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NBA 2K21 – Recensione del basket in arrivo su next-gen

NBA 2K21 è il nuovo capitolo del brand dedicato al basket rilasciato il 4 settembre 2020, pubblicato da 2K e sviluppato da Visual Concepts. Quest’anno, però, il titolo si dovrà caricare sulle spalle un peso tutt’altro che indifferente, non perché abbia tantissime funzionalità in più, ma perché sarà un vero e proprio test per le console di prossima generazione. Sì, NBA 2K21 verrà rilasciato anche su PlayStation 5 e Xbox Series X. Ovviamente, prima di arrivare alle console next-gen, gli sviluppatori hanno deciso di rilasciarlo per tutte le piattaforme disponibili al momento: PlayStation 4, Xbox One, Nintendo Switch, Google Stadia e PC. E come si comporta sulle console current-gen?

Liberarsi dell’ombra del padre

Come sempre, in NBA 2K21 le modalità principali sono tre: Partita Veloce, La Mia Squadra e La Mia Carriera. Quest’ultima è risultata davvero interessante e molto più lunga rispetto a quanto visto in passato. Se in NBA 2K20 si era già al college, in questa nuova iterazione si partirà dalle scuole superiori, per poi arrivare al Draft NBA. Nel caso in cui non doveste sapere cosa sia il Draft, è il momento in cui le squadre della lega più importanti del basket mettono a disposizione un contratto per le giovani leve. L’inizio de La Mia Carriera è molto standard, ma con tocchi anni ottanta. Assai interessante la presenza di Jesse Williams (conosciuto per Grey’s Anatomy e Detroit: Become Human) e Djimon Hounsou (Il Gladiatore), che avranno due ruoli di spicco all’interno della trama del titolo. Il nostro protagonista, Junior, deciderà d’intraprendere la carriera da cestista quasi controvoglia, dato che suo padre, un famoso giocatore di basket, è ormai defunto. Questo costringe il giovane a vivere costantemente sotto la sua ombra, almeno finché non riuscirà a liberarsene. Vivremo così i drammi di un adolescente che dovrà lottare con le unghie e con i denti per diventare giovane uomo e poi prodigio dell’NBA.

Per quanto riguarda le famose scelte che ti pone davanti La Mia Carriera, sono molte di meno rispetto al suo predecessore. Molto spesso pensavamo ci dovesse essere una scelta, ma invece il protagonista sceglieva da sé, e questo ci è un po’ dispiaciuto, poiché viene sentita quasi come una mancanza. Ma per il resto, La Mia Carriera di NBA 2K21 è rimasta uguale a quella proposta dal predecessore, e ciò non è certo un elemento a sfavore della produzione in quanto, alla fine della fiera, il tutto s’identifica come un’ottima base da dove iniziare. Ovviamente, non manca la modalità Quartiere, dove si potrà giocare online insieme ad altri giocatori reali e divertirsi nel personalizzare il proprio cestista.

La modalità La Mia Squadra permette a tutti i giocatori di creare un team di cestisti che unisca passato, presente e futuro, o solo uno di questi. Per chi fosse avvezzo ai titoli sportivi, potremmo compararlo al FUT di FIFA. Ma è qui che arriva uno dei più grandi ritorni di tutto NBA 2K21: La Mia Squadra Unlimited. Un torneo dove sono in palio ben 250 mila dollari è tornato per la terza volta all’interno di NBA 2K. Ogni giorno e ogni settimana ci saranno delle sfide da compiere e questo elemento, così come succede nei battle royale o nei game as a service, ne aumenta la giocabilità, poiché gli utenti si sentiranno spinti ad avviare il software anche solo per “vedere quali sfide ci sono oggi“. Sarà possibile giocare tale modalità in solitaria o in multigiocatore.

Un cambiamento sbagliato?

Ma arriviamo ora a uno dei momenti topici di questa recensione: com’è NBA 2K21 pad alla mano? Meraviglioso, le animazioni sono più fluide e la fisica della palla è stata leggermente migliorata. Dunque, come già scritto anche nell’anteprima, i rimbalzi (che siano offensivi o difensivi) saranno davvero vitali, e non qualcosa di “randomico”. Una delle più grandi implementazioni di questa nuova iterazione di NBA 2K è stata, senza ombra di dubbio, il nuovo sistema di tiro. Nei precedenti titoli, bisognava spingere verso il basso la levetta destra (o premere il tasto quadrato/X) e rilasciare quando la barra sopra la testa del giocatore tirante si riempiva al cento percento, così da eseguire un “tiro perfetto”.

nba 2k21Ora, questo sistema è stato sostituito da uno che sfavorisce il lag online. Cosa cambia? Invece di dover aspettare che si riempia, comparirà un segno giallo, e noi dovremo rilasciare quando una piccola barra nera si troverà in quell’area. Il problema di questo nuovo shooting system è che il margine d’errore dei vari cestisti è molto elevato e rovina la sensazione di realisticità data da tutto il resto. C’è anche un altro modo di tirare, però. Spingere la levetta verso la direzione in cui si vuole che la palla vada, quindi prima verso il basso e prima che la barra nera entri nella zona gialla, rilasciare dando la posizione. Detta così, può sembrare molto difficile, ed effettivamente lo è, ma per una semplice questione di precisione che deve essere al millimetro. Ovviamente, questo secondo sistema è per imitare al cento percento la mano di un giocatore di basket. Per quanto riguarda tutto il resto, il titolo è invece rimasto pressoché uguale al predecessore.

Grafica next-gen?

Come ben sappiamo, NBA 2K21 verrà rilasciato anche per le console di prossima generazione (PlayStation 5 e Xbox Series X). Questo significa che la versione current-gen ha avuto un enorme cambiamento grafico? La risposta è, nel caso di questo titolo, assolutamente no. Alcuni piccoli miglioramenti ci sono stati, le luci sul parquet lucido e il pavimento stesso sono meravigliose, ma i modelli sono rimasti identici alla versione NBA 2K20, il cambiamento è veramente minimo; ma non si può richiedere la next-gen su current-gen. Le animazioni dei giocatori e di tutto ciò che è mobile sono state migliorate e rese molto più fluide. Infatti, sarà assai più semplice collegarle e rendere vive e dinamiche le nostre azioni, mentre nella scorsa iterazione era davvero complicato, si percepiva come i vari anelli che componevano la catena dell’animazione si collegassero tra di loro, rendendo il tutto quasi macchinoso.

NBA 2k21Un aspetto degno di nota sono i caricamenti, che siano nascosti o meno, i quali sono molto più veloci, almeno su PlayStation 4. Mentre per quanto riguarda l’aspetto sonoro, i suoni utilizzati appaiono pressoché gli stessi, ma il pubblico ha molta più “voce”, rendendo l’ambiente carico d’energia. Gli sviluppatori di Visual Concepts sono riusciti a rendere ogni partita calorosa, almeno grazie agli spettatori, che si possono considerare il sesto giocatore in campo. Peccato, invece, per gli effetti sonori utilizzati per i cestisti, che sono rimasti gli stessi, forse solo uno o due sono stati aggiunti, anche se bisogna apprezzare le ragazze cheerleader, che appunto accompagnano le azioni dei giocatori, incitandoli a segnare in fase di attacco e a stare attenti durante la difesa. La colonna sonora è ovviamente molto orientata al rap/hip-hop, e sono tutte tracce davvero esistenti, dunque in quel caso sarà il vostro gusto a decidere, ma a noi è piaciuta davvero molto.

Eccoci quindi arrivati al momento più importante per il nostro portafoglio: vale la pena acquistare NBA 2K21? Sì, anche se si è neofiti del genere o dello sport. Ci si ritroverà davanti a ore e ore di divertimento, specialmente giocando con gli amici. E in caso nessuno segua l’NBA, c’è un’ottima modalità carriera, insieme alla Lega, che vi attendono, senza contare che La Mia Squadra può essere giocata anche in solitaria. Ovviamente, nel caso seguiate già lo sport, siete innanzi al titolo pensato apposta per voi.

NBA 2K21

8

NBA 2K21 è il basket visto da Visual Concepts e 2K. È un titolo molto divertente, con una modalità carriera tanto intrigante quanto godibile a livello di trama. La componente multiplayer saprà intrattenere anche i neofiti mentre le sfide giornaliere (e settimanali) sapranno tenervi impegnati per innumerevoli ore. Peccato per il nuovo sistema di tiro, creato per evitare il lag online, ma che purtroppo ha fatto più male che bene. Per quanto riguarda il comparto grafico, ben poco è cambiato, se non il parquet e le luci, mentre i modelli dei personaggi sono rimasti pressoché uguali al titolo precedente.

Angela Pignatiello
Classe '97. Nata e cresciuta con la Metal Gear Solid saga, amo giocare a quasi tutto ciò che mi capita sotto mano. Analizzo tutto ciò che avviene all'interno del mercato videoludico e il suo core: i videogiochi.

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