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Patapon 2 Remastered – Recensione, i Patapon ritornano a marciare

Nell’ormai lontano 2009 il catalogo della console portatile Sony PSP venne arricchito da un’interessantissimo prodotto. Parliamo di Patapon 2, sequel diretto del primo capitolo che fu anch’esso piuttosto apprezzato. Il lavoro di Japan Studio è piacevolmente ricordato dai giocatori per le sue particolari atmosfere e per via di alcune peculiarità sicuramente inedite per quel che riguarda il campo dei Rhythm Games, le quali vennero tramandate ed ampliate all’ennesima ulteriormente nel secondo capitolo. Tuttavia, è rimasto relegato sul catalogo della prima PSP e non è stato quindi accessibile per chi possiede una console fissa di casa Sony. Questo, fino ad oggi, con l’arrivo di Patapon 2 Remastered su PlayStation 4.

Nell’agosto del 2017 il primo Patapon venne anch’esso rimasterizzato ed approdò sull’attuale generazione, riscontrando però un giudizio del pubblico piuttosto poco lusinghiero. Questo avvenne per via di alcuni problemi tecnici legati soprattutto ad un fastidioso ed ingiustificabile input lag, il quale minava perennemente e pesantemente l’esperienza. Da oggi però Patapon 2 Remastered è stato finalmente reso disponibile sul PlayStation Store, al prezzo budget di 15€ circa. Abbiamo potuto provare in anteprima questo titolo e siamo pronti per parlarvene: saranno riusciti gli sviluppatori a confezionare un lavoro migliore della precedente remastered e rispettoso dell’opera originale? Scopriamolo insieme nelle prossime righe.

Patapon 2 RemasteredOcchi a ritmo

Bisogna, tanto per cominciare, introdurre questo straordinario gioco a chi non ha avuto la possibilità di mettere le mani sugli eserciti di Patapon. Patapon 2 Remastered è un Rhythm Game in 2D piuttosto accessibile nelle basse difficoltà ed alquanto difficile nelle più alte, le quali sono state calibrate allo stesso modo anche nella versione remastered. Non c’è però da aspettarsi un grande classico come i Guitar Hero, in quanto abbiamo a che fare con un’avventura in due dimensioni estremamente lineare.

Parliamo di un’esercito formato da anonimi personaggi simili a degli occhi, i quali marciano in squadra procedendo ostacolo dopo ostacolo. Il loro obiettivo è far fuori ogni nemico che si ponga innanzi per continuare a proseguire… ma certamente non in maniera classica. Sarà infatti il giocatore, che si configura come loro Dio, a permettergli di avere la meglio con i vari comandi. Il combat system è infatti la parte iconica dell’esperienza, e riesce a caratterizzarla fortemente. Si tratta a conti fatti di varie combinazioni di tasti, i quali vengono accompagnati da dei motivetti intramontabili, che restano nella testa del giocatore anche per diverse ore dopo aver spento la console.

Patapon 2 Remastered

Bisognerà utilizzare gli iconici tasti PlayStation per ottenere delle risposte dall’esercito che siano in grado di sterminare ogni minaccia, avanzando pian piano e migliorando nel tempo, con le magnifiche canzoni tribali che a ritmo animeranno ogni scontro. Il titolo include inoltre anche una forte componente gestionale, la quale rende senza dubbio più profonde ed appaganti le vicende. In Patapon 2 Remastered i protagonisti andranno man mano migliorati ed evoluti, e l’esercito diventerà ogni volta più temibile ed in grado di affrontare il nuovo acerrimo nemico.

Semplice porting? 

Lo scopo di Patapon 2 Remastered è quello di riportare sull’attuale generazione il particolare e divertentissimo concept espresso al meglio su PSP. Non si tratta quindi di un remake o di un reboot, ma di un’ottimizzazione per i sistemi moderni di un software ormai piuttosto antiquato, che ha bisogno di una bella boccata d’aria fresca. Anche se purtroppo i modelli non sono stati rilavorati per l’occasione, l’impatto a schermo viene esaltato alla perfezione nella nuova versione.

Patapon 2 RemasteredCome avrete potuto vedere dalle immagini il comparto grafico stilizzato è infatti senza pretese per quel che riguardano il fotorealismo, ma è tutt’altro che indifferente a livello artistico. L’occhio vuole la sua parte ed ogni piccolo dettaglio è davvero ben curato, con delle animazioni fluide ed ispirate, proprio come i diversi nemici. Questi sono tutti molto differenti e la nuova resa grafica è riuscita a renderli senza dubbio più stilisticamente efficaci.

Su PS4 il gioco riesce a presentarsi in ottimo stato, nonostante permanga la presenza dell’enorme banda nera posizionata nella parte bassa dello schermo. Per quel che riguarda PS4 Pro la situazione è addirittura più apprezzabile, in quanto al di fuori di uno strano filmato iniziale non rielaborato il gioco riesce a difendersi egregiamente attraverso il 4K dinamico. Bisogna purtroppo considerare che il lavoro svolto è stato piuttosto timido, in quanto nuovi contenuti non sono stati presentati e Patapon 2 Remastered si mostra esattamente come l’originale sul quadro del gameplay e del magnifico comparto sonoro.

In qualunque caso bisogna considerare che la nuova opera è di conseguenza molto rispettosa delle sue origini, e possiamo quindi accontentarci senza storcere più di tanto il naso per quel che riguarda il confezionamento del prodotto finale. Specialmente se si considera quanto avvenuto con la remastered dal primo capitolo, è bene fare un plauso agli sviluppatori che hanno raddrizzato la via a percorso ormai intrapreso. Possiamo quindi iniziare ad attendere Patapon 3 Remastered?

Patapon 2 Remastered

8.2

Patapon 2 Remastered si è mostrato ai nostri occhi come una remastered solida e ben realizzata, pronta a tornare in perfetto stato sull'attuale generazione. Rispetto alla rimasterizzazione del primo capitolo il lavoro è stato spettacolare, con il fastidiosissimo input lag vanificato ed un'ottima grafica ben valorizzata anche per la versione PS4 Pro. Purtroppo si tratta a conti fatti di una minestra riscaldata, anche se nel migliore dei modi, in quanto i modelli non sono stati migliorati, e non sono presenti dei nuovi contenuti. Tuttavia il gioco riesce a trovare il suo posto sul mercato delle console fisse, pronto per essere assaporato assieme alle suoi motivetti ipnotici e difficili da rimuovere dalla testa anche dopo aver spento la console.

Andrea Pellicane
Nasce nel 2000 già possessore di una Playstation 1 e già appassionato di videogiochi. In tenera età scopre il mondo dell’informatica ed inizia la sua inutile corsa verso la bramatissima Master Race. Nonostante la potenza di calcolo sia la sua linfa vitale è alla perenne ricerca della varietà e di titoli indie che piacciono solo a lui, incurante del fatto che potrebbero funzionare agevolmente anche su un tostapane. Viene spesso avvistato mentre effettua incomprensibili ragionamenti (soprattutto per lui) legati all'economia. Eccelle particolarmente nel trovare i momenti meno opportuni per iniziare e divorare intere serie TV.

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