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Quantum League – Recensione, uno sparatutto fuori dagli schemi

È passato quasi un anno da quando abbiamo potuto mettere mano su Quantum League, uno sparatutto a tema temporale che ha davvero saputo sorprenderci, come abbiamo approfondito all’interno della nostra anteprima del gioco sviluppato da Nimble Giant Entertainment. Continuando ad affinare e migliorare la sua creazione, lo sviluppatore ha aggiunto alla sua opera diversi contenuti nel corso di questi mesi, rendendola pronta per il suo debutto all’infuori dell’Early Access su PC, versione di Quantum League che abbiamo avuto modo di provare per la scrittura di questa recensione. In futuro, anche se non abbiamo ancora purtroppo dettagli su finestre di lancio più precise, Quantum League farà il suo debutto anche su PlayStation 4, Xbox One e Nintendo Switch.

Giocare con il tempo, in poco tempo

Quantum League si basa su un concetto più facile da capire che da spiegare, il quale vede i giocatori scontrarsi attraverso l’utilizzo di una meccanica cardine che fa da sfondo a ogni partita. Gli incontri sono ambientati in una lega competitiva, dove i giocatori (o Atleti) non devono solamente finire i propri avversari per aggiudicarsi l’incontro, ma avere a che fare con loro diverse volte in rapida successione. Ogni round è tuttavia arricchito da dei flussi temporali dei precedenti, che ripercorrono automaticamente le azioni di ognuno dei giocatori (che si giochi in modalità 1vs1 o 2vs2 le uniche presenti).

Quantum League

Sta quindi agli sfidanti usare la memoria a proprio vantaggio, sconfiggendo con precisione le copie del nemico e facendo attenzione alla sua versione del presente, mentre si cerca di ottimizzare le azioni compiute in precedenza per raggiungere una maggioranza numerica (pur giocando da soli). Si tratta di una meccanica peculiare, che rende uno sparatutto abbastanza standard un vero colpo di genio, in grado di divertire e di far concentrare i giocatori su dettagli all’infuori dei semplici proiettili e caricatori.

Nonostante un alone di ripetitività che potrebbe marchiare dopo poco tempo i match, effettivamente la meccanica principale di gioco apre le porte per varie modalità, che stanno venendo via via aggiunte dallo sviluppatore. Inoltre, ogni partita intera dura davvero una manciata di minuti, e spinge a passare alla successiva con il classico effetto “patatina” delle esperienze immediate ma efficaci. Mentre i primi match servono come prova per abituarsi a un sistema sicuramente atipico e originale, successivamente l’esperienza diventa sempre più competitiva, giocando partite classificate si alza anche il rango delle leghe, e conseguentemente gli avversari diventano più forti.

È solo questione di tempo prima che ci si ritrovi a “spiare” le mosse degli avversari, per imparare come muoversi nelle mappe ristrette ma ben strutturate, escogitando nuovissime strategie per avere la meglio e prendere i nemici alla sprovvista e adattarsi allo stile di gioco di ogni utente. Quantum League offre un totale di 6 armi fra cui scegliere, che vengono facilmente selezionate dopo ogni respawn. In questo modo, considerando anche le mosse precedenti degli avversari e il loro stile di gioco, è possibile escogitare delle tattiche ancora prima che la partita inizi, facendo un passo avanti per avere la meglio.

Quantum League

Nuovi contenuti e tante potenzialità

Parlando dei difetti e delle novità di Quantum League allo stesso tempo, vogliamo approfondire in questa recensione un aspetto della produzione che ci ha lasciato particolarmente perplessi, seppur risultando abbastanza appropriato. Questo ossimoro è un sistema di abilità legato ai personaggi giocabili. Mentre prima questi erano solamente personalizzabili attraverso delle skin, e non avevano il benché minimo impatto sul fronte del gameplay, ognuno dei 6 Atleti presenta ora un’abilità passiva unica, non particolarmente incisiva nelle partite, ma leggermente in contrasto con lo spirito competitivo che l’opera vuole abbracciare.

Si tratta in ogni caso di una buona scelta anche per quello che concerne l’espansione dell’esperienza, che con i giusti aggiornamenti potrà ospitare nuovi Atleti atti a fornire maggiore varietà alle partite, oltre che nuove mappe e modalità adatte per queste. Per quanto concerne il lato tecnico e grafico, Quantum League non è migliorato particolarmente, ma offre ancora un impatto visivo soddisfacente, con quel pizzico di originalità che lo rende riconoscibile. Il gioco su PC è davvero leggero e ben ottimizzato, e le impostazioni permettono di destreggiarsi al meglio per quanto concerne il lato grafico e le varie impostazioni dei comandi, al fine di giocare con lo stile che si preferisce.

Quantum League

7.9

Quantum League è un'esperienza divertente, che spinge al competitivo e lascia che a ogni partita ne segua un'altra con facilità. Nonostante un gunplay abbastanza standard, l'esperienza è arricchita da un tocco di originalità che davvero non guasta, e rendo il tutto fresco e invitante. Al momento del lancio l'opera non trabocca di contenuti, ma è ben strutturata e curata, per divertirsi sia in 1vs1 che in 2vs2. Resta da vedere come lo sviluppatore supporterà il gioco sul punto di vista degli update e di eventuali eSports, settore più che adatto per un esperienza del genere.

Andrea Pellicane
Nasce nel 2000 già possessore di una Playstation 1 e già appassionato di videogiochi. In tenera età scopre il mondo dell’informatica ed inizia la sua inutile corsa verso la bramatissima Master Race. Nonostante la potenza di calcolo sia la sua linfa vitale è alla perenne ricerca della varietà e di titoli indie che piacciono solo a lui, incurante del fatto che potrebbero funzionare agevolmente anche su un tostapane. Viene spesso avvistato mentre effettua incomprensibili ragionamenti (soprattutto per lui) legati all'economia. Eccelle particolarmente nel trovare i momenti meno opportuni per iniziare e divorare intere serie TV.

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