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Ore 15:17 – Attacco al Treno – Recensione

La paura puĂ² rendere prigionieri, o, alle volte, dare il coraggio necessario per eseguire azioni ritenute folli fino a poco prima. Essere in una situazione “senza speranza” è proprio ciĂ² che trasforma tre ragazzi in persone straordinarie. Ore 15:17 – Attacco al Treno tratta una storia vera, cioè quella dell’attentato (prontamente sventato) avvenuto nell’agosto del 2015 a Parigi. Un’opera che tratti temi seri, che racconta gesti importanti, ma che non lascia nulla, risultando purtroppo non degna del nome del suo regista.
Attacco al TrenoAttori reali, nel vero senso della parola

Il regista americano dirige un film che racconta fatti reali con attori reali: i protagonisti del lungometraggio sono le stesse persone che hanno salvato i passeggeri, i ragazzi senza paura che quel giorno, per caso, si sono trovati nel posto giusto, al momento giusto. Il trio è composto da Anthony Sadler, giovane laureato, Alek Skarlatos, membro della Guardia Nazionale dell’Oregon e da Spencer Stone, membro dell’Air Force statunitense. Eastwood, che ricopre anche il ruolo di produttore, si è principalmente occupato di portare su schermo ciĂ² che gli uomini in questione avevano trascritto nel loro libro.

Attacco al TrenoUomini comuni che compiono imprese straordinarie 

Dopo aver superato i vari loghi, in cui vediamo una collaborazione con Village Roadshow Pictrures, si viene portati sul treno, appena prima che quegli attimi di terrore si susseguano: Anthony inizia a parlare della sua amicizia con gli altri due protagonisti, segnando l’inizio del film. Il lungometraggio in questione ripercorre le vite dei tre amici, dai problemi dell’infanzia, alla ricerca del loro posto nel mondo, fino alla serie di sfortunati eventi che hanno preceduto l’attacco. Durante quell’esperienza che li ha messi a dura prova, il loro legame non ha mai vacillato, diventando la loro arma piĂ¹ potente che ha consentito di salvare le vite di oltre 500 passeggeri a bordo del Thalys n.9364, diretto a Parigi. Nonostante non siano attori veri e propri, il lavoro è degno di nota, probabilmente per l’aiuto di Clint Eastwood. Attacco al TrenoScopri chi sei, comanda la tua vita

Il mantra principale del film, ripetuto assiduamente durante l’allenamento di Spencer, è incisivo e molto esplicativo: quando cominci a capire chi sei, allora capisci veramente quanto potere hai sulla tua vita. Confermando il fatto che Eastwood sia dapprima un attore e poi uno dei registi contemporanei piĂ¹ importanti con all’attivo moltissime pellicole di successo (Million Dollar Baby, Gran Torino, Jersey Boys, American Sniper, Sully), sembra che in questo film il texano non abbia capito chi lui sia: Ore 15:17 – Attacco al Treno è uno dei film piĂ¹ futili che Eastwood abbia mai realizzato.

Tralasciando il fatto che i protagonisti, del prodotto e del fatto reale, siano eroi a tutti gli effetti, l’opera è poco piĂ¹ di un’autobiografia, e di treno ha ben poco. Si passa da un’infanzia passata a giocare a softair, a una serata in discoteca, per poi pensare alla prossima meta da visitare.

Il tutto è girato con delle inquadrature che non rispecchiano minimamente il modus operandi del regista. Agendo così, si è andati a sconvolgere la fanbase dell’autore, che si aspettava, magari, un prodotto, diverso. La fattura generale del film, ovviamente, è buona, rispecchiando la produzione Warner Bros soprattutto nella qualitĂ  delle immagini e dell’audio generale, in grado di far capire tutto anche nei momenti piĂ¹ agitati. Nonostante questo, il film puĂ² essere visto se passato in TV, quantomeno per ricordarci che gli eroi non sono quelli dotati di abilitĂ  sovraumane, ma sono quelli che in un momento critico hanno il sangue freddo e la prontezza per agire immediatamente.

Ore 15:17 - Attacco al Treno

6

Un film che racconta di come tre normalissimi ragazzi abbiano realizzato qualcosa di veramente importante, ma oltre questo non rimane nulla. Consigliato a chi vuole avere un quadro cinematografico dell'accaduto, che perĂ², ahinoi, non instillerĂ  nulla nei cuori dei fan dell'amato regista.

Matteo "mata_luce" Franco
Amante di tutti i generi videoludici, ma piĂ¹ in specifico di quelle opere prettamente single-player: a Matteo "mata_luce" Franco piace vivere le storie dei personaggi e da grande vuole diventare come Naked Snake, alias Big Boss. Il cammino è arduo e tortuoso, ma non demorde.

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