è un punto fondamentale assicurarmi che non siano semplicemente dei giocatori, ma che abbiano anche molti interessi differenti e set di abilità particolari”.

Secondo Miyamoto, questo è un punto fondamentale da seguire se si vuole creare un team che possa contare su di un set di esperienze che esulino dall’esclusiva competenza videoludica, ma che possano apportare quel qualcosa in più derivante da altri settori. Un approccio non proprio standard per questo settore, ma che viene utilizzato già da anni nell’industria moderna mondiale.

 

Alessio Cialli
Eclettico personaggio, ha iniziato la sua carriera videoludica con un Commodore 64. Si consacra nei titoli Platform, Stealth e GDR. Titolo preferito: Alex Kidd in Miracle World "Sega Master System", gioco più vecchio di lui!

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