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Rebel – Recensione del secondo episodio, Paziente X

Alla base di questa nuova recensione di Rebel troviamo le stesse identiche dinamiche riscontrate nel primo episodio, però questa volta un minimo approfondite, e con un potenziale narrativo tutto nuovo. Solitamente una serie tv apre la sua strada gradualmente, presentando innanzitutto i vari protagonisti, per poi cominciare a tratteggiare i loro sviluppi. Questo avviene specialmente nelle serie tv corali, in quelle storie che sorreggono il proprio potenziale su di un gruppo di personaggi legati da vicissitudini in comune, da comuni sviluppi che sposteranno l’attenzione dello spettatore su l’uno o sull’altro. Tutto ciò si trova, pari e patto, nei primi due episodi di questa serie tv, targata Disney+, che fa i compiti a casa, servendosi delle dinamiche più classiche del settore per poi imbastire un discorso che va ben oltre la dimensione della finzione.

La recensione del secondo episodio di Rebel

La narrazione di questo secondo episodio si sviluppa poco dopo gli ultimi eventi cui abbiamo assistito nel primo. In seguito al finale in cui vediamo Rebel (Katey Sagal, Sons of Anarchy) e Julian Cruz (Andy Garcia) davanti al fuoco, coinvolti in un momento emotivamente particolare in cui quest’ultimo parla della moglie, scomparsa tempo prima, fino a convincersi ad abbracciare l’iniziativa della protagonista, seguendola nella sua battaglia legale e morale contro questa grande multinazionale legata agli apparecchi per i malati di cuore. Le premesse per una trama particolare ci sono quindi tutte, e in questo nuovo episodio si cominciano, gradualmente, a manifestare tutte. Ritroviamo, dunque, i vari protagonisti, questa volta proiettati, volenti o nolenti, verso la visione di Rebel. 

Rebel recensione

Da una parte, la protagonista stessa che tenta di trovare il modo di cominciare ad attaccare la suddetta azienda, non soltanto raccogliendo le testimonianze precedentemente viste, ma lavorando anche sull’identità e l’appoggio di questo “paziente x” che fa da titolo ed apertura. La prima chiave ad aprire la nostra recensione di Rebel consiste proprio in questo, consiste nel cominciare ad osservare i protagonisti muoversi in un contesto centralizzato intorno a questa battaglia legale. Il dolore delle vittime, le testimonianze dirette e le vicissitudini gettano le basi del cuore pulsante della puntata, e forse della serie stessa, mettendo in evidenza fin da subito la tenacia e la forza, non soltanto della sua protagonista, ma anche dei personaggi che le fanno da sfondo e la sostengono. Fuso a tutto ciò troviamo i singoli sviluppi ad arricchire e ad approfondire anche alcune piccolezze del mondo narrativo di Rebel, mondo che sviluppa il suo potenziale non soltanto intorno alla sfera legale, ma anche intorno a quella emotiva e personale.

La serie Disney+, quindi, procede per la sua strada, continuando ad abbracciare riflessioni fondamentali e sensibili anche al di fuori del contesto narrativo stesso; il tutto siglato da una messa in scena estremamente classica nella sua estetica e riconoscibile in tantissimi altri prodotti sulla stessa strada, arricchita da una regia particolarmente attenta alla sensibilità dell’essere umano. Fuso a tutto ciò troviamo una narrazione che per adesso ha saputo incuriosirci sia attraverso i vari personaggi a comporne il quadro, sia tramite gli sviluppi che li vedono al suo centro, con una pluralità di possibilità che cominciano ad affacciarsi all’orizzonte, nella speranza che si vada oltre alcuni stereotipi semplicistici del genere di appartenenza.

Rebel

7

:In questo secondo episodio di Rebel i vari tasselli iniziali cominciano a muoversi. La serie si sta dimostrando estremamente classica nelle sue dinamiche strutturali generali. Abbiamo una coralità di personaggi al cui centro troviamo la protagonista e le sue vicissitudini ed obiettivi, affiancata dagli altri personaggi che potranno dimostrarsi suoi alleati o nemici. Dunque, una narrazione che si prende i suoi spazi, non soltanto per narrare l'ispirazione da cui questa serie si origina, bensì per arricchirla anche attraverso colpi di scena e una leggerezza generale che sa prendersi estremamente sul serio nei momenti più profondi ed importanti. Le idee iniziali cominciano dunque a prendere forma, andando oltre le presentazioni del primo episodio e cominciando a introdurre i vari protagonisti in ottiche anche più interessanti. Il lato più affascinante di questa serie, per adesso, non risiede tanto nel tecnico, quanto nel sottotesto ad accompagnare ogni singolo episodio, testimoniando anche qualcosa di esterno.

Nicholas Massa
Adora i videogiochi e il cinema fin dalla più tenera età e a volte si ritrova a rifletterci su... Forse anche troppo. La scrittura resta un'altra costante della sua vita. Ha pubblicato due romanzi (a vent'anni e venti quattro) cominciando a lavorare sul web con varie realtà editoriali (siti, blog, testate giornalistiche), relazionandosi con un mondo che non ha più abbandonato.

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