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No More Heroes 3 – Recensione, la geniale pazzia di Suda51

Se dovessimo dividere il mondo in due grandi insiemi, caratterizzandoli dal modus operandi nella creazione di produzioni, siano essi videogiochi, film o chissà che altro, potremmo allora scegliere di dividerli in base alla pazzia/genialità dietro tale produzione. Siamo abituati sempre di più a vivere esperienze studiate al microscopio, che puntano a diventare infallibili (e ovviamente, spesso, fallendo miseramente): ecco allora che ogni open world deve avere tutto in ordine, ogni missione deve essere perfetta e mai ripetitiva, e ogni esperienza non deve presentare alcun tipo di bug. Ovviamente non è questo il caso di No More Heroes 3, un gioco che, come leggerete in questa nostra recensione, fallisce in ciò che è oramai visto come ordinario, ma nonostante tutto riesce a diventare, nel suo essere imperfetto, un must per chi ha un Nintendo Switch. Perché? Perché è fuori di testa.

Nessuna spiegazione, grazie

Se c’è una cosa che No More Heroes 3 (ma in realtà tutta la serie) non dà è una spiegazione: il nostro folle Travis è completamente fuori dai canoni ordinari di eroe/assassino, ha un’arma impossibile, fa cose improbabili e ogni sua azione viene compiuta con una naturalezza disarmante. I primi minuti di gioco ci lanciano subito in una vicenda che, nonostante si sleghi dai due capitoli precedenti, mantiene ferme le proprie convinzioni. Uno strano alieno, arrivato 20 anni prima sulla Terra e salvato da un ragazzino, torna e vuole giocare a fare il supereroe, o per tradurre meglio, conquistare tutto il globo.

no more heroes 3

Niente di strano se pensiamo alle vicende dei precedenti capitoli, nonostante stavolta sia tutto in salsa galattica. Di base ci si ritrova in quell’esagerazione che chi segue One Punch Man può conoscere bene, ma senza la dinamica bislacca del personaggio potentissimo: Travis infatti è semplicemente un assassino che ingloba il suo essere nerd nel lavoro che ama. D’altronde, fai ciò che ami come lavoro e non lavorerai nemmeno un giorno della tua vita, anche quando questo significa uccidere pericoli extraterrestri.

Per quanto riguarda la trama, quindi, la produzione imposta il tutto sull’assurdo, accelera e mette la sesta sorpassando ogni singolo preconcetto legato a ciò che molti definiscono “coerenza”. Se quindi non siete in grado di capire che No More Heroes 3 esiste solo grazie al suo essere assurdo, ciò vogliamo specificarlo con chiarezza in sede di recensione, questo gioco non fa al caso vostro. D’altronde, ogni singolo dettaglio di questa esperienza urla Suda51 in ogni istante, a partire dalle referenzialità alle produzioni Nerd e Pop più famose, fino al modo in cui si prende in giro da solo, giocando proprio sull’esagerazione marcata e irrealistica, al punto da diventare però verosimile, almeno nel mondo di gioco.

Unico limite? Il cielo L’hardware

Ciò in cui No More Heroes 3 pecca decisamente è il comparto tecnico: la grafica ricorda una sorta di Wii in versione migliorata, mostrando gravi problemi di pop up soprattutto in modalità docked, mentre un handheld migliora le prestazioni (soprattutto per quanto riguarda il framerate). Le fasi open world, caratterizzate da un design assolutamente geniale, appaiono inoltre particolarmente spoglie e spesso sono quelle che presentano i problemi maggiori.

no more heroes 3

Ovviamente i limiti, siano essi dovuti a una programmazione poco curante o all’hardware, di sicuro minano l’esperienza generale, specialmente quando ci sono numerosi nemici a schermo, e probabilmente una cura maggiore avrebbe potuto dare quel plus tale da rendere il gioco adatto a un pubblico più vasto. Questo ovviamente non sta a significare che il comparto tecnico sia pessimo; al contrario, grazie a delle trovate che mettono in evidenza una sapienza registica e scenografica di non poco conto, il tutto grazie a una serie di filtri e scelte autoriali che riusciranno senza ombra di dubbio a rendere emozionante ogni singola scena, anche grazie a dei dialoghi geniali.

A questo si aggiungono poi tutte le trovate di Goichi Suda messe nel gioco, che rompono costantemente il “realismo” dell’avventura di Travis con il mondo dei videogiochi e dei cabinati. Se tutto ciò potrebbe sembrarvi buttato alla rinfusa, in realtà si tratta di espedienti ricercati e profondi che riescono ad amalgamarsi molto bene tra loro nonostante a schermo succedano cose che ad occhio inesperto potrebbero sembrare caotiche.

Blood Berry

In termini di gameplay nudo e crudo, il gioco è ben suddiviso in missioni principali, che ricalcano un po’ la struttura del primo capitolo, e secondarie, delle sub-quest che permettono al gioco di aumentare discretamente in longevità. Parlando di quest’ultime, le varie missioni che abbiamo affrontato non brillano per profondità ma di certo sono originali, portando il nostro Travis a viaggiare nell’open world alla ricerca di compiti semplici come tagliare l’erba o recuperare collezionabili, il tutto in location che si mostrano sì spoglie a causa dei limiti tecnici, ma che allo stesso modo hanno un profondo valore in termini di caratterizzazione e genialità.

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Nel corso del gioco Travis potrà poi potenziare se stesso acquisendo nuove abilità, potenziando le proprie statistiche e sbloccando mosse capaci di farvi ribaltare anche lo scontro più ostico. Questo ovviamente sarà reciproco anche con le boss fight, una delle parti più divertenti della serie, che anche in questo No More Heroes 3 si sono mostrate particolarmente curate e capaci di prendervi alla sprovvista più volte. Se quindi avanzare in-game vi richiederà di destreggiarvi tra un nemico e l’altro – abbandonando il classico “thug” dei due capitoli precedenti in favore di una lista di mob decisamente più articolata -, il potenziamento di Travis sarà vitale se vorrete arrivare a concludere il gioco.

Altrettanto fantastico sarà infine uccidere i boss del gioco, che già abbiamo elogiato per i loro pattern d’attacco, ma che meritano un plauso anche per la caratterizzazione estetica – a metà tra un low poly e un qualche trip di un disegnatore alla fine degli anni ’80 – e anche caratteriale, grazie a dialoghi sparoni, decisamente capaci di uscire fuori dal contesto e allo stesso tempo sempre in linea con tutto il gioco.

No More Heroes 3

8.5

Superata la coltre fatta di problemi tecnici che potrebbero incapacitare l'esperienza di gioco, No More Heroes 3 è una perla rara, un gioco fatto con il cuore e non in virtù dei trend e delle aspettative del pubblico, e mostra l'amore che Suda51 mette nei propri giochi e dedica ai fan della sua serie. L'open world non sarà ricco e variegato, il frame rate sarà instabile e sicuramente i problemi di pop up infastidiscono, ma il geniale combat system, la caratterizzazione dei boss e i dialoghi vi faranno dimenticare tutto questo in pochi attimi.

Simone Lelli
Amante dei videogiochi, non si fa però sfuggire cinema e serie tv, fumetti e tutto ciò che riguarda la cultura pop e nerd. Collezionista con seri problemi di spazio, videogioca da quando ha memoria, anche se ha capito di amarli su quell'isola di Shadow Moses.

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