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The Final Station – Recensione

Al giorno d’oggi, dire che un titolo indie può essere considerato un piccolo diamante incastonato perfettamente da sapienti gioiellieri non è poi così semplice, perché seppur gli sviluppatori indipendenti non godano della stessa capacità economica delle grande imprese di videogiochi, spesso e volentieri si ritrovano ad essere giudicati sulla base dei prodotti sviluppati appunto da quest’ultimi. Fortunatamente però, alcuni sviluppatori si salvano grazie alla produzione di giochi meravigliosi come The Final Station, l’ultima produzione dello sviluppatore tinyBuild Games (il creatore del fortunatissimo Punch Club.)the-final-station

Il treno più cupo di sempre

Abbiamo scelto un’introduzione così d’impatto perché crediamo fortemente nelle caratteristiche e nelle potenzialità di questo titolo, che grazie al suo sapore sci-fi ed un tono dolcemente noir, ci porta all’interno di una narrazione cupa quanto basta per essere capace di attirare l’attenzione di tantissimi utenti, sia di giochi indie che non. In The Final Station il giocatore vestirà i panni di un ferroviere che, alzatosi dal letto una mattina come tante altre e una volta raggiunta la sua cara stazione locale, si ritroverà in un contesto stranamente diverso. Il ferroviere, una volta giunto alla stazione e verificato come di consueto a quale linea è stato assegnato, si accorgerà che qualcosa è cambiato: la casa ferroviaria ha introdotto dei nuovi sistemi di sicurezza sui treni, quindi per attivare il proprio mezzo sarà necessario trovare un codice di sblocco. Come se non bastasse, all’insolita installazione si aggiungono delle inquietanti voci su un incidente accaduto più a nord e che ha coinvolto alcune cittadine attraversate dalla linea ferroviaria. E così, con in mano queste spicciole informazioni, iniziamo il nostro percorso ambientato in un futuro non troppo lontano dal nostro, dove la tecnologia sembra essere più avanzata di quella che disponiamo oggi, ma non troppo, e nel quale gli spostamenti su rotaia sembrano ancora avere un’ottimo appeal. Una volta iniziato il viaggio, ci accorgeremo immediatamente che nelle città qualcosa è cambiato, un enorme dislocamento di soldati armati fino ai denti e molti disagi sono stati causati dall’incidente a nord. Nelle prime stazioni nelle quali ci fermeremo, alcuni cittadini ci chiederanno di portarli nelle stazioni bloccate, mentre altri vociferano su una sorta di infezione che ha colpito i cittadini del nord dopo un esperimento, forse riuscito male. Nessuno nel corso del gioco ci rivelerà cosa accade realmente, perché il governo tramite l’utilizzo dei soldati sarà sempre pronto a sedare qualsiasi voce a riguardo. In questo bizzarro contesto, ci verrà affidata una missione dura ma importante: trasportare un carico contenente qualcosa di segreto, nessuno ci dirà il contenuto del carico, ma ci verrà data solamente un’arma e una speranza. E così il viaggio avrà inizio.the-final-station-3

Due gameplay in uno

Il gameplay del gioco si presenterà subito diviso in due parti; la prima ci renderà responsabili della gestione del treno e si svolgerà all’interno di esso, mentre la seconda ci vedrà intenti ad esplorare ogni città alla ricerca del codice si sblocco che ci permetterà il superamento del livello e la possibilità di raggiungere la stazione successiva. Questo duo è magnificamente intrecciato, perché seppur nella parte gestionale del gioco non ci sia una grande quantità di cose da fare, ma è richiesta molta attenzione ed il controllo di alcuni elementi, nella parte esplorativa il titolo viaggia ad altissimi livelli capaci di tenere il giocatore impegnato a lungo. Il pezzo forte di The Final Station però, è l’impronta narrativa che si regge su una trama alquanto semplice ma davvero ben riuscita, con un personaggio che, seppur muto (dal punto di vista dell’audio), grazie ai dialoghi con altri personaggi e oggetti come cellulari, computer e giornali riesce a coinvolgere il giocatore con tutte le scarpe. Nella parte gestionale del titolo, dovremo fare attenzione al controllo della salute dei passeggeri, gestire le risorse limitate e riuscire allo stesso tempo a tenere sotto controllo l’energia del treno destinata alle varie componenti del lungo mezzo d’acciaio. Una volta scesi dal treno, il nostro macchinista si concentrerà nel cercare il codice di sblocco della stazione, cosa che lo porterà ad affrontare tantissime orde di “infetti”. Questo si difenderà dal contagio in due semplici maniere: prendendo a pugni i nemici oppure sparandogli contro tutto il possibile. Questo però, non deve trarvi in inganno perché spesso e volentieri i nostri “amici” proiettili sono molto limitati, oseremmo dire quasi rari, tanto che il giocatore molto spesso dovrà fermarsi a pensare alle proprie mosse e risorse, soprattutto nella parti finali, limitandosi ad osservare gli ambienti e cercando di sfruttare tutto quello che può essere lanciato ed utilizzato come arma.

Questa è PIXEL-ART

the-final-station-2Per quanto riguarda la grafica, non c’è molto da dire: la Pixel-Art creata dai ragazzi di TinyBuild è un qualcosa di veramente ben fatto, anche se a volte alcuni glitch grafici ci costringeranno a interrompere il gioco.

The Final Station

8.2

The Final Station è un gioco capace di coinvolgere il giocatore fino al midollo, perché possiede doti narrative di altissimo spessore, una grafica accattivante ed un gameplay che in alcuni casi potrebbee risultare monotono e ripetitivo, ma in grado di elettrizzare i più nella sua parte action, la quale inevitabilmente andrà ad oscurare la sezione gestionale del macchinista. Siamo certi che il titolo di tinyBuild Games è uno di quei giochi che non può mancare nella vostra collezione Steam o console, visto anche un prezzo non così proibitivo di circa €15,00 su Steam.

Alessio Cialli
Eclettico personaggio, ha iniziato la sua carriera videoludica con un Commodore 64. Si consacra nei titoli Platform, Stealth e GDR. Titolo preferito: Alex Kidd in Miracle World "Sega Master System", gioco più vecchio di lui!

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