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Morto Nino D’Agata, addio al doppiatore del reverendo Lovejoy

Ci ha lasciati l’attore e doppiatore Nino D’Agata all’età di 65 anni. Tra i suoi doppiaggi più riconoscibili possiamo trovare il reverendo Timothy Lovejoy ne I Simpsons in alcune puntate dell’ottava stagione e poi fino alla ventinovesima, in sostituzione di Enzo Avolio, e Paul Bettany come J.A.R.V.I.S. e Visione nei film del Marvel Cinematic Universe sin dal primo Iron Man fino a Captain America: Civil War.

Le cause della morte non sono ancora state rese note. Una prematura scomparsa che ha sorpreso sia i familiari sia gli addetti ai lavori. Noto attore di fiction, Nino D’Agata ha esordito come attore già in età adulta nel 1993 con il film Giovanni Falcone diretto da Giuseppe Ferrara.

La sua grande espressività gli ha garantito la partecipazione ad un gran numero di pellicole, come L’Ultimo Bacio di Gabriele Muccino o Le Conseguenze dell’Amore di Paolo Sorrentino. Nel mondo delle fiction televisive è diventato celebre per aver interpretato il generale Tosi in R.I.S – Delitti Imperfetti.

Tra gli altri progetti di genere poliziesco che lo hanno portato nella memoria degli spettatori troviamo anche Squadra Antimafia, Distretto di Polizia ma anche Don Matteo, Il giovane Montalbano, oppure Il Capo dei Capi.

Nino D'Agata

La sua riconoscibile e avvolgente voce gli ha garantito anche molte opere di doppiaggio, come i sopracitati reverendo Timothy Lovejoy ne I Simpsons (in cui dava la voce anche al poliziotto Lou) e Paul Bettany all’interno di molti dei film firmati Marvel Studios (da Avengers Infinity War in avanti fino alla recente serie Disney+ WandaVision è stato sostituito da Mauro Gravina).

Tra gli altri ruoli ricordiamo Alec Baldwin nella pellicola Notting Hill con Julia Roberts oppure, come nel caso del cinema d’animazione, nel film  Dreamworks Giuseppe – Il re dei sogni ha prestato la voce al personaggio di Issachar.

Fonte:
Giulio Bruschini
Podcaster, aspirante speaker radiofonico e appassionato di musica e cinema, meglio non iniziare una conversazione sulla sindrome dell'età dell'oro e della cultura retro o si finisce in un'infinita tana del bianconiglio tra vaporwave e hauntology...e Max Headroom.

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