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MotoGP 18 – Recensione del nuovo racing game di Milestone

MotoGP 18 arriva sul mercato con una missione: cercare di risollevare il brand dopo l’ultima caduta di MotoGP 17, che non è riuscito più di tanto a incidere sul mercato dopo il buon titolo interamente dedicato a Valentino Rossi. Milestone ha dunque avuto coraggio e la responsabilità di fare un “reboot” della serie, cercando di non esporsi con modalità troppo costruite (come quella che permetteva di intraprendere una carriera manageriale all’interno del mondo delle due ruote) e tentare di ricominciare attingendo alla classicità e inserendo quelle modalità che hanno fatto la fortuna dei titoli sportivi da qualche tempo a questa parte. Così, insieme alle solite gare veloci dove possiamo utilizzare i piloti più importanti della scena, ritroviamo anche la modalità carriera, che ci consentirà di seguire un pilota creato da noi dal nulla, oltre che la sezione multiplayer. Dove sono quindi le novità che, per chi l’abbia letto, erano anticipate nel nostro speciale pubblicato ieri? Essenzialmente sono due e non di poca importanza: il cambio di Engine che sta alla base del prodotto e l’apertura in pompa magna al fenomeno eSports, campo nel quale Milestone vorrebbe, a buon ragione, dire la sua in merito.

Partiamo dall’inizio e parliamo della più importante novità: il motore grafico. MotoGP 18 vuole presentarsi come un reboot della serie e se ad oggi possiamo definirlo tale è anche grazie all’Unreal Engine 4, che muove la grande macchina del titolo. Tale motore, che sta spopolando ormai da tempo e di cui molti fanno largamente uso, ha permesso di ridefinire una serie di importanti dettagli che, per un titolo che punta ad essere più realistico possibile, non sono trascurabili. Il nuovo cuore pulsante ha permesso a Milestone di riuscire nell’impresa di rivedere la fisica e renderla più simile a quella reale, in particolar modo per quanto riguarda i tracciati che le condizioni climatiche renderanno più o meno avversi, e dove si sentirà con mano la peso della moto nei suoi spostamenti, la loro maneggevolezza, le staccate in curva, le accelerazioni, le sterzate, gli sbalzi nei fuori tracciato, i movimenti dei piloti e così via, le chicche estetiche (e non) prodotti dal potenziamento della fisica sono innumerevoli e consentono un grado di immedesimazione non indifferente che i vecchi MotoGP non hanno mai visto neanche da lontano. Le varie migliorie non investono solamente il comparto fisico, ma anche quello grafico! Ed ecco che ci ritroviamo ad osservare volti e movenze realistici nelle scene di intersezione nel pre-gara e nel post-gara, i dettagli sbalorditivi e maniacali delle moto (che sicuramente su Xbox One X, PlayStation 4 Pro e PC faranno i loro figuroni). Se di per sé, infatti, non ritroviamo all’interno del titolo delle novità a livello di gameplay, si può assolutamente dire che il cambio di motore grafico abbia dato ottimi frutti tanto da far cambiare l’approccio al titolo stesso rispetto alle precedenti versioni.

Per quanto riguarda proprio l’approccio c’è da buttare giù un paio di riflessioni. Allo stato attuale il titolo non è particolarmente newbie friendly. Sebbene, infatti, siano presenti diverse feature che consentono al nuovo giocatore aiuti per poter imparare in fretta, come il modo prendere determinate curve o come fare dei cambiamenti alla moto, semplicemente specificando i problemi che si riscontrano nella moto o le modifiche da apportare alla nostra cavalcatura, il titolo non risulta facilmente fruibile dai novizi e per più gare vi ritroverete a fare a botte con le curve dei tracciati, le marce della moto, gli incidenti con i vostri avversari che cadono come birilli un po’ troppo facilmente.

Padroneggiare il gioco non sarà cosa semplice e le magagne saranno molteplici: in nostro aiuto, c’è da ammettere, arriverà un sistema di livellamento della difficoltà interessante basato sulla percentuale e che ci consentirà di scegliere accuratamente quanto vogliamo sia forte l’IA degli avversari, quanto sia capace di reagire e mostrarsi capace sui vari tracciati. Un’introduzione interessante che, perlomeno, renderà più semplice la vita dei neofiti. E per i veterani? I veterani avranno pane per i loro denti e dovranno adattarsi ad uno stile di gioco largamente riequilibrato, dovranno ben scegliere cosa cambiare nelle loro moto per fare in modo che rendano al meglio e soprattutto dovranno scontrarsi con una IA che può dare davvero filo da torcere con una difficoltà tarata verso l’alto.

Di ottima fattura è senza ombra di dubbio la modalità Carriera che ci vedrà impersonare un pilota professionista (modificabile) da noi creato. L’editing poteva essere un po’ più dettagliato, ma non è di certo l’aspetto del pilota ciò che ci interessa di più, quanto la grandissima mole degli accessori indossabili: c’è da sbizzarrirsi nella scelta delle tutte, dei caschi, degli stivali e dei guanti, di ogni forma e di ogni marca. Una volta creato il pilota saremo immersi in un menù dove avremo a disposizione diverse scelte: dalle più banali come la classifica e il calendario, potremo dare uno sguardo alle e-mail inviateci dal nostro agente, potremo selezionare le ultime notizie dal mondo delle due ruote e non meno importante lo sviluppo della moto, un negozio che ci consentirà di spendere dei punti particolari per trasformare il nostro destriero in un bolide da corsa inarrestabile. Di carne al fuoco ce n’è e la cosa si farà più interessante quando cominceremo a firmare contratti con questa o quell’altra squadra, che ci richiederanno settimanalmente degli obiettivi da raggiungere. I mancati compimenti potrebbero portarci un passo in avanti verso il licenziamento, ma in caso di successo sarebbero un passo in più per diventare il primo pilota della squadra.

Tra le altre modalità, possiamo ritrovare i classici Gran Premi nel quale impersonare uno qualsiasi dei piloti più conosciuti, gare a tempo, partite private e multiplayer. Modalità senza dubbio classiche che non possono mancare in un titolo del genere, grazie al quale mettersi alla prova nei teatri motociclistici più importanti del mondo, come il nostro Mugello e il Misano World Circuit intitolato a Marco Simoncelli, tutti compresi di folla sugli spalti, intenti a tifare per i gareggianti, e delle strutture originali. Ogni gara è anticipata sempre dai commenti dei cronisti e da una clip con immagini e registrazioni reali intenti a mostrarci le bellezze del posto e utili a creare la giusta atmosfera.

Altra importante novità di cui tenere traccia è la volontà di Milestone di affacciarsi agli eSports per quanto riguarda il MotoGP e in questo capitolo lo fa per la prima volta con una modalità dedicata, da cui si può accedere attraverso il menù principale: MotoGP eSports Champioship. Ora come ora non è ancora aperta al pubblico questa modalità, ma confidiamo nella software house che possa trattarsi di una modalità interessante per tutti coloro che vogliono mettere in mostra le loro abilità sulle due ruote.

MotoGP 18

7.9

MotoGP 18 riscrive il modo di intendere il MotoGP di Milestone a cui ci siamo abituati in questi anni. Il nuovo motore grafico, l'Unreal Engine 4, permette modifiche alla fisica e una precisione nei dettagli grafici prima difficilmente realizzabili, il tutto in nome di una maggiore immersione. Il titolo trova una sua identità forte che però non permette a tutti di potersi avvicinare se non con un previo addestramento a colpi di licenziamenti e ultimi posti che consentiranno ai meno avvezzi modifiche da fare alle moto e approcci migliori ai tracciati, il tutto condito da una difficoltà personalizzabile a seconda della propria capacità in pista. Sicuramente un ottimo acquisto per chi ama il Motomondiale, ma sicuramente consigliato anche per coloro che vogliono avvicinarsi al mondo delle due ruote.

Sebastiano Italo "Ghraal Vakarian" Caradonna
Filosofo e poeta a tempo perso e a tempo pieno. Ossessionato dall'arte nonché dai giochi e dal tema del viaggio. Studio per diventare game designer, ruolo ed ambito che rappresentano, ovviamente, una ossessione.

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