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Nacon Revolution Pro 3 – Recensione del controller dedicato agli eSports

Il mondo dei Pro Controller è in continua espansione, dato che negli ultimi anni il gaming con periferiche tradizionali ha iniziato a non soddisfare più una consistente fetta della community. Sono moltissimi i giocatori pronti a spendere cifre maggiori rispetto a quelle proposte dalle software house per i modelli base di controller, che si parli di Xbox, PlayStation o Nintendo. Fra le marche più note e rinomate, spicca indubbiamente l’azienda francese Nacon, che negli ultimi anni ha brevettato una linea di controller dalla qualità non indifferente. Questa propone all’utente moltissime features e personalizzazioni per chiunque vi ci si approcci, al fine di migliorare la propria esperienza pad alla mano su PC e PlayStation 4. Vogliamo approfondire oggi il Nacon Revolution Pro 3, che potete acquistare, nel caso in cui siate interessati, attraverso il seguente link. Si tratta di una diretta evoluzione del Nacon Revolution Pro 2, il quale tuttavia va a posizionarsi in una fascia di prezzo leggermente più bassa del Nacon Revolution Unlimited Pro, scontrandosi inevitabilmente con la migliore offerta quest’ultimo modello.

Nacon Revolution Pro 3

Design e dettagli

L’impatto estetico del Nacon Revolution Pro 3 è molto più apprezzabile rispetto a quello del più classico DualShock 4, controller di riferimento a cui tuttavia il prodotto apporta molte modifiche. Parliamo innanzitutto delle levette asimmetriche, le quali in quest’ultima versione presentano anche una superficie concava. Il touchpad si propone con una superficie nettamente più rialzata, e l’ottima croce direzionale ricorda invece la sensazione tattile del Controller Elitè Xbox. La qualità dei materiali è leggermente migliorata rispetto a quanto visto con il precedente modello, tuttavia si discosta in negativo dal Nacon Revolution Unlimited Pro.

I dorsali presentano un feedback non particolarmente piacevole, il quale è accompagnato da rumori alquanto “giocattolosi”, ma che tuttavia offrono all’effettivo una responsività più che adatta. Sono inoltre presenti quattro tasti posti sulla parte inferiore dei grip, facilmente programmabili con dei bottoni posizionati sul retro e utilizzabili per sostituire i pulsanti canonici. Nonostante si tratti di una novità senza dubbio piacevole, i nuovi bottoni sono posizionati in maniera poco confortevole, dato che l’impugnatura della periferica rischia di portare alla loro pressione involontaria, e di conseguenza all’invio di input non necessari o sgraditi. Si tratta tuttavia di condizioni a cui si abitua con facilità, che riusciranno a farsi pian piano amare nelle ore di utilizzo (le quali si presume non saranno poche il controller è pensato per l’ambito competitivo e degli eSports).

Nacon Revolution Pro 3

Features e dettagli del Nacon Revolution Pro 3

Nonostante offra già diverse novità sul fronte esterno, il Nacon Revolution Pro 3 presenta diverse altre features tutt’altro che trascurabili. Nella confezione sono infatti presenti ben tre pesi inseribili sulla parte inferiore delle impugnature per rendere il prodotto leggermente più pesante (nel caso in cui i giocatori ne sentano la necessità). La vera rivoluzione della periferica, che la distanzia nettamente dal modello classico del DualShock 4, risiede principalmente nella presenza di un software abbastanza completo ma decisamente difficile da padroneggiare, il quale permette di accedere a moltissime funzioni perfette per competere e per giocare in maniera ottimale.

Le features del Nacon Revolution Pro 3 sono senza dubbio ottime, ma allontanano di netto l’idea del Plug & Play

Il programma differenzia di netto l’utilizzo su PC – dove il Nacon Revolution Pro 3 è pienamente compatibile – dalla versione PS4, permettendo di cambiare profilo attraverso un pulsante dedicato. In entrambi i casi, l’azienda francese ha pensato di offrire la possibilità di un’esperienza più classica, come sfruttare l’aggiunta di molte novità atte a rendere le ore di gioco più adatte all’utente, il quale attraverso il già citato software è in grado di modificare moltissime funzioni. Parliamo ad esempio della creazione di una zona morta e della possibilità di modificare la sensibilità delle levette, che le rendono quindi nettamente diverse all’utilizzo, come del motore di vibrazione personalizzabile.

Nacon Revolution Pro 3

Si tratta sicuramente di aspetti positivi, che tuttavia vedono come contro la presenza di un cavo USB-C necessario per l’utilizzo, vista l’assenza del bluetooth. Si tratta di un’idea certamente appropriata per rendere il prodotto meno costoso e a restringere il campo dell’utenza al mondo degli eSports, ma parliamo allo stesso tempo di una scomodità non facilmente digeribile per alcune postazioni di gioco. Il tutto, inoltre, porta a una mancanza dell’idea di Plug & Play, dato che per ottenere l’esperienza desiderata è necessario passare discrete quantità di tempo interfacciandosi con il software.

Nacon Revolution Pro 3

8.2

Il Nacon Revolution Pro 3 è un buon controller custom, che va a posizionarsi fra il precedente modello e il Revolution Unlimited Pro, nettamente superiore a livello di qualità e, ahimè, anche di prezzo. Il risultato di questo controller si manifesta con l'offerta di moltissime possibilità per l'utente, le quali vanno tuttavia a rimuovere l'idea di Plug & Play che PlayStation 4 può vantare. Il software di personalizzazione è allo stesso tempo l'innovazione e il tallone di Achille del prodotto, vista la difficoltà riscontrata nell'interazione con questo.

Andrea Pellicane
Nasce nel 2000 già possessore di una Playstation 1 e già appassionato di videogiochi. In tenera età scopre il mondo dell’informatica ed inizia la sua inutile corsa verso la bramatissima Master Race. Nonostante la potenza di calcolo sia la sua linfa vitale è alla perenne ricerca della varietà e di titoli indie che piacciono solo a lui, incurante del fatto che potrebbero funzionare agevolmente anche su un tostapane. Viene spesso avvistato mentre effettua incomprensibili ragionamenti (soprattutto per lui) legati all'economia. Eccelle particolarmente nel trovare i momenti meno opportuni per iniziare e divorare intere serie TV.

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