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Overwatch: Zarya perde la Z sul costume, è un riferimento russo

Il nuovo aggiornamento di Overwatch ha portato con se tantissime novità, tra cui una sottile modificata all’estetica di Zarya, noto soldato russo all’interno del videogame. La casa di sviluppo ha rimosso l’iconica “Z” che accompagnava il personaggio dal giorno uno, visto che per lo stato attuale delle cose quello potrebbe passare come un chiaro riferimento al nazionalismo russo, dato che l’omonima lettera è stata recentemente utilizzata per rappresentare questo movimento.

La lettera Z è arrivata a rappresentare “devozione allo stato, rabbia omicida e potere incontrollato”, almeno così scrive il New Yorker, durante la cronaca dell’attacco della Russia ai danni dell’Ucraina. Sebbene Blizzard non abbia annunciato questa modifica nella note patch al momento dell’aggiornamento avvenuta martedi, questa cosa non è passata inosservata agli utenti di Reddit, che  come al solito non se ne lasciano mai sfuggire una. 

Il cambiamento, seppur minore, ci sembra davvero logico. Blizzard sicuramente vorrà prendere le distanze da certe cose, e non vorranno in nessun modo che il loro Zarya possa essere riconducibile alla guerra tra Russia e Ucraina, magari adirato come simbolo della propaganda folle del paese di Vladimir Putin.

The "Z" from Zarya’s Arctic and Siberian Front skins has been removed from the game from Overwatch

La lettera inoltre è stata avvistata su carri armati russi e altri veicoli militari quando l’Ucraina è stata invasa a febbraio, anche se nelle fasi iniziali dello scontro questo simbolo era passato un po’ inosservato. Indipendentemente dal suo intento originale, la lettera si è trasformata in un simbolo chiave per segnalare il sostegno all’assedio sempre più brutale e violento della Russia.

Certamente in casa Blizzard non vogliono altri scandali, oltre quello per accuse di molestie sessuali a causa delle dipendenti che, da un anno a questa parte, ha avuto delle ripercussioni gravissime sia sulla società stessa che sul mondo dei videogiochi, visto che da quel momento in poi sempre più situazioni indecenti di questo tipo sono state denunciate pubblicamente.

Fonte:
Patrizio Coccia
Patrizio non era ancora nato quando entrarono in casa la Super Nintendo e Super Mario Bros. Pochissimi anni dopo, insieme a lui, arrivò anche la Play Station, e fu tutta un'altra storia. Aveva 4 anni quando a malapena riusciva a tenere il controller tra le mani, ma non mollò più la presa, imparando a giocare a tutti i generi. Appassionato di musica rap, film fantasy, e con un passato da writer, predilige indiscutibilmente i giochi di ruolo, fortemente affezionato alla serie di Kingdom Hearts di cui conserva l'intera collezione, spin-off inclusi.

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