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Peaky Blinders: Mastermind – Recensione della scalata al trono di Thomas

Peaky Blinders: Mastermind è il primo videogioco ispirato alla nota e apprezzata serie televisiva di Steven Knight e ambientata a Birmingham dopo la prima guerra mondiale. Come molti tra voi sicuramente sapranno, la serie TV Peaky Blinders è sicuramente divenuta cult grazie ai continui cambi di fronte e alle avvincenti strategie del suo indiscusso leader Thomas Shelby, indiscusso protagonista dell’opera che ha saputo conquistare il pubblico fin dalla sua primissima apparizione. Questo intrigante titolo ci porta però alla scoperta di come il carismatico e problematico leader sia riuscito ad ottenere la fiducia e la guida della famiglia Shelby, un’incipit indubbiamente intrigante che ha contribuito ad ampliare enormemente l’interesse dietro alla creatura targata FuturLab.

Dietro la storia della famiglia Shelby

Come detto poco sopra, Peaky Blinders: Mastermind è un videogioco che vuole esplorare le vicende che hanno reso Thomas il leader della famiglia Shelby. Per rendere fede alla serie TV Netflix, gli sviluppatori hanno deciso di farsi aiutare e di coinvolgere anche l’autore stesso nella produzione del progetto. Dunque il titolo vuole fungere da prequel agli eventi visti narrati in TV e ci vedrà prendere il controllo di Tommy e tutti i membri principali della famiglia che i fan sicuramente riconosceranno.

Il titolo vuole farci entrare nella testa di Tommy, e realizzare dei piani perfettamente minuziosi in tutto e per tutto. Dovremo dimostrare di essere in grado di portare avanti la famiglia nel bene e nel male, ed elaborare le strategie vincenti che hanno reso i Peaky Blinder famosi in tutta Birmingham e non solo. Se vi state chiedendo come questo possa essere realizzato… beh, lo analizzeremo proprio ora. Peaky Blinders: Mastermind è un puzzle game con visuale isometrica che al contempo contiene elementi action e dei richiami spiccatamente stealth. In ognuno dei 10 livelli proposti dallo sviluppatore, dovremo controllare i personaggi più amati dei Peaky Blinders per portare a termine le varie missioni che ci verranno proposte di volta in volta. I giocatori avranno a disposizione una timeline, proprio come i montatori di video; ogni personaggio presente nella missione (in alcune di queste sarà fondamentale incastrare i movimenti e le abilità di molti personaggi) avrà una sub barra di timeline, sulla quale compariranno le azioni che compierà e la loro durata nel tempo.

Il titolo è una vera e propria proiezione mentale di Thomas Shelby e, proprio per questo, i giocatori avranno a disposizione la possibilità di riavvolgere il nastro più e più volte, così da evitare qualsiasi errore e progettare un piano praticamente impeccabile. La struttura della Timeline è pressoché perfetta; grazie a questa, infatti, potremo registrare i movimenti dei nostri personaggi, in modo che riavvolgendo il tempo possano agire anche senza il nostro intervento. Grazie a questo stratagemma riusciremo a concatenare le mosse dei nostri personaggi e, ad esempio, potremo chiedere a Tommy di distrarre le guardie, mentre il piccolo Finn si potrà intrufolare negli edifici o borseggiare il mal capitato di turno. Il risultato finale appare a dir poco avvincente e sarà necessario sfruttarlo a dovere per completare le missioni in maniera impeccabile.

Il “gameplay” del titolo non finisce però alla sola composizione della Timeline, poiché ogni personaggio della famiglia Shelby possiede anche delle abilità uniche. Questa struttura regala ancor più profondità al titolo, oltre che un certo fascino, visto che i personaggi a nostra disposizione rispecchiano le caratteristiche che abbiamo visto nel corso delle puntate della serie. Tommy, oltre ad esser la mente dietro ogni piano, sarà in grado di dipanare il suo minaccioso carisma in giro per Bhirmingam, Arthur invece sarà la mano armata della famiglia, oltre che utile per sfondare porte, Polly invece grazie al suo charm potrà scassinare e corrompere gli ufficiali. Jhon, oltre ad usare le mani come il fratello, potrà appiccare incendi, Finn sarà il nostro topo da far intrufolare nei posti più angusti e borseggiare i nostri obiettivi, mentre Ada servirà per distrarre le guardie.

Birmingham è fumosa come dovrebbe?

Graficamente parlando, seppur non eccelso, lo stile di Peaky Blinders: Mastermind ha saputo colpirci assai positivamente. Ogni personaggio è stato ricostruito in maniera fedele (o quasi) a quelli che abbiamo ammirato e amato nella serie TV. Questa dinamica non è affatto da sottovalutare, perché è davvero difficile replicare l’intensità e la bravura degli attori di questo spettacolo televisivo. Le sezioni della storia sono state create in stile fumetto, e questo le rende molto accattivanti. Ogni singola missione è stata ben progettata e sembra veramente di rivedere Tommy in azione; peccato solo per il numero di missioni presenti, un po’ troppo poche per far sentire pienamente appagato il giocatore una volta che quest’ultimo giungerà ai titoli di coda.

Il comparto audio è stato curato alla perfezione, seppur diversi arrangiamenti siano diversi da quelli della serie televisiva, si sono rivelati davvero deliziosi. Ogni effetto sonoro è stato realizzato con la massima attenzione e tutto all’interno dei livelli ludici “suona” esattamente come ci aspetteremmo. In ogni caso, è evidente che gli sviluppatori abbiano puntato moltissimo sulla qualità più che sulla quantità; così facendo sono riusciti a creare un prodotto notevolmente interessante e che può soddisfare sotto quasi ogni aspetto, peccato solo che il budget tutt’altro che elevato non abbia permesso di portare alla luce un doppiaggio che presentasse gli attori originali.

Behind Peaky Blinders

Il titolo nel complesso è davvero ben strutturato, portarci dietro le quinte e metterci praticamente in mano la parte di montaggio di ogni piano della famiglia Shelby è davvero incredibile. Siamo rimasti molto soddisfatti sotto il profilo ludico, inizialmente molto macchinoso da padroneggiare ma a lungo andare estremamente appagante. La parte visiva pecca sicuramente di qualche spunto eccellente, ma se si ama la serie televisiva, sarà molto difficile non trovare del buono in questa introversa Birmingham. La longevità del titolo purtroppo è molto, molto corta; dieci missioni sono davvero poche ma siamo certi che se il titolo avrà successo, potremo vedere un sequel o qualche DLC… dopotutto siamo ancora in attesa della nuova stagione della serie TV.

Se poi a questo si va ad aggiungere un level design davvero eccellente, possiamo tranquillamente definire Peaky Blinders: Mastermind come un notevole puzzle game. Tutto sommato, il titolo è stato confezionato in maniera curata, il gameplay una volta acquisite le competenze generali scivola che è una bellezza e la musica è stata realizzata e strutturata a dovere; certo, l’ambientazione può risultare in alcuni casi ripetitiva, ma in fin dei conti il titolo non è un tripla A quindi ci si può tranquillamente passare sopra. Siete pronti a diventare la mente dietro i Peaky F….. Blinders?

Peaky Blinders: Mastermind

7.5

Peaky Blinders: Mastermind ci porta alla scoperta della scalata di Tommy all'interno della famiglia Shelby, un'incipit indubbiamente azzeccato che ha saputo intrigarci fin dal primo istante. In-game sarà nostro compito studiare e mettere in pratica dei piani minuziosi e all'altezza dell'astuzia di Tommy, idea che poggia le sue basi su un ottimo comparto ludico affiancato da un lavoro tecnico abbastanza accattivante. Siamo insomma davanti a un prodotto che sicuramente saprà coinvolgere ogni amante di puzzle game e qualsiasi appassionato della serie TV, peccato solo per una longevità non proprio esaltante che smorza l'entusiasmo una volta giunti ai titoli di coda.

Alessio Cialli
Eclettico personaggio, ha iniziato la sua carriera videoludica con un Commodore 64. Si consacra nei titoli Platform, Stealth e GDR. Titolo preferito: Alex Kidd in Miracle World "Sega Master System", gioco più vecchio di lui!

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