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Pillars of Eternity II: Deadfire – Anteprima

Non è un segreto che con i suoi titoli, e in particolar modo con Pillars of Eternity, il team di Obsidian Entertainment ci abbia davvero trattato coi guanti bianchi. Poco meno di un mese fa, gli sviluppatori hanno annunciato la data di uscita del secondo capitolo di questo gioco di ruolo “old-school”, fissata per il 3 di aprile. Pillars of Eternity II: Deadfire ha avuto un successo clamoroso già dal suo annuncio, forte della qualità estrema e dell’appeal che già il suo predecessore è riuscito a scaturire nei giocatori, specialmente quelli più esigenti. Durante gli ultimi giorni, abbiamo avuto l’occasione di provare il titolo in anteprima grazie alla Closed Beta, e ci siamo resi conto di come all’effettivo lo studio californiano sia riuscito a plasmare e perfezionare una ricetta già buona su ogni piano. Dopo una minuziosa creazione del nostro personaggio (che attua un sistema rimasto invariato dal predecessore, se non per la possibilità di scegliere più classi), con la scelta della razza, l’aspetto, e ovviamente tutte le abilità, le caratteristiche e le competenze iniziali, saremo catapultati in quello che è il fulcro stesso del nuovo titolo: l’arcipelago di Deadfire. Lo step principale che infatti il titolo ha compiuto con questo secondo capitolo, risiede nel far gestire al nostro avatar principale un’imbarcazione, che ovviamente ci sarà indispensabile per spostarci tra un’isola e l’altra.

Facendo un piccolo passo indietro, teniamo a precisare che questo titolo non è adatto a tutti i tipi di palati, disseminato oltre che di aree da esplorare nelle varie location, anche di numerose righe di testo da leggere, risposte da dare, e centinaia di oggetti diversi disponibili alla compravendita. Per fortuna la campagna crowdfunding per il titolo ha già un anno fa superato di gran lunga il goal per la traduzione del titolo in italiano, e di conseguenza il titolo potrà essere fruito anche nell’amata lingua dello stivale. La sessione di test ovviamente è partita fornendoci già dei level up disponibili – di preciso fino al livello 6 – e con dei compagni di squadra in party che si amalgamano in modo omogeneo per capacità e ruoli. Stavolta il nostro party sarà composto da soli 5 membri, uno in meno rispetto al predecessore, che in alcune concitate fasi poteva far risultare gli scontri troppo “pesanti”. Il level up istantaneo ha fatto sì che potessimo concentrarci principalmente sia sui combattimenti, sia sul fulcro “marittimo” che questo nuovo capitolo propone. Il nostro punto di partenza nella prova (che conta in totale solo una centesima parte dell’intero gioco!) sarà l’isola di Tikawara, dove incominceremo la nostra quest, dedicata alla ricerca di una compagnia scomparsa.

Ciò che il team di Obsidian è riuscito a fare con la modalità di combattimento è sorprendente: Pillars of Eternity II: Deadfire vede entrare nel sistema di fight numerose novità, che hanno lo reso allo stesso tempo più snello e moderno, ma rimanendo ancorati alla strategia, necessaria per sconfiggere gli avversari più ostici. Quando invece ci troveremo a solcare le acque dell’arcipelago, ci ritroveremo non solo a dover scegliere le terre verso cui fare rotta, ma dovremo impegnarci al meglio per gestire la nostra ciurma e le risorse. Mentre siamo a largo, non mancheranno certo degli scontri navali: essendo una totale innovazione, era lecito aspettarsi delle meccaniche non proprio rodate al meglio, e all’effettivo il team non sembra essersi spinto troppo oltre. Queste battaglie si traducono in un combattimento a turni molto basilare, e con la possibilità di abbordare le imbarcazioni nemiche.

Se prendiamo come esempio il titolo precedente, Pillars of Eternity II: Deadfire sul piano tecnico riesce davvero a fare il salto di qualità, con una fluidità dei movimenti migliorata, tempo di caricamento che si abbassa drasticamente, e la gestione delle IA che ha ridotto al minimo gli episodi “bizzarri”. Tirando le somme, Obsidian è in assoluto uno dei team che senza dubbio ha tirato fuori da Unity il meglio possibile. Anche graficamente la qualità del lavoro ha subito un upgrade non indifferente, complice non solo il lavoro dei designer, ma anche la scelta e lo stile delle location dell’arcipelago. Il design dei personaggi, compreso quello degli NPC, non ha perso il proprio stile e carisma, ma con un aumento non indifferente dei dettagli (specialmente se spingiamo il titolo a qualità massima).

Anche se le ore che ci hanno accompagnato sono state almeno una decina, come abbiamo già detto questa versione basilare – e già avviata – di Pillars of Eternity II: Deadfire non è nient’altro che una piccolissima esperienza se paragonata all’abnorme prodotto finale. Le nostre impressioni, specie a livello tecnico, sono state più che positive, e ci aspettiamo un arrivo in pompa magna che sappia attirare i fan dei giochi di ruolo classici.

Gianluigi Crescenzi
Classe 90, invecchia bene tanto quanto il vino, anche se preferisce un buon Whisky. Ama l'introspezione, l'interpretazione e l'investigazione, e a volte tende a scavare molto più del necessario. Inguaribile romantico, amante della musica e cantante in erba, si destreggia tra hack n'slash, soulslike, punta e clicca e... praticamente qualsiasi altro tipo di gioco.

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