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My Hero Academia 24 – Recensione no spoiler del nuovo numero

L’attesa tra un numero e l’altro del sempre più apprezzato My Hero Academia (anche grazie all’avvento dell’anime) purtroppo ha iniziato a dilatarsi, ma difficilmente rimaniamo delusi ogniqualvolta ci troviamo di fronte una pubblicazione. Con il numero 23 i fan sono rimasti sorpresi e spiazzati, non tanto per gli sviluppi che la parte finale della prova a squadre ha rivelato, ma soprattutto per gli episodi finali del volume che si sono concentrati sulle vicende legate all’Unione dei Villain… e non solo. Seguendo questa impronta, e continuando il corso degli eventi di cui il 23 è stato solo l’incipit, Kohei Horikoshi continua a raccontarci cosa sta succedendo alla banda di cattivi, che sempre di più stiamo conoscendo nel profondo, dalle loro vite passate alle motivazioni personali. My Hero Academia 24 è il primo ad uscire dopo il lockdown, quindi l’attesa è stata a dir poco spasmodica

Lontani dallo Yuei

L’intero volume quindi, è dedicato all’Unione dei Villain, guidata ora da Tomura Shigaraki e che sempre di più deve apprendere come essere un leader. Se la sfortuna degli studenti dello Yuei è sempre stata in un certo senso a loro legata, stavolta anch’essi hanno i loro grattacapi, tanto da mettere seriamente in pericolo l’incolumità dei propri membri. Ci siamo lasciati quando all’assurdo tentativo di convincere Gigantomachia, si aggiunge anche l’attivazione del piano di Ri-Destro per mettere sotto scacco l’Unione, con il rapimento di Giran. La contromossa studiata ha portato quindi i Villain nel quartier generale dell’Armata della Liberazione… che si è rivelata essere un’intera cittadina!

Finiti nella tana del lupo, Shiragaki, Toga, Twice e tutti gli altri si trovano in una situazione più complicata del previsto, dando vita ad una delle pubblicazioni più frenetiche dell’intera serie (fin ora). Anche se abbiamo visto di che pasta sono fatti, sono messi in seria difficoltà, riportando alla luce non solo le proprie motivazioni, ma anche diversi colpi di scena legati ai singoli. Anche se gli ultimi periodi sono stati per loro piuttosto difficili, l’Unione ha trovato una grande forza nello spirito di coesione, un gruppo formatosi da individui che per un motivo o per un altro si sono sentiti esclusi o sono stati scartati dalla società.

La battaglia che nell’intero numero 24 si svolge contro L’Armata quindi, ha fatto riaffiorare l’orgoglio di alcuni, ma ha anche rafforzato i concetti che questo gruppo di fanatici difendono con molto fervore, con l’unico scopo di ribaltare la società creatasi.

On my mind

Oltre al sangue e ai quirk quindi, inevitabilmente (e in pieno stile Horikoshi) alcune fasi del numero si svolgono con dei flashback, che vanno ad arricchire di molto quello che già sapevamo su alcuni, ma che per altri personaggi vanno brutalmente ad aprire il Vaso di Pandora, chiarendo finalmente il background che spinge i vari personaggi a compiere tali azioni o a difendere una qualunque causa. Senza entrare nel dettaglio dei colpi di scena e degli avvenimenti di cui i singoli saranno protagonisti (da entrambe le fazioni), sappiate che il ritmo di narrazione rimane elevato, ed è riuscita in pieno (anche se magari non con tutto lo spazio che si sarebbe meritato) la missione di effettuare un focus su di essi.

Gli intermezzi continuano a regalare curiosità, mentre è assolutamente chiaro quanto un’intera pubblicazione dedicata ai cattivi sia stata necessaria, ma solamente leggendo il numero potrete scoprire il motivo di tale affermazione. Non sappiamo con certezza se anche il prossimo numero sarà dedicato totalmente all’Unione, o se solo una parte, ma l’ipotesi dello stesso maestro nei ringraziamenti finali ci fa pensare che rivedremo Deku e compagni molto presto. My Hero Academia 24 è promosso, anche se a nostro avviso, si sarebbe potuto scavare ancora più a fondo… o magari sono cartucce tenute in caldo per il prossimo atto?

My Hero Academia 24

7.5

L'intreccio del ventiquattresimo numero è intrigante non poco, e le vicissitudini dell'Unione dei Villan si rivelano più interessanti del previsto. Non è un segreto che tale numero sia stato interamente dedicato a loro per creare ancora più empatia verso il gruppo, ma soprattutto per rendere molto più chiare le loro motivazioni singole. Il ritmo degli eventi è serrato, tuttavia rimane l'amaro in bocca per quanto molti dei risvolti e dei colpi di scena sembrino essere prevedibili, o quanto meno puntuali l'uno con l'altro.

Gianluigi Crescenzi
Classe 90, invecchia bene tanto quanto il vino, anche se preferisce un buon Whisky. Ama l'introspezione, l'interpretazione e l'investigazione, e a volte tende a scavare molto più del necessario. Inguaribile romantico, amante della musica e cantante in erba, si destreggia tra hack n'slash, soulslike, punta e clicca e... praticamente qualsiasi altro tipo di gioco.

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