VideogiochiRecensione

Onrush – Recensione dello spericolato titolo di Codemasters

Molto spesso una delle accuse che vengono mosse verso gli sviluppatori di videogiochi e in particolar modo alle grandi aziende, è quella di non riuscire mai a creare qualcosa di nuovo, di mai visto e che riesca a portare quella osannata freschezza all’interno di franchise o, ampliando il discorso, di veri e propri generi. Al contrario di quello che poteva sembrare dalle prime immagini mostrate, Onrush non è un racing game e neanche un gioco automobilistico convenzionale. Finora i titoli che comprendevano squadre sulle quattro o due ruote avevano sempre avuto il comun denominatore della posizione in classifica da raggiungere, oppure della distruzione totale delle altre vetture in arene chiuse. Partendo da qui, Codemasters ha fatto il passo in avanti: come è possibile creare un gioco potenzialmente eSport nella struttura competitiva, stravolgendo i canoni della semplice gara automobilistica, e fondendo il tutto con scontri mozzafiato e un gioco di squadra incisivo? La risposta è Onrush.

The Stampede has come

Come vi abbiamo anticipato, il gioco non prevede gare, ma ci mette di fronte a una serie di sfide dove gli obiettivi consistono in ben altro. Le partite si svolgono tra due squadre, con i team formati da 6 giocatori che dovranno necessariamente cooperare per raggiungere la vittoria. Questo perché i traguardi che ogni tipo di modalità di Onrush ci pone davanti, non vanno tagliati, ma raggiunti accumulando punteggio: la caratteristica fondamentale che le accomuna tutte, è la distruzione totale. Il modo in cui si fa gioco di squadra, il tipo di personalizzazione, e la struttura in generale del titolo, ricordano molto Overwatch, ma non per questo l’aver applicato tale scheletro a un gioco dal genere completamente opposto risulta poco originale.

Qualunque veicolo decideremo di cavalcare, o qualsiasi gara avremo intrapreso, più faremo a pezzi gli avversari e più le nostre probabilità di vittoria saliranno. Badate bene che in Onrush non sono presenti armi come nei kart game, ma per polverizzare i nemici potremo contare solamente sulla fedele carrozzeria della nostra vettura. Ogni mezzo a nostra disposizione possiederà dalle caratteristiche fisse e peculiari, con abilità passive che si attivano in determinate condizioni in gara. Chiaramente lo scegliere la nostra macchina da guerra sarà indispensabile, adattandosi non solo ai bolidi degli alleati, ma anche a ciò che la missione vera e propria richiede. Volete supportare i compagni mentre fanno il lavoro sporco? Meglio guidare una Dynamo. Vi sentite in vena di accumulare tutto il turbo del mondo a suon di sportellate? Salite su di una Enforcer. L’unica abilità non passiva che possediamo è il RUSH o “Abilità Speciale”, differente per tutti mezzi disponibili, ma ugualmente devastante. Per poterlo attivare dovremo caricare al massimo l’apposito indicatore, posto in basso al centro dello schermo, consumando il turbo.

Sky is ours

Per avere la meglio sarà necessario fare uso smodato del turbo: questo si ricaricherà quando compirete acrobazie, quando distruggerete dei gregari – mezzi di colore grigio presenti in tutte le gare, ma non in competizione – e ovviamente quando passerete del tempo con tutte e quattro le ruote sollevate da terra. La sua importanza però è tripla: non servirà solo per andare più veloce e tenere il passo, ma più ne consumeremo e più si caricherà l’indicatore dell’abilità speciale. Inoltre il consumo del turbo è anche indispensabile per ottenere punti in uno dei tipi di gara disponibili. Ci daremo battaglia in 4 differenti modalità:

  • Overdrive: definita “Onrush nella sua forma più pura”, sarà una battaglia che consiste nell’accumulare punti consumando turbo, dove farlo “all’unisono” ne fornirà ancora di più. La vittoria si ottiene vincendo il numero di round richiesto.
  • Countdown: la vecchia corsa contro il tempo, ci vedrà impegnati nel passare attraverso dei portali posti per la pista e segnalati da fasci di luce verde. Abbiamo a disposizione del tempo, che potremo rifocillare passando per questi ceckpoint, ma che se diminuirà fino allo zero farà guadagnare il punto agli avversari. La vittoria si ottiene vincendo il numero di round richiesto.
  • Lockdown: quello che dobbiamo fare in questa modalità è occupare delle zone, all’inizio neutrali, che si spostano a grande velocità per la pista. Per ottenere il punto bisognerà mantenere per almeno 5 secondi il dominio nell’area con un numero di veicoli maggiore di quello avversario. La vittoria si ottiene vincendo il numero di round richiesto.
  • Switch: uno scontro ad eliminazione, dove dovremo distruggere ogni avversario almeno tre volte per ottenere la vittoria. Una volta finite le proprie vite, i giocatori continueranno la gara dando man forte ai compagni, magari proteggendoli e distraendo gli avversari da coloro che sono ancora un obiettivo attivo. Tutti i giocatori partiranno con una moto, per poi passare a un veicolo di seconda categoria una volta distrutti, e poi terza e quarta nello stesso modo.

A parte quest’ultima, che si svolge in round singolo, tutte le altre modalità sono divise per round, che iniziano consecutivamente pochi secondi dopo la conclusione di quello precedente. Questo comporta anche il mantenimento del turbo e della percentuale RUSH accumulata.

Crash and fire

Non illudetevi di terminare incolumi una partita! I modi per finire spiaccicati sono moltissimi, e a volte non potrete proprio fare nulla per evitarlo. I modi per rendere i nemici un cumulo di rottami sono diversi, come il mandarlo fuori pista speronandolo, ma anche colpendolo con la punta del nostro veicolo a folle velocità, o cadendoci sopra dopo un salto da cardiopalma. Attenzione, perché se vi avvicinerete a un avversario troppo tardi sorpassandolo, sarà proprio lui a colpirvi con il muso… e a demolirvi. Una precisione nel prendere il tempo e nel prevedere le mosse degli avversari sarà quindi alla base del gioco, e richiederà un’abilità non proprio scontata. Ricordate, le “eliminazioni a T” sono le vostre migliori amiche. Come ogni gioco cooperativo che si rispetti, anche gli assist avranno il loro valore, e agire per il bene della squadra si rivelerà nel risultato l’arma migliore, bandendo l’egoismo.

Altrettanto importante sarà quindi sfruttare l’envoirement delle piste, dove un semplice alberello posto al centro della pista può significare la distruzione… figuriamoci un bulldozer! Le ambientazioni proposte nei dodici tracciati attualmente disponibili si differenziano per caratteristiche e paesaggi, oltre che per ostacoli e rampe presenti. A rendere tutto ancora più caotico e devastante, la successione giorno/notte e le condizioni atmosferiche che ridurranno la visibilità di molto, portandovi a spiacevoli incidenti anche individuali. Nella modalità partita personalizzata, oltre alla difficoltà sarà possibile scegliere per il proprio massacro personale sia la pista, sia la stagione, sia l’orario di inizio della giornata e anche la velocità con cui avanza il flusso temporale. Volete creare degli scatti “cool” durante le vostre gare? Disponibile per voi anche la modalità foto, che consigliamo di utilizzare proprio nelle partite personalizzate, per scegliere tutto ciò che volete nel vostro shooting personale!

Oltre alla modalità partita personalizzata, ci sono altri tre modi di giocare a Onrush: uno è la storia del gioco, chiamata “Superstar”dove affronteremo i longevi eventi divisi in diverse gare e con obiettivi sempre più difficili; un’altro è la partita rapida online, nella quale cimentarsi contro avversari in carne e

ossa senza troppe pretese con match in piste e incontri casuali; e infine le partite classificate, che al momento della stesura non sono presenti, ma che verranno aggiunte in seguito.

It’s my style

Che gusto ci sarebbe nello spargere rottami a destra e a manca, se non ci fosse anche una forte componente estetica? Riprendendo una similitudine fatta in apertura, Onrush per alcuni versi si ispira ad Overwatch, e il sistema di livello e di personalizzazione skin è pressoché lo stesso. Guadagnando medaglie negli eventi, accumuleremo punti esperienza e saliremo di livello. A ogni livello otterremo una “cassa equipaggiamento” che potremo aprire, e nella quale sono presenti elementi puramente estetici per personaggi e veicoli, come skin per i 12 personaggi, le loro esultanze e le loro acrobazie in moto, ma anche estetiche diverse e coloratissime livree per le vetture, e svariate “lapidi” in pixel art (che compariranno sulla pista nel punto dove verremo fatti fuori). Questi equipaggiamenti sono anche acquistabili con gli “O coin”, ottenibili sempre come premio in game, ma anche tramite la vendita di doppioni trovati nelle casse premio. A dare un senso a tutto questo, la possibilità di diventare MVP della partita grazie ai risultati che hanno portato il team alla vittoria e sbeffeggiare amichevolmente i propri avversari, magari sfoggiando anche il “Crashtag” che fa da contorno al nostro profilo.

Look at the future

Cinematografico, spettacolare e decisamente fuori di testa, il titolo viene accompagnato da una colonna sonora dai toni più che moderni, ma che stranamente non diventano ridondanti nei minuti che passeremo nel menù di gioco. Anche se tecnicamente ci sono un paio di cosine da raddrizzare ed equalizzare, la resa del gioco è ottima non solo sulle versioni aggiornate delle console correnti, ma anche in quelle più attempate che più di una volta hanno mostrato il fianco con produzioni di questo tipo.

La vera domanda è, come verrà supportato il gioco in futuro? I contenuti che sono presenti al momento non fanno certo dispiacere l’acquisto, ma la storia insegna come a decidere il vero successo di un gioco sia l’utenza stessa. Le potenzialità di Onrush sono enormi, in particolar modo nel campo esport, e Codemasters ha dimostrato egregiamente come si può imparare dai passi falsi (vedi la fatica di Micro Machines World Series) tirando fuori artigli e pistoni. Se come si spera il supporto sarà costante (e perché no, gratuito) Onrush potrebbe diventare uno dei brand di punta del genere. Ricordate che il voto che leggete in basso è stato assegnato senza aver ancora avuto la possibilità di giocare le partite classificate, piccola parte che verrà aggiunta appena possibile.

Onrush

9

Codemasters riesce a prendere la propria rivincita con tutti gli interessi del mondo, rimediando al mezzo passo falso compiuto con Micro Machines World Series. Creando un titolo arcade totalmente inedito nella struttura un po' meno nei contenuti, si avvicina prepotentemente agli eSport riuscendo a centrare l'obiettivo principale del gioco, ovvero divertire. Con i differenti tipi di abilità delle vetture e le strategie che i giocatori possono adottare in squadra, l'abilità del singolo non è sufficiente ad ottenere la vittoria. La componente social funziona molto bene, ricalcando per certi versi lo schema visto in Overwatch, ma sbarazzina quanto basta da divenire caratteristica e avere una propria identità. Da giocare assolutamente!

Gianluigi Crescenzi
Classe 90, invecchia bene tanto quanto il vino, anche se preferisce un buon Whisky. Ama l'introspezione, l'interpretazione e l'investigazione, e a volte tende a scavare molto più del necessario. Inguaribile romantico, amante della musica e cantante in erba, si destreggia tra hack n'slash, soulslike, punta e clicca e... praticamente qualsiasi altro tipo di gioco.

Rispondi

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Potrebbe interessarti anche