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Pode – Recensione, il co-op puzzle di Henchman & Goon arriva su PlayStation 4

Lo ricordo ancora, avevamo già affrontato quest’argomento in una nostra precedente recensione… I videogiochi posso essere arte, ovviamente non tutti, ma alcuni di loro si distinguono dagli altri raggiungendo un livello superiore; tra questi c’è sicuramente Pode, gioco che abbiamo già avuto la fortuna di testare su Nintendo Switch. Ma se quest’opera è davvero così bella e preziosa non trovate che sia giusto allargare il bacino d’utenza al di fuori del pubblico Nintendo? Con ogni probabilità gli sviluppatori di Henchman & Goon, incoraggiati dalle valutazioni positive ottenute, hanno pensato proprio questo e hanno quindi deciso di portare Pode anche su PlayStation 4. Andiamo quindi a scoprire assieme come si comporta questo gioco sulla console ammiraglia di Sony.Pode

Un piccolo ripasso

Abbiamo già avuto modo di analizzare la trama e il gameplay di Pode nella nostra recensione della versione per Nintendo Switch, ma sono sicuro che un piccolo ripasso non potrà di certo far male. Quest’opera tratta efficacemente il tema dell’amicizia e dell’altruismo, intrappolando il giocatore in un turbinio di emozioni senza fine. Nel tentativo di riportare una stella cadente nel firmamento da cui proviene, una piccola pietra si avventurerà con la sua nuova amica all’interno di misteriose grotte che porteranno le due a vivere delle esperienze indimenticabili tra puzzle e misteri ispirati all’arte norvegese. Entrambe dovranno imparare a collaborare sfruttando le loro peculiari abilità per poter proseguire nella loro scalata che le porterà al traguardo tanto atteso, regalando svariate ore di divertimento al giocatore che si approccia a questo gioco.Pode

Come cambia Pode da Switch a PlayStation 4

Che dire, Pode è ancora uno spettacolo per gli occhi: i suoi livelli sono sempre ricchi e colorati e l’interazione tra questi e i poteri dei nostri due piccoli eroi dà vita a colori e a immagini che rapiscono il giocatore. Anche la colonna sonora è bella come sempre e grazie alle sue sonorità calme e rilassanti, condite da note malinconiche, fa vivere all’utente un’esperienza piena d’emozioni. Qualcosa cambia però su Playstation 4 e, per nostra sfortuna, non in maniera positiva. Viene infatti a mancare quella modalità cooperativa che i giocatori Switch avevano sicuramente amato: se coloro che giocavano sulla console ibrida Nintendo potevano infatti scegliere di condividere un Joy-Con con un amico per vivere questa fantastica avventura, non sarà lo stesso per coloro che affronteranno quest’opera con in mano un DualShock 4. Si tratta di uno sbarramento strutturale, infatti per sua natura il controller PlayStation 4 non può essere condiviso con un’altro giocatore il quale, per partecipare alla partita, dovrà munirsi di un secondo controller. Inoltre gli sviluppatori di Henchman & Goon avrebbero sicuramente potuto sfruttare meglio il controller della console Sony, magari utilizzando l’altoparlante integrato per la riproduzione degli effetti di gioco (feature utilizzata in molti altri videogiochi) o, perché no, cambiando il colore del led del controller in base al personaggio da noi utilizzato in quel momento (in fondo la pietra è colorata di blu e la stella di è gialla, tutti colori riproducibili da nostro fidato Dual Shock 4).

Ovviamente tutto ciò non incide sull’esperienza di gioco in generale, che è come sempre appagante ed emozionate, ma sicuramente con qualche piccola attenzione in più Pode avrebbe potuto dare il massimo anche su PlayStation 4. Sarebbe infatti bastato davvero poco agli sviluppatori di Henchman & Goon per ricreare quella magia che gli utenti hanno potuto vivere efficacemente su Nintendo Switch.

Pode

8.3

Proprio come su Nintendo Switch, Pode si rivela sempre estremante bello da vedere e molto piacevole da giocare. I temi affrontati da quest'opera sono davvero profondi e lanciano il giocatore in un turbinio di emozioni. L'unica vera pecca di questa versione è rappresentata dalla maggior difficoltà di condivisione della partita con un amico, che è infatti limitata dalla presenza di un secondo controller.

Marco Crippa
Il mio debutto nel mondo videoludico inizia verso la fine del 1990 con un bellissimo Commodore 64. Negli anni a venire sono passato da una console all'altra senza mai sdegnare il mio amato PC, ma senza amarne mai una in particolare. Non sono tipo da console war, io compro la piattaforma in base alle sue esclusive così da non dovermene mai pentire.

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