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Riot si scaglia contro Mobile Legends: parte la battaglia legale

L’intero mondo videoludico non può non aver mai sentito parlare (o addirittura aver provato) almeno una volta il famigerato League of Legends, il MOBA free to play di Riot che ha cambiato per sempre il mondo dei videogiochi sportivi, e che dopo anni e anni è ancora uno dei titoli più giocati in assoluto. Ebbene, anni fa, volendo seguire la sua scia, l’azienda cinese Shangai Moonton ha creato un titolo mobile “molto simile” (per usare un eufemismo) a League of Legends: Mobile Legends 5v5 MOBA.

Si parla di un gioco che riprende in tutto e per tutto League of Legends, dall’aspetto di molti dei personaggi, allo stile del logo, ad altro ancora, insomma tante caratteristiche che di certo non potevano rimanere inosservate, nonché abbastanza palesi da essere accusati dalla stessa Riot di violazioni varie dei Copyright. Riot ha quindi deciso di citare in giudizio l’azienda creatrice di Mobile Legends, che nel frattempo è stato rimosso da Google Play e riproposto in seguito – con qualche piccola variazione – cn il nome di Mobile Legends: Bang Bang.

Nel documento legale, Riot ha dichiarato che Moonton avrebbe «sviluppato e distribuito una serie di Mobile Games disegnati per ricalcare e sfruttare il successo della ben nota e preziosa proprietà intellettuale di Riot» (League of Legends ndr). Inoltre, le azioni compiute dall’azienda, come il togliere il gioco dallo store e reinserirlo, sono stati definiti come giocare deliberatamente a “sotto mano di papà”, cercando di «camuffare la propria attività illegale».

Tutto ciò, stando alle parole di Riot Games, è continuato nonostante i continui avvisi di violazione inviati a Moonton per Mobile Legends, che a quanto pare sono stati bellamente ignorati.

Riot ha investito e continua a investire molto tempo, soldi, risorse e creatività nello sviluppare, disegnare, promuovere ed aggiornare LoL, Wild Rift e tutti i contenuti correlati. Nel frattempo Moonton capitalizza liberamente sugli investimenti di Riot. In questo, Moonton non è incentivata a innovare e a creare materiale originale, e ancora gli è possibile copiare da Riot. Permettere a Moonton di continuare a lucrare liberamente e scorrettamente sulla creatività di Riot contravviene agli obiettivi del Copyright e indubbiamente scoraggerà chiunque altro a fare investimenti creativi del genere in futuro.

Fonte:
Gianluigi Crescenzi
Classe 90, invecchia bene tanto quanto il vino, anche se preferisce un buon Whisky. Ama l'introspezione, l'interpretazione e l'investigazione, e a volte tende a scavare molto più del necessario. Inguaribile romantico, amante della musica e cantante in erba, si destreggia tra hack n'slash, soulslike, punta e clicca e... praticamente qualsiasi altro tipo di gioco.

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