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Pokémon Mystery Dungeon: Squadra di Soccorso DX – Anteprima dell’inaspettato remake

Il Pokémon Direct indetto da Nintendo in data 9 gennaio 2020 è risultato essere in fin dei conti piuttosto scoppiettante. La parola d’ordine per quest’ultimo può sicuramente essere “inaspettato”, dato che gli annunci sono stati tutt’altro che prevedibili. Oltre alla finestra di lancio dell’attesissimo servizio Pokémon Home abbiamo conosciuto il futuro di Pokémon Spada e Scudo, legato ai due DLC che hanno creato diversi malumori. Tuttavia un’interessante annuncio ha fatto fortunatamente capolino, ed è riuscito a mettere d’accordo – bene o male – l’intera community: Pokémon Mystery Dungeon: Squadra di Soccorso DX.

Parliamo di un remake del capitolo uscito originariamente nel 2006, che già al tempo venne particolarmente apprezzato dai giocatori. Potremmo forse definire l’episodio originale come il più amato per quel che riguarda i vari spin-off di Pokémon Mistery Dungeon, e lo sviluppatore Spike Chunsoft non può certamente permettersi di sbagliare nella sua nuova opera. Abbiamo potuto provare Pokémon Mystery Dungeon: Squadra di Soccorso DX in una demo gratuita rilasciata sull’eShop di Nintendo Switch in occasione del Pokémon Direct, come sarà andata?

Pokémon Mystery Dungeon: Squadra di Soccorso DXBuongiorno, ma sono un Pokémon?

A dare il benvenuto al giocatore non c’è né un professore né la mamma del protagonista, ma una particolare situazione. Dopo aver infatti selezionato la lingua si ha subito una discussione con quella che sembra essere un’entità astratta. Questa procede con il porre diversi semplici quesiti, proprio a NOI che siamo estremamente incuriositi dall’altra parte dello schermo. Dopo qualche risposta – che il gioco si aspetta venga fornita in maniera squisitamente sincera – l’avventura ha finalmente inizio.

In base a quanto selezionato il titolo proverà a delineare sommariamente il nostro carattere, tra l’altro riuscendoci inspiegabilmente molto bene, e provvede quindi a consigliarci un Pokémon starter in linea con l’analisi della nostra persona. Ciononostante la scelta fra i molti mostriciattoli disponibili rimane sempre quella del giocatore, che può accogliere o meno l’idea che l’opera propone. Si passa poi alla selezione del proprio compagno, la quale non viene invece in alcun modo suggerita ed è limitata al roster già visto, salvo ovviamente per il Pokémon principale già selezionato. Le prime differenze con la versione originale si notano già da qui, perché questa libertà di scelta non è stata purtroppo sempre presente negli altri capitoli dello spin-off.

Ci si rende immediatamente conto di come il protagonista non si ritrovi effettivamente nel suo corpo, qualunque sia stata la scelta del Pokémon iniziale. In Pokémon Mystery Dungeon: Squadra di Soccorso DX una parte importante della storia risiede nello scoprire che cosa è successo. Cos’ha mutato il protagonista in un Pokémon? Nella demo questa tematica viene toccata molto delicatamente, e non abbiamo ancora potuto assaporare a pieno lo stile narrativo di questo remake. Quello che invece viene mostrato al meglio è il fulcro dell’opera: il gameplay.

Pokémon Mystery Dungeon: Squadra di Soccorso DX

Avventure nei Dungeon

In Pokémon Mystery Dungeon: Squadra di Soccorso DX l’obiettivo di ogni giornata consiste “semplicemente” nell’esplorare i dungeon, non per mero divertimento però, perché si sarà sempre impegnati in delle missioni fornite da altri Pokémon. In questo modo si può salire di livello ed apprendere nuove mosse, ma anche ottenere monete e oggetti utili, e allo stesso modo migliorare il rank della propria squadra di salvataggio creata proprio per rappresentare i due membri. Una volta entrati nel dungeon bisogna procedere piano per piano, con un gameplay che nonostante sia rimasto molto fedele è ancora particolarmente fresco: Pokémon Mystery Dungeon: Squadra di Soccorso DX è infatti un titolo grid-based, al contrario dei capitoli della serie principale, e riesce a risultare come un ibrido tra un sistema di combattimento a turni ed uno in tempo reale. Con le mosse dei Pokémon che possono essere cambiate, combinate e migliorate, c’è davvero poco di cui potersi lamentare.

Tra un dungeon e l’altro la storia prosegue, e l’avventura sembra non tendere alla monotonia. Purtroppo la demo scaricabile ha una durata che si aggira intorno all’ora, e non possiamo quindi per il momento trarre giudizi che all’effettivo rischierebbero di rivelarsi inesatti. Nel corso di quest’esperienza abbiamo notato come diverse caratteristiche – più o meno piccole – siano variate rispetto alla versione originale, anche se una spicca ovviamente più delle altre. Parliamo ovviamente del comparto grafico, il quale è stato completamente rimodernato ed adattato all’attuale generazione videoludica. I modelli in 3D sono piuttosto piacevoli, anche se le magagne grafiche dovute alla poca potenza di calcolo di Nintendo Switch si fanno sentire; inoltre, l’atmosfera è sicuramente molto originale. Sembra quasi sempre di trovarsi in un sogno, ed i suoni – come anche l’ambientazione – puntano a tratti ad un tema onirico, che riesce senza alcun dubbio a farsi apprezzare. Purtroppo gli sviluppatori non sono riusciti a combattere i 30 fotogrammi al secondo, che sono per fortuna  particolarmente stabili.

Pokémon Mystery Dungeon: Squadra di Soccorso DX

In prima battuta Pokémon Mystery Dungeon: Squadra di Soccorso DX sembra configurarsi come pronto per essere promosso a pieni voti, anche se ovviamente non ci è stato possibile approfondire l’esperienza come dovuto. Con qualche piccola incertezza tecnica, che speriamo venga risolta nella versione finale, non possiamo che attendere con trepidazione il giorno del debutto, previsto per il 6 marzo 2020. Nel caso in cui siate interessati al progetto vi consigliamo di recarvi sull’eShop di Nintendo Switch per scaricare la Demo gratuita ed immergervi anche voi nell’assaggio di quest’esperienza. Per fortuna tutti i progressi conseguiti verranno salvati per la versione finale e non dovrete ripetere gli stessi passaggi più volte. Appuntamento allora con la nostra recensione finale che arriverà presto, continuate a seguirci per saperne di più!

Andrea Pellicane
Nasce nel 2000 già possessore di una Playstation 1 e già appassionato di videogiochi. In tenera età scopre il mondo dell’informatica ed inizia la sua inutile corsa verso la bramatissima Master Race. Nonostante la potenza di calcolo sia la sua linfa vitale è alla perenne ricerca della varietà e di titoli indie che piacciono solo a lui, incurante del fatto che potrebbero funzionare agevolmente anche su un tostapane. Viene spesso avvistato mentre effettua incomprensibili ragionamenti (soprattutto per lui) legati all'economia. Eccelle particolarmente nel trovare i momenti meno opportuni per iniziare e divorare intere serie TV.

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