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Neanche un tifone riesce a fermare i veri videogiocatori

Talvolta il mondo dei videogiochi riserva storie al limite dell’assurdo, dove scene decisamente folli si mescolano a comportamenti genuinamente irresponsabili. Stiamo parlando di un caso nelle Filippine dove un gruppo di videogiocatori ha continuato la propria sessione di battaglie multiplayer nonostante un tifone fosse ormai sopra le loro teste e l’acqua che li avesse raggiunti alle gambe.

Crediamo però di dover chiarire una vicenda che al di là del sensazionalismo che si può fare sulla figura dei videogiocatori, che a parere di una grande massa di persone che non conoscono in modo sincero questo media, sembrano per l’appunto dei folli fuori dal mondo, pronti quasi ad annegare per un videogioco; che in merito a questa specifica vicenda dovremo comunque provare a contestualizzare la notizia nella propria area geografica.

Dalle foto estratte dal video ripreso dal proprietario dell’internet caffè, quello che è evidente è un gruppo di giovanissimi che continuano a videogiocare in un contesto potenzialmente pericolosissimo, nonostante le numerose e molteplici richieste del proprietario di evacuare al più presto la zona. Rimarcando nel contesto immagini di persone troppo concentrate nelle proprie attività per capire i pericoli vicini.

I ragazzi sembrano invece non curarsi troppo della faccenda e semplicemente alzano le gambe per evitare di bagnarsi e continuano nelle loro attività fino a quando si rendono conto di essere ripresi, probabilmente proprio in quell’istante intuiscono la gravità e la serietà della situazione in divenire.

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Fortunatamente per il proprietario, tutti i cavi e i dispositivi elettronici erano posti in alto su degli scaffali o tavoli e in particolare i fili passavano tutti per il tetto, forse proprio per evitare che si danneggiassero in caso di una possibile inondazione.

Dobbiamo infatti chiarire, che il contesto è quello di una zona dove i monsoni sono purtroppo molto frequenti e sono quindi fenomeni certamente distruttivi ma entro una certa soglia, abbastanza conosciuti dalla gente del luogo.

L’immagine di un gruppo di giovanissimi videogiocatori, quasi al limite dell’assurdo, potrebbe trovare una potenziale connotazione geografica, che di conseguenza spiega la tranquillità degli stessi mentre l’acqua mossa dal tifone causa il disastro.

Contestualizzando l’evento nel territorio, possiamo forse immaginare che non siano poi tanto i videogiochi a creare delle persone irresponsabili, quanto in questo caso specifico, la conoscenza e il sottovalutare la tragica abitudine di un fenomeno che sembra comunque far parte della vita di molte persone del luogo.

Fonte:
Samuel Raciti
Videogiocatore incallito, lavora anche come Amministratore condominiale in real life. Questa professione gli ha insegnato, fra le altre cose, l’arte della pazienza e della mediazione, così scarsamente presenti nel mondo di Internet come in quello delle riunioni condominiali. Mal sopporta gli hater seriali, ma apprezza chi in buona fede si impegna per far valere il proprio pensiero e la propria visione del mondo dei videogiochi.

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