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Morto Libero De Rienzo a soli 44 anni, addio a un grande del cinema italiano

Dobbiamo purtroppo avviarci alla conclusione di questa settimana di luglio con una triste notizia per gli appassionati del cinema italiano: Libero De Rienzo è morto questa notte a soli 44 anni, a Roma, a causa di un infarto. Nonostante un nome forse estraneo al riconoscimento mainstream, ha partecipato a molti progetti di cinema impegnato.

Nato a Napoli il 24 febbraio 1977, l’attore si è appassionato al mondo della recitazione seguendo il padre Fiore (aiuto regista di Citto Maselli) durante la gioventù nel quartiere di Chiaia. Raggiunge la fama con il film di Marco Ponti, Santa Maradona, nel 2001. Il ruolo gli vale un David di Donatello nel 2002 come migliore attore non protagonista.

Libero De Rienzo, morto a soli 44 anni, è stato il protagonista anche di un’altra opera del cinema italiano, A/R Andata + Ritorno, nel 2004 con Vanessa Incontrada. Il passo successivo è stato quello di regista per la pellicola Sangue: La morte non esiste che lo eleva tra uno dei grandi del mondo cinematografico dello Stivale.

Non si nega le produzioni televisive come il film Più leggero non basta del 1998, per la regia di Elisabetta Lodoli. Ha partecipato anche alle miniserie Nassiriya: Per non dimenticare di Michele Soavi del 2007, e Aldo Moro: Il Presidente di Gianluca Maria Tavarelli nel 2008. I più lo ricorderanno però per un ruolo nell’anno successivo.

Libero De Rienzo

Il ritorno al grande schermo lo vede interpretare il giornalista de Il Mattino Giancarlo Siani (vittima di camorra nel 1985) nella biopic Fortapàsc di Marco Risi del 2009. Nel 2011 recita anche in La kryptonite nella borsa di Ivan Cotroneo, mentre tre anni dopo partecipa in una serie di irriverenti commedie italiane.

Alludiamo a Smetto quando voglio del 2014 (qui sopra), diretto da Sydney Sibilia, in cui dei giovani laureati si improvvisano spacciatori. Il film ha ricevuto due sequel, Smetto quando voglio: Masterclass e, più di recente, Smetto quando voglio: Ad honorem. Ricordiamo anche le comparsate in altri film, come Asini con Claudio Bisio nel 1999.

Il suo ultimo ruolo risale all’anno scorso con il film Il caso Pantani: L’omicidio di un campione per il grande schermo. Porgiamo ai suoi cari le nostre più sentite condoglianze.

Alessandro Bozzi
Classe 1989, viene introdotto ai videogiochi dal padre durante l'età prescolare con DuckTales: The Quest for Gold su DOS (dopo essersi innamorato dell'omonima serie animata) in veste di spettatore. Inizia a giocare con Boulder Dash con un polveroso Commodore 64. Al decimo compleanno esordisce nel gaming moderno con Crash Bandicoot 3: Warped, per poi perdersi nel mondo Nintendo con Pokémon Versione Oro. La ricerca di uno sbocco professionale per la sua passione videoludica lo ha portato su GameLegends.

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