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Project Triangle Strategy – Anteprima, Square Enix colpisce ancora

Nell’ultimo Nintendo Direct, tra annunci probabili e inaspettati, è stata rivelato un nuovo RPG che bolle nel pentolone di Square Enix e che uscirà il prossimo anno: stiamo parlando ovviamente di Project Triangle Strategy. Sulla falsariga estetica del fortunato Octopath Traveler, Square Enix ripropone un gioco in HD-2D con un combat system sensibilmente diverso da quelli dei precedenti titoli strategici della stessa casa di produzione. Sorprendentemente, la demo di Project Triangle Strategy, oggetto di questa anteprima, è stata resa disponibile subito dopo l’annuncio. Cosa ci dobbiamo aspettare da questo RPG? Il sistema di combattimento riesce a essere al contempo innovativo ed efficace?

Primi momenti di gioco: l’estetica incontra la diplomazia

Avviando la demo, il gioco ci mette subito in guardia: stiamo per giocare due capitoli intermedi di Project Triangle Strategy, per cui la storia sarà (per forza di cose) di difficile comprensione. Inoltre, la difficoltà dei combattimenti è superiore a quella del gioco definitivo, nell’intento di dare ai giocatori una sfida impegnativa per spronarli a saggiare al meglio il sistema di combattimento; non è la prima volta che Square Enix adotta una decisione simile, riscontrabile anche nella prima demo di Bravely Default II. Tralasciando la storia, che per il momento sembra ricalcare i topoi del racconto epico cavalleresco (regni in conflitto, contese sul trono, prodi paladini alla riscossa), i personaggi appaiono ben caratterizzati, sia graficamente che nel modo in cui agiscono.

 

Ogni alleato ha una personalità ben precisa, e questo lo sperimenteremo presto sulla nostra pelle nelle sessioni di votazione. Una prima innovazione di Project Triangle Strategy risiede in queste brevi quest dal retrogusto giurisprudenziale in cui l’obiettivo è convincere il proprio esercito a seguire un determinato piano. Se, per esempio, c’è da decidere se scendere a compromessi col nemico o se attaccare, ogni personaggio avrà la sua idea in merito. Sta a noi giocatori rafforzarla o smontargliela prima del momento del voto, in cui tutti i personaggi si esprimeranno sul da farsi; il gioco, ovviamente, seguirà la direzione di queste scelte collettive.

Un altro interessante elemento è l’introduzione delle convinzioni. Nelle fasi di esplorazione, che nella demo purtroppo sono decisamente residuali, saremo chiamati a interloquire con alcuni personaggi scegliendo una delle tre opzioni di dialogo. La nostra scelta aumenterà il punteggio di un parametro tra pragmatismo, moralità e libertà che, tuttavia, non sarà visibile al giocatore. A seconda della convinzione prevalente, il gioco prenderà una piega differente, facendoci incontrare personaggi diversi e dando un taglio differente alla storia principale.

A livello tecnico, Project Triangle Strategy è già così una meraviglia per gli occhi e per le orecchie. La grafica HD-2D che abbiamo tanto amato in Octopath Traveler si ripresenta in una veste migliorata e sensibilmente più funzionale al sistema di gioco. Infatti, in Project Triangle Strategy possiamo dire addio alla visuale fissa in favore di una telecamera regolabile con il Joy-con sinistro. Questo, specialmente in battaglia, è fondamentale per individuare trappole, tesori o nemici nascosti all’interno della mappa, oppure per pianificare al meglio gli spostamenti dei personaggi.

Project Triangle Strategy

Pronti alla battaglia: il battle system di Project Triangle Strategy

Veniamo ora alla portata principale servita nella demo, ovvero il battle system. Già dal trailer, abbiamo potuto veder comparire una scacchiera sul terreno di gioco, pressoché identica ai titoli della saga di Fire Emblem. Tuttavia, in Project Triangle Strategy è assente la divisione tra turno del giocatore e turno del nemico. Infatti, ad attaccare per primi saranno i personaggi (amici o nemici) con la velocità più alta, similmente a quanto accade in Octopath Traveler. Ma andiamo per ordine: una volta selezionato il capitolo successivo, dopo una cutscene ed eventualmente una breve fase di esplorazione, si apre la schermata dei preparativi, in cui è possibile scegliere le unità da schierare, fare rifornimenti e dare uno sguardo alla mappa. Anche in questo caso si sentono le somiglianze con Fire Emblem, ma senza la chiarezza e semplicità dell’interfaccia che contraddistingue i titoli di Intelligent Systems.

Una volta avviato il combattimento, bisognerà schierare le unità sulla scacchiera per annientare i nemici. Similmente ai titoli della saga di Bravely Default, se non si vuole (o non è possibile) attaccare, si può terminare il turno subito per ottenere un PT che, come nel caso dei Brave Point, dà accesso a determinati attacchi, solitamente più potenti di quelli regolari. Se invece si desidera attaccare, l’unità in difesa non potrà attaccare, azione consentita solo durante il proprio turno. Occhio alla tattica: se si colpisce un nemico alle spalle, il critico è assicurato; se invece lo si circonda, è possibile scagliare un attacco combinato. Alla fine del turno, è tassativo indicare verso quale direzione il nostro personaggio dovrà girarsi: l’obiettivo è non dare le spalle al nemico, perché quanto detto prima si applica anche ai nostri alleati!

Project Triangle Strategy

Un’interessante innovazione rispetto ai titoli che abbiamo citato in precedenza è l’importanza affidata al terreno di gioco, ricco di dislivelli: approfittando della morfologia del livello, i personaggi (amici e nemici) possono attaccare rimanendo al riparo oppure tendere delle imboscate, o ancora scagliare degli attacchi speciali la cui forza aumenta a seconda del dislivello dal quale si scende. Se in Fire Emblem il terreno aveva come unica variabile la proprietà di rallentare o danneggiare i personaggi, in Project Triangle Strategy questo ricopre un elemento strategico di tutto rispetto.

In conclusione, una precisazione è necessaria: Project Triangle Strategy è un titolo dalle enormi potenzialità e dalle forti premesse, sulle quali è possibile costruire un gioco encomiabile. Tuttavia, il battle system risulta ancora molto lento e macchinoso, ben lontano dall’intuitività di Bravely Default, Octopath Traveler e Fire Emblem. Sicuramente, essendo solo una debut demo (tra l’altro molto longeva), il risultato è molto buono. Per questo motivo, vi invitiamo a giocare a Project Triangle Strategy e rispondere al questionario che Square Enix vi invierà in seguito (come aveva già fatto per Bravely Default II), in modo da fornirgli del feedback utile per migliorare il gioco.

Ivana Murianni
Classe '95, laureata in Mass Media e Politica e studentessa del master in International Screenwriting and Production. Retrogamer nostalgica, amante dei giochi indie (specie se in pixel art!), sceneggiatrice esordiente (Fr33d0m - Upper Comics, Shingan - Shockdom, BLossom - Kyoudai Manga) e bassista dall'animo rock, potrebbe essere avvistata mentre corre in giro per il mondo, persa nei suoi pensieri.

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