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Nioh 2 – Provata una nuova sezione del gioco Team Ninja

Raramente capita di poter seguire così da vicino l’evoluzione di un gioco e i progressi fatti in fase di sviluppo come nel caso di Nioh 2. Durante gli ultimi mesi infatti, sono state molte le occasioni in cui abbiamo potuto saggiare con mano la validità del titolo grazie ad eventi pubblici, ma anche a veri e propri eventi per la stampa. Proprio durante l’ultimo di questi organizzato negli studi di Sony PlayStation a Roma, dove abbiamo avuto modo anche di intervistare il Director di Team Ninja Yosuke Hayashi, siamo stati messi alla prova con una build decisamente avanzata del gioco, una demo che ci ha rivelato un paio di chicche interessanti che hanno condito con più pepe il tutto.

Il castello in fiamme

Dopo una rapida rinfrescata ai comandi di gioco, veniamo catapultati senza troppi preamboli nella nuova mappa di gioco, nella quale prima d’ora non abbiamo mai potuto mettere piede. Si tratta del castello di Kitanosho, famoso per essere stato uno dei meno longevi (solo 8 anni, prima di essere incendiato) e sito nella prefettura di Fukui. Al contrario delle nostre precedenti prove, in questo caso siamo partiti in uno stato avanzato del gioco, con livello e caratteristiche del personaggio già a buon punto. Anche il nostro equipaggiamento era già di tutto rispetto, tanto che in game è stato difficile trovare delle armi abbastanza forti da poter sostituire quelle iniziali.

Come sempre in Nioh 2 gran parte della partita è basata sulla capacità del giocatore di adattare a sé stesso il gameplay, le armi e le tecniche a sua disposizione. In questo specifico caso, ci siamo quindi concentrati a sviscerare alcune caratteristiche più a fondo, come le nuove armi che durante l’utilizzo “caricano” una sorta di potere magico, fino ad arrivare alla preparazione di talismani, bombe e tonici per aiutarci durante il combattimento e disintegrare tutte le minacce.

Nel livello, il nostro compito è come sempre quello di attraversare la struttura, guadagnare terreno per “liberare” delle scorciatoie, e infine raggiungere i nemici che contano. Oltre ai classici yokai, ai nemici umani e a quellii scheletrici che abbiamo già affrontato in precedenza, sono tornati in pompa magna alcuni nemici più arcigni, ai quali abbiamo avidamente sottratto dei nuclei d’anima per poter utilizzare le loro tecniche a nostro vantaggio. Le tecniche yokai, oltre al risveglio dell’anima, sono infatti fondamentali per avere la meglio su nemici standard e boss, e anche sfruttandole sapientemente non mancheranno varie imprecazioni (come da etichetta).

Unione e dualismo

Anche se ci siamo destreggiati discretamente all’interno della fortezza, non sono mancate le volte in cui siamo stati sopraffatti dai nemici, e imparare a sfruttare il contrattacco con la nostra potenza yokai è stato indispensabile per proseguire. Le armi magiche citate poco fa, caricheranno la loro magia a suon di colpi inferti e uccisioni, e sprigioneranno la loro potenza automaticamente una volta raggiunto il massimo. Sfruttare questa dinamica a proprio vantaggio è semplice, ed è molto consigliabile lasciare l’arma quasi al massimo prima di entrare nello scontro con un boss.

A proposito di questi, durante la prova al castello ne abbiamo dovuti affrontare ben due. Il primo era Maeda Toshiie, un mid boss umano estremamente agile e veloce, armato di lancia e con una gittata davvero importante. Al secondo invece (e boss finale) bisogna approcciare in modo totalmente diverso, a causa della sua stazza cinghialesca e dell’entità infuocata dei suoi colpi inflitti.

Per facilitarsi la vita è sempre cosa buona e giusta evocare degli alleati NPC dalle tombe blu, ma sempre facendo attenzione ad avere una scorta adeguata delle tazze necessarie (ahimé, se non le avete, dovrà inevitabilmente partire il farming sulle tombe insanguinate). Altro modo per sfruttare al massimo ciò che c’è a disposizione, è la creazione di tonici e talismani dove, una volta studiato il nostro avversario – ed essere stati inevitabilmente maciullati – potremo capire quali sono i migliori per contrastarlo e per supportarci in battaglia.

Infine, è stato interessante testare una novità assoluta, ovvero una falce cremisi, che con la sua gittata e dinamicità si è rivelata una soluzione molto pratica e versatile per sconfiggere diverse tipologie di nemico. Da quanto testato fino ad oggi, possiamo dire che Nioh 2 è davvero sul piede di guerra, e dopo avere in termini ludici surclassato il già buonissimo primo capitolo ci aspettiamo grandi cose alla sua uscita… soprattutto perché siamo sicuri le sorprese siano solo all’inizio.

Gianluigi Crescenzi
Classe 90, invecchia bene tanto quanto il vino, anche se preferisce un buon Whisky. Ama l'introspezione, l'interpretazione e l'investigazione, e a volte tende a scavare molto più del necessario. Inguaribile romantico, amante della musica e cantante in erba, si destreggia tra hack n'slash, soulslike, punta e clicca e... praticamente qualsiasi altro tipo di gioco.

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