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PlayStation Studios: tra vecchie, nuove e altre possibili acquisizioni

Vi ricordate quando la battaglia tra Sony, Microsoft e Nintendo si combatteva a colpi di esclusive? Se ci pensate, fin dall’inizio è sempre stato così, anche prima della PS1, ma a quanto pare nel 2021 sembra evidente che il terreno di guerra non sia più il titolo in sé per sé, ma direttamente gli studi di sviluppo. Infatti, se ormai la grande N gioca un vero e proprio campionato a parte, a contendersi il “trono” di regina del mercato sono rimasti in due, per l’appunto Sony e Microsoft. La seconda da diversi anni sta spingendo molto sull’acquisizioni di studi talentuosi come i Ninja Theory, creatori di Hellblade: Senua’s Sacrifice e attualmente a lavoro su Hellblade 2, oppure l’ancora più clamorosa appropriazione del gruppo ZeniMax che fa accomodare niente meno che Bethesda sotto la sua ala protettrice. Questo ovviamente ha causato uno spostamento di equilibri importante, soprattutto dopo il recente Summer Game Fest in cui è stato svelato che titoli del calibro di Starfield e il nuovo The Elder Scroll saranno esclusive dell’ecosistema Microsoft, oltre ad essere presenti al day one per i possessori del Game Pass. Ma quale è stata la risposta di Sony con i suoi PlayStation Studios?

Returnal

Un piccolo recap 

Sony, sebbene non abbia mai “ufficializzato” la sua squadra prima della creazione dei PlayStation Studios, aveva già dei validi alleati nella lotta contro Microsoft: Guerrilla Games, Naughty Dog, Insomniac Games. Questi sono solo tre degli studi che ormai, da tempo quasi immemore, collaborano a braccetto con la società giapponese per creare un ecosistema fatto di grandi titoli fruibili, per la maggior parte, solo ed esclusivamente dagli utenti PlayStation. Arriviamo quindi in tempi più recenti, quando la stessa Sony decide di mettere sotto un’unica bandiera questi team che, di base, già lavoravano a braccetto con loro. Ecco qui che, oltre ai tre gruppi già nominati, si iniziano ad aggiungere altri come Bend Studio, Team Asobi, London Studio, Media Molecule, San Diego Studio, Santa Monica Studio, Sucker Punch e Poliphony Digital.

Ogni team ha fatto creazioni eccezionali, andando a scomodare pesi massimi del calibro di God of War, fino ad arrivare a brillanti idee come Dreams. La sensazione è quella che i PlayStation Studios vogliano essere un gruppo estremamente vario ed eterogeneo, capace di abbracciare ogni singolo tipo di giocatore: dagli amanti degli sportivi, fino ad arrivare a chi predilige una storia ricca di emozioni. A confermare questa volontà, infatti, ci ha pensato anche il recente annuncio dell’acquisizione di Housemarque, papà di Returnal e di Alienation, giusto per citarvi un paio di loro creazioni. Il team finlandese ha appena trasformato la lunga partnership con Sony in qualcosa di sensibilmente diverso, dato che ora potranno sfruttare a pieno le risorse che la società mette a disposizione ai suoi team interni.

Quali sono i prossimi passi per i PlayStation Studios?

Sebbene sia impossibile dire con certezza quali saranno i prossimi studi a far parte del team PlayStation, possiamo per certi versi intuire o supporre alcune cose dall’andamento generale del mercato. Il primo che ci viene in mente è Bluepoint Games, studio che lavora principalmente a remastered e remake, conosciuti soprattutto per la “ristrutturazione” di due titoli importantissimi per l’industria moderna del videogioco: Shadow of Colossus e Demon’s Souls. Sebbene i loro lavori dal punto di vista tecnico siano davvero impeccabili, sarebbe l’ora che lavorassero ad un prodotto interamente proprio, magari una nuova IP che li possa affermare ancora di più. Un altro grande studio che potrebbe, magari un giorno, far parte della famiglia Sony è una software house storica come Level-5. La casa giapponese ha lavorato per anni anche a giochi esclusivi Nintendo come Yo-kai Watch o la serie del Professor Layton, ma possiamo dire che è stato su PlayStation che hanno tirato fuori il meglio di loro: i due capitoli di Dark Cloud, Rogue Galaxy, entrambi i Ni No Kuni e tanti altri. 

Altri rumor vedono Arc System Works, autori di Guilty Gear, BlazBlue, Granblue Fantasy Versus e Dragon Ball FighterZ, anche se questo team in particolare si è sempre occupato di pubblicare giochi praticamente su tutte le piattaforme, ha da sempre puntato molto sul picchiaduro, genere che in Giappone continua ad essere amatissimo e che renderebbe logica la scelta di Sony di acquistarlo. Non è da escludere poi che Sony nei prossimi mesi possa annunciare proprio l’apertura di altri team interni, che possano lavorare su nuove IP o ampliare quelle già esistenti con tante nuove storie, un po’ a richiamare operazioni commerciali in stile Lost Legacy di Uncharted. Inoltre, ancora più recentemente, a conferma di questa tesi ci ha pensato anche la notizia dall’acquisizione di Nixxes Software, compagnia olandese specializzata in video game design e porting – che vede tra alcuni dei suoi lavori più famosi il recente Marvel’s Avengers e Shadow of the Tomb Raider – entrata ufficialmente nei PlayStation Studios Technology, Creative, & Services per offrire supporto tecnico agli altri team interni, anche se ad ora non abbiamo ulteriori notizie.

In conclusione i PlaySation Studios potranno essere un’arma davvero importante per Sony in questa nuova generazione, dato che all’effettivo, mai come questa volta, si stanno gettando le basi per un futuro importante. La diversità probabilmente è la base sui cui poggia l’intero progetto, potendo abbracciare tantissimi giocatori con diversi gusti ed età. Bisognerà vedere nei prossimi mesi come andrà evolvendosi la questione, dato che anche sulla recente acquisizione di Housemarque sembrano ci siano stati dei retroscena abbastanza importanti. Sarà davvero interessante scoprire come la società giapponese e Microsoft affronteranno questi nuovi scenari per ingrandirsi e portare più acqua possibile al proprio mulino. Allo stato attuale, però, siamo ancora nelle fasi iniziali, e per vedere che evoluzione prenderà il tutto – e di conseguenza anche il mercato – ci vorrà ancora molto tempo.

Patrizio Coccia
Patrizio non era ancora nato quando entrarono in casa la Super Nintendo e Super Mario Bros. Pochissimi anni dopo, insieme a lui, arrivò anche la Play Station, e fu tutta un'altra storia. Aveva 4 anni quando a malapena riusciva a tenere il controller tra le mani, ma non mollò più la presa, imparando a giocare a tutti i generi. Appassionato di musica rap, film fantasy, e con un passato da writer, predilige indiscutibilmente i giochi di ruolo, fortemente affezionato alla serie di Kingdom Hearts di cui conserva l'intera collezione, spin-off inclusi.

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